Il 30 maggio 2012, docenti e allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia hanno accolto con entusiasmo il regista Paolo Sorrentino, di ritorno da Cannes per un incontro moderato da Flavio De Bernardinis, Gloria Malatesta e Franco Bernini. A seguito della proiezione de 'Il divo', Sorrentino ha parlato a lungo del film, delle modalità per cui sceglie una storia , del suo nuovo romanzo di imminente uscita. A chi chiede se sia opportuno restare in Italia quando si hanno vent'anni e si ha voglia di fare film, il regista non ha dubbi:  l'Italia è terra di contraddizioni e conflitti, ogni punto e momento del paese è quindi luogo produttore di storie molto interessanti da raccontare. A chi chiede approfondimenti sui suoi personaggi, Sorrentino risponde che è importante mettere a fuoco l'attività che essi svolgono, perché la dimensione del lavoro è spazio naturale di conflitti, e persino sorgente di immagini, che vanno a nutrire la dimensione visiva del film. Il regista, inoltre, sottolinea l'importanza della colonna sonora e la fase del missaggio del film, momento in cui prendono corpo alcune delle più interessanti intuizioni che contribuiscono alla tessitura definitiva. Il regista invita infine gli studenti ad ascoltare la voce delle proprie intuizioni, ad assecondarle e irrobustirle: l'intuizione, per un regista assillato sul set da mille questioni e problemi, è infatti la risorsa più affidabile, e fruttifera, per l'esito di un film.