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CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia al 40. Torino Film Festival
Torino - 23 Novembre 2022 - 03 Dicembre 2022
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CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia sarà presente al 40. Torino Film Festival (25 novembre/3 dicembre) con i seguenti progetti presentati dalla Cineteca Nazionale e dalla Scuola Nazionale di Cinema.

Nella sezione Back To Life, CSC – Cineteca Nazionale presenterà due restauri in anteprima mondialeMilano calibro 9 (1972)di Fernando Di Leo (27 novembre alle 19.30, al cinema Massimo, alla presenza diBarbara Bouchet) e Il processo di Verona (1963) di Carlo Lizzani (1° dicembre alle 20.00 al cinema Massimo alla presenza di Giovanni Spagnoletti e Marcello Lizzani, nipote del regista); sarà presentata inoltre la versione digitalizzata in 2K de Il mondo degli ultimi (1980) di Gian Butturini (27 novembre alle 14.00 al cinema Massimo alla presenza di Marta e Tiziano Butturini, figli del regista).

Accanto ai titoli “di patrimonio”, due novità firmate dagli allievi del CSC – Scuola Nazionale di Cinema: sempre nella sezione Back to Life sarà presentato il cortometraggio Il caso è chiuso, andate in pace di Simone Marino (27 novembre alle 19.30 al cinema Massimo alla presenza del regista), progetto in collaborazione con Cam Sugar e interpretato da Maurizio Lombardi e Federico Pacifici. E dopo aver vinto la seconda edizione del Premio Claudio Nobis, è stato selezionato in Concorso nella sezione Cortometraggi Italiani il corto Pizza panic di Leonardo Malaguti (28 novembre alle 18.30 al cinema Romano alla presenza del regista), realizzato in collaborazione con il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI).

Segnaliamo, infine, due documentari la cui realizzazione è stata sostenuta dal CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia: Pier Paolo Pasolini – Una visione nuova di Giancarlo Scarchilli (Fuori Concorso/Ritratti e paesaggi) e Milano calibro 9: le ore del destino di Deborah Farina (Back to life).

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MILANO CALIBRO 9 di FERNANDO DI LEO (Italia, 1972, 102’)
Cast: Gastone Moschin, Barbara Bouchet, Philippe Leroy, Mario Adorf, Frank Wolff, Luigi Pistilli, Ivo Garrani, Lionel Stander, Mario Novelli, Ernesto Colli, Giulio Baraghini, Giorgio Trestini, Gastone Pescucci, Fernando Cerulli, Sergio Serafini, Franco Beltrame, Gianni Milito, Edda Tiberio, Rossella Bergamonti, Giuseppe Castellano, Antonio Melli, Bruno Bertocci

Il film è stato restaurato da CSC – Cineteca Nazionale in 4k a partire dai negativi scena e colonna messi a disposizione da Minerva Pictures Group S.r.l. Le lavorazioni sono state eseguite presso il CSC Digital Lab. La presente versione è quella voluta dal regista, ovvero sono state recuperate le sovrimpressioni spazio-temporali, presenti nella copia 35mm della Cineteca Nazionale.

Tutta la vicenda si svolge da lunedì alle ore 9.30 del mattino sino a sabato alle ore 13.00. Dopo tre anni scontati per una rapina, Ugo Piazza (Gastone Moschin) esce di prigione, ma viene pedinato, poi aggredito e percosso da un gruppo di uomini guidati da Rocco (Mario Adorf), braccio destro dell’Americano (Lionel Stander). Il motivo è che tutti sospettano che Ugo abbia tenuto per sé trecentomila dollari che gli erano stati affidati. Ugo era infatti un corriere di valuta, uno di quelli che portavano, per ordine d’altri, denaro all’estero. Ai dinieghi e ai silenzi di Ugo, l’Americano decide di riassumerlo, per poterlo meglio controllare. Nel frattempo, Ugo riprende la solita vita, cerca la sua donna, Nelly Bordò (Barbara Bouchet), si rimette con lei, va a trovare un suo amico, Chino (Philippe Leroy), e ricomincia a delinquere per conto dell’Americano, malgrado la polizia gli stia alle costole. Ma durante una missione uno dei corrieri viene ucciso e spariscono trenta milioni di lire che egli portava con sé. Ugo viene nuovamente accusato. L’Americano ordina l’uccisione di Chino, ritenendolo colpevole, ma questi scampa all’agguato, nel quale rimane ucciso il vecchio padre cieco (Ivo Garrani). Chino decide di vendicarlo, si reca nella villa dell’Americano e compie una strage, ma finisce anche lui con l’essere ucciso. Ugo, finalmente libero, si allontana rapidamente dalla strage per raggiungere un vecchio rudere fuori Milano e recuperare i soldi che aveva rubato e nascosto tre anni prima, ma al casello dell’autostrada la polizia lo ferma: deve recarsi in questura per quanto è accaduto nella villa dell’Americano. Negli uffici della questura ci sono anche Rocco e le prostitute presenti nella villa. Rocco non appena lo vede entrare con una borsa in mano capisce tutto. Ammirato per tale strategia, Rocco lo protegge, dicendo alla polizia che Ugo durante la strage non si trovava nella villa. Scagionato, Ugo con i soldi si reca dalla sua amata Nelly, seguito però da Rocco e dalla polizia. Una volta giunto a casa, troverà un’amara sorpresa. Niente è come appare.

IL PROCESSO DI VERONA di CARLO LIZZANI (Italia, 1963, 119’)
Cast: Silvana Mangano, Frank Wolff, Françoise Prévost, Vivi Gioi, Claudio Gora, Giorgio De Lullo, Andrea Checchi, Henri Serre, Salvo Randone, Gennaro Di Gregorio, Ivo Garrani, Filippo Scelzo, Tino Bianchi, Carlo D’Angelo, Curt Lowens, Umberto D’Orsi, Carmelo Artale, Gianni Di Benedetto, Andrea Bosic, Franco Castellani, Edoardo Toniolo, Patrizia Cafiero (Dindina Ciano), Umberto Raho, Antonio Ricci, Loris Loddi, Ewa Hart, Ugo Carboni, Pietro Fumelli, Mario Ciparrone, Armando Furlai, Pier Annibale Danovi, Mario Milita, Guido Celano, Calisto Calisti, Max Turilli, Marcello Bonini Olas, Tiziano Cortini, Renato Terra Caizzi
Il restauro di Il processo di Verona è stato realizzato nel 2022 da Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale in collaborazione con Luigi e Aurelio De Laurentiis a partire dai negativi scena e colonna messi a disposizione da FILMAURO. Lavorazioni eseguite presso il laboratorio Cinecittà S.p.a.

25 luglio 1943. Il Gran Consiglio del Fascismo, con il voto del conte Galeazzo Ciano (Frank Wolff) e di altri gerarchi, approva l’ordine del giorno Grandi che decreta la fine del governo Mussolini e, di fatto, la caduta del fascismo. Come conseguenze dirette della decisione e nell’evolversi del quadro bellico, si susseguono eventi cruciali: l’arresto di Mussolini, l’armistizio, l’occupazione tedesca. La situazione precipita anche per Ciano, che si rende conto della gravità del suo gesto e del clima d’odio creatosi intorno a lui. Decide quindi di fuggire in Spagna insieme alla moglie Edda Mussolini (Silvana Mangano) e ai figli. Intanto Mussolini è liberato dai nazisti, che lo mettono a capo della Repubblica Sociale Italiana. Ciano riesce soltanto a fare tappa a Monaco, dove può contrattare coi tedeschi la propria definitiva uscita di scena. Al conte restano due sole armi: la posizione di Edda, cui si deve un certo riguardo, e i diari che contengono importanti rivelazioni e che potrebbe consegnare agli inglesi. I tedeschi lo dirottano però a Verona, dove ad accoglierlo in stazione ci sono i fascisti, ma per arrestarlo e processarlo. Oltre a lui, sono imputati con la stessa accusa di tradimento alcuni di coloro che votarono la caduta di Mussolini. La sete di vendetta dell’ala più dura esigerebbe una soluzione immediata, ma sono gli stessi nazisti a imporre l’ordine affinché si svolga un processo esemplare il cui verdetto pare segnato. In carcere va a trovarlo più volte Frau Beetz (Françoise Prévost), una spia che cerca di recuperare i diari. Allo stesso tempo Edda, che già aveva messo al sicuro gli scritti, cerca di trovare una via d’uscita per il marito. Non riuscendo a incontrare il padre, chiede aiuto invano alla madre Rachele (Vivi Gioi). Spiata e inseguita dai tedeschi, è disposta a cedere i diari, ma non c’è più spazio per le trattative. Il processo si sta concludendo e l’esito è di condanna a morte per Ciano e tutti gli altri meno uno. Edda telefona a Mussolini e gli dichiara il suo disprezzo. I condannati sono portati al poligono di tiro dove ha luogo l’esecuzione, mentre un cineoperatore riprende la scena. È l’11 gennaio 1944, manca poco più di un anno alla caduta della Repubblica Sociale Italiana, alla fine della guerra e alla morte di Mussolini.

IL MONDO DEGLI ULTIMI di GIAN BUTTURINI (Italia,1980,105’)
Cast: Lino Capolicchio, Mietta Albertini, Marisa Germano, Aldo Engheben, Giulio Paracchini, Ermes Scaramelli, Silvano Piccardi, Ernesto M. Rossi, Salvatore Landolina, Gigi Casteyon, Lucia Verzeletti.
Digitalizzato in 2K a partire dai negativi scena e colonna, messi a disposizione dagli eredi di Gian Butturini. Lavorazioni eseguite preso il laboratorio Fotocinema srl. La digitalizzazione de Il mondo degli ultimi rappresenta una grande rivelazione non solo cinetecaria, ma anche sociale e storica. Malgrado sia stato presentato con successo ai Festival di San Sebastian, Sorrento e Lecce, il film è stato più volte sequestrato, perché non è stato gradito un episodio (storico per altro) in cui i carabinieri caricano i contadini uccidendo Marziano Girelli, il personaggio alla cui storia il film liberamente si ispira. Il risultato è stato che Il mondo degli ultimi sia stato un film scomodo, clandestino e spesso invisibile.

Il mondo degli ultimi racconta la storia di una famiglia di contadini all’interno di una cascina capitalistica nell’immediato dopoguerra. L’azione inizia in un paesino del Cremonese, proprio perché nel cremonese avvengono le prime lotte da parte dei contadini. Antonia, giovane filandera, è la figlia di Mirino, capolega della zona, che vive in cascina alle dipendenze di un padrone arrogante e disumano. La sua famiglia è composta dalla madre, Anna, e altri tre fratelli. La lora vita si svolge sullo sfondo delle lotte contadine, di cui Antonia è partecipe con la sua gente. I contadini non accettano le dure condizioni a cui sono sottoposti dai padroni: organizzano così vari tipi di lotta e di antagonismo, nel tentativo di cambiare la loro situazione. Dopo i grandi scioperi della primavera del ’48, la storia di Mirino e della sua famiglia passa attraverso l’attentato a Togliatti che ha come diretta conseguenza l’interrogarsi da parte della base contadina sul significato della “via italiana al socialismo” e sull’utopia della rivolta armata. Intanto Antonia si sposa con Bernardo e va a vivere nella Bassa bresciana. Antonia rafforza la sua passione politica e sostiene il marito alla guida delle lotte del ’49. L’ultima occupazione delle cascine vede la morte di Marziano Girelli, ucciso dai poliziotti, simbolo dei braccianti e dei contadini che pagarono con la vita la propria volontà di lottare. Ancora una volta i lavoratori conquisteranno un contratto più avanzato, ma ormai il modello di sviluppo economico è cambiato: Palmiro, fratello di Bernardo, abbraccia Antonia e i genitori, perché va a Milano a cercare lavoro, ingrossando così le fila dell’emigrazione nazionale e straniera.

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IL CASO E’ CHIUSO, ANDATE IN PACE di SIMONE MARINO (Italia, 2022, 10’)
Cast: Maurizio Lombardi, Federico Pacifici
Una produzione CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia in collaborazione con Cam Sugar.
Il corto viene realizzato a partire dall’ascolto di PIOMBO, il filone di musiche del genere poliziottesco italiano di CAM Sugar che gli studenti hanno avuto modo di esplorare dagli archivi. La musica ha avuto un ruolo chiave nel corto, ed è uno degli elementi che ne rende la genesi particolarmente speciale, conferendole un particolare valore filologico, con cui il regista Simone Marino ha mantenuto un rapporto a metà tra tributo e distacco contemporaneo.

Mariano è devoto alla chiesa del suo quartiere e al suo lavoro da ispettore di polizia.  Il suo idolo, però, è Maurizio Merli, tanto che si veste e si acconcia come lui. Spesso si confida col suo parroco, don Amedeo, riuscito a far tornare qualche manciata di giovani tra i già pochi anziani fedeli. Intanto Mariano si ritrova a seguire il caso di una nuova droga, la CDC. Cosa si nasconde dietro a questo racket? Forse una pista per risolvere il caso c’è…

PIZZA PANIC di LEONARDO MALAGUTI (Italia, 2022, 15’)
Cast: Nicola Pistoia, Evelina Meghnagi
Una produzione CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia in collaborazione con SNGCI.
Da dieci anni Guido riceve tutti i giorni pizze che non ha mai ordinato. Esasperato, va a caccia del responsabile: quella che sembra una semplice indagine diventa un’ossessione che rischia di portarlo alla follia.

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