Home > “Consultabili presso la Biblioteca “Luigi Chiarini” della Scuola Nazionale di Cinema le note di servizio del regime fascista e dei “45 giorni” del governo Badoglio emesse per i direttori dei giornali”
“Consultabili presso la Biblioteca “Luigi Chiarini” della Scuola Nazionale di Cinema le note di servizio del regime fascista e dei “45 giorni” del governo Badoglio emesse per i direttori dei giornali”
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La Biblioteca "Luigi Chiarini" conserva volumi di grande interesse dell'Ente Stampa istituito nell'ambito del Ministero della cultura popolare con legge 4 aprile 1940, n. 300 (modificata con legge 22 gennaio 1942, n.102) che fu attivo fino all'aprile 1945 nella Repubblica sociale italiana.

Si tratta di sei registri di note di servizio emesse dal 14 maggio 1940 all'8 settembre del 1943 e tre verbali di deliberazioni del Presidente, delle sedute del Consiglio e del Collegio dei revisori dei conti.

Le veline ministeriali (note di servizio) dal 26 luglio all'8 settembre 1943 - analizzate e trascritte da Sergio Raffaelli (vedi "Problemi dell'informazione", n. 2, giugno 1994 ) -  risultano particolarmente rilevanti dal punto di vista storico, in quanto nei "45 giorni" di governo fra la caduta di Mussolini del luglio '43 e l'armistizio di settembre, proseguendo sul modello fascista, furono utilizzate dal maresciallo Pietro Badoglio per assoggettare la stampa contrariamente da quanto a lungo sostenuto dagli studiosi. Di fatto, dietro un'apparente libertà, Badoglio e la monarchia distolsero i giornali dai temi più sentiti dall'opinione pubblica - come il pacifismo, il risentimento verso il cessato regime e i suoi gerarchi, gli umori antitedeschi, le critiche alla monarchia, l'azione politica dei partiti antifascisti - spingendoli invece a un'opera di propaganda che rafforzasse il prestigio dell'esercito, della corona e del governo.

Così fin dal 26 luglio del 1943, l'Ente Stampa presieduto da Santi Savarino, emise le perentorie note di servizio per i direttori dei giornali, annunciando il sequestro dei giornali che avessero pubblicato notizie non autorizzate di carattere ufficiale o sull'attività dello Stato, nota n. 2006. Dal 28 luglio i giornali iniziarono a essere sequestrati, nota n. 2013. Dal 31 luglio la censura divenne più rigida e preventiva con la nota n. 6 e il 18 agosto con nota n. 51 venne proibita la pubblicazione di nuovi giornali. Le "veline" servirono anche per vietare la pubblicazione di alcune notizie delicate come sui detenuti politici e sugli ebrei o i commenti su vicende ritenute imbarazzanti su personalità note come Augusto Toscanini e Clara Petacci.

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