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Si è spento la notte del 3 maggio Lino Capolicchio, uno degli attori simbolo degli anni ’60 e ’70. Sarà ricordato alla Casa del Cinema di Roma mercoledì 11 maggio alle 18.30
Centro Sperimentale di Cinematografia
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04 Maggio 2022

Si è spento la notte del 3 maggio Lino Capolicchio, uno degli attori simbolo di quella stagione irripetibile in Italia e nel mondo, ovvero gli anni '60 e '70 attraversati da una rivoluzione etica ed estetica senza precedenti (dalla politica all’arte, dal cinema al teatro e alla musica). È nato a Merano il 21 agosto 1943, ma ben presto si trasferisce a Torino e poi a Roma dove studia all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico e debutta giovanissimo in teatro nel 1965 con Giorgio Strehler. Attore di richiamo internazionale nel teatro, nel cinema, ma anche nella televisione, nella sua lunga e ricca carriera è stato diretto dai più grandi registi italiani: da Dino Risi a Vittorio De Sica, da Roberto Faenza a Giuseppe Patroni Griffi, da Giuseppe De Santis a Elio Petri, da Luca Ronconi a Renato Castellani, da Carlo Lizzani a Citto Maselli, da Mauro Bolognini a Pupi Avati e ai fratelli Taviani. La ragione del suo grande successo è stata anche in quel volto, in quello sguardo assolutamente anti-italiani. Una phoné volutamente non impostata teatralmente. E soprattutto quel vivere il mestiere dell’attore come una vera e propria missione, dedicando tutto se stesso alla recitazione e cioè essere al centro della scena, ma anche della vita, mettendosi in ascolto con quell’altro da sé (il personaggio da interpretare). Negli anni '80 accetta la proposta di Giuseppe De Santis di essere docente di recitazione al Centro Sperimentale di Cinematografia. Ma il suo eclettismo non ha confini: esordisce alla fine degli anni '80 alla regia teatrale e a quella cinematografica negli anni '90 con Pugili (1995) in cui scopre un (allora) giovane attore di grande talento oggi molto celebre: Pierfrancesco Favino. Nel 2002 gira il suo secondo film da regista: Il diario di Matilde Manzoni. Nel 2019 viene pubblicata la sua autobiografia, D’amore non si muore, coeditato dal Centro Sperimentale di Cinematografia e da Rubbettino.

Lino Capolicchio sarà ricordato alla Casa del Cinema di Roma mercoledì 11 maggio alle 18.30.

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