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“Il CSC – Cineteca Nazionale partecipa al progetto europeo “European Film and the First World War. A Virtual Exhibition by European Film Archives”
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Il Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale partecipa al progetto internazionale European Film and the First World War A Virtual Exhibition by European Film Archives. Si tratta di un portale europeo di materiali sulla Grande Guerra provenienti da archivi pubblici e privati: http://exhibition.europeanfilmgateway.eu/efg1914/welcome.
La selezione di nove titoli della CN (anche su Youtube al link: http://bit.ly/CinetecaNazionale) illustra diversi aspetti della vita civile e militare, collocati, in particolare, ai due limiti cronologici della Prima Guerra Mondiale, gli anni precedenti l'entrata in guerra dell'Italia (1912-1914) e la propaganda celebrativa successiva alla vittoria (1918-1926). La fase dell'ante guerra è rappresentata da tre film "dal vero", di cui due realizzati dal celebre operatore, regista e reporter Luca Comerio tra il giugno e il luglio 1912, raffiguranti rispettivamente una vittoriosa azione militare della Regia Marina in Libia durante la guerra Italo-Turca, (La presa di Zuara. Il documento ufficiale di una pagina di storia) ed esercitazioni militari di cavalleria presso il fiume Ticino (Esercito italiano: plotone nuotatori di cavalleria), mentre il terzo, Esercitazioni di tiro al campo di S. Maurizio, documenta ancora esercitazioni militari tenute in Piemonte, a San Maurizio Canavese, nel settembre 1914.
 
Queste immagini rientrano in una tendenza già consolidata, in cui, grazie alla propaganda della guerra Italo-Turca (1911-1912) per la conquista della Libia, le imprese dell'esercito italiano sono ampiamente riportate dai cinegiornali dell'epoca, da diversi documentari e da film a soggetto. Questa continua esibizione mediatica di azioni belliche e attrezzature militari contribuisce a formare l'immaginario collettivo, al punto che persino le esercitazioni in patria possono essere percepite come preparazione al grande evento bellico, ormai incombente. Un simile ruolo, quasi profetico, è giocato dall'unico breve film a soggetto incluso in questa selezione, il raro Vojna XX Veka [Les animaux en guerre / Guerra di animali] (1913) di produzione russa (Les Films Russe, filiale russa della francese Pathé Frères), che già nel titolo annuncia in maniera inquietante "La guerra del XX secolo". Si tratta di un apologo umoristico sulla follia della guerra, che traspone l'evento in un mondo immaginario in cui gli animali si comportano come gli uomini, come poi avverrà ne La fattoria degli animali di George Orwell, e anticipa in maniera impressionante i modi del conflitto imminente (guerra navale e aerea incluse). Il film è diretto da un binomio di eccezione: un domatore di animali di fama internazionale, Anatolij Durov, e il primo regista russo di film a tema ebraico, Aleksandr Arkatov. Proprio la componente ebraica, qui appena delineata, spiega il tipo di umorismo sotteso al film e, al tempo stesso, apre a orizzonti di ricerca di notevole interesse.
 
Alcuni mesi dopo, nell'aprile 1914, la filiale italiana della Pathé Frères, la Milanese Film, realizza Excursion dans la Haute Egypte (Escursione nell'Alto Egitto), film di viaggio girato dal vero sul Nilo e tra rovine grandiose. Si tratta dell'unico titolo incluso in questa selezione a non avere alcuna affinità con la guerra, se non l'anno di produzione. Tuttavia, per opposizione, questo breve film rappresenta l'"altro" mondo inconsapevole, un attimo di storia sospesa in cui i turisti europei appaiono totalmente estranei alla tragedia imminente.
 
Tra i due estremi cronologici, questa selezione include il frammento di un documentario non identificato [Marina da guerra italiana] in cui si vedono navi da guerra, alti ufficiali, marinai su una scialuppa (ripresi da un operatore cinematografico sul ponte della nave), un sottomarino in cui vengono caricati dei siluri e un idrovolante. Privo di titolo, è preceduto da una sola didascalia (la cui pertinenza è incerta) che lo attribuisce alla casa di produzione Pettine di Milano.
 
 
Passando alle immagini del dopoguerra, sono stati inclusi in questa selezione tre film che celebrano l'esito vittorioso della guerra e, man mano che si inoltrano negli anni Venti, assumono toni sempre più nazionalisti e intrisi di retorica, in linea con la crescente propaganda fascista. Omaggio alle truppe italiane reduci dalla Francia (Caesar Film, 1919) celebra il ritorno dei soldati italiani dal fronte francese, con sfilata e rivista a Torino, alla presenza della cittadinanza festante e di alte autorità civili e militari. Le immagini indugiano più di una volta su un uomo baffuto con la macchina da presa che potrebbe essere identificato con Luca Comerio all'opera, poiché lo stesso evento fu ripreso, in parallelo, dal regista milanese e uscì con il titolo Il saluto di Torino alle truppe italiane in Francia.
 
A seguire, Volo su Vienna (First National Italiana, 1921-1923?) è un montaggio costituito da riprese dal vero, immagini fisse e inserti di fiction, che rievoca il raid aereo intrapreso il 9 agosto 1918 da Gabriele D'Annunzio al comando di undici aerei Ansaldo S.V.A., 87ª Squadriglia Aeroplani, detta la Serenissima, per lanciare volantini propagandistici su Vienna.
 
L'ultimo film, infine, è Rievocazione della Grande Guerra, una raccolta non identificata, probabilmente incompleta, databile, sulla base degli eventi descritti, almeno al 1926. I brani inclusi sono in parte tratti da documentari della Sezione Cinematografica del Regio Esercito e mostrano immagini trionfanti delle due città redente, Trento e Trieste, risalenti al 1918. L'altro avvenimento descritto è invece l'inaugurazione, avvenuta il 29 agosto 1926, alla presenza del Re e di numerose autorità militari e civili, del monumentale Ossario del Pasubio, al confine tra Veneto e Trentino. Si tratta probabilmente delle uniche immagini di questo evento, che invece è ampiamente descritto nei giornali dell'epoca. La raccolta termina con un anziano garibaldino ripreso davanti a una lapide commemorativa del vecchio confine con l'Austria, dedicata a un patriota locale che aveva combattuto gli Austriaci nel 1848 (la didascalia recita: Lapide che ricorda il vecchio confine in onore del Soldato Poeta Arnaldo Fusinato. L'Obiettivo coglie un Eroe di altri tempi, un vecchio soldato Garibaldino). E' probabilmente la prima volta che l'epopea del Risorgimento viene usata nella propaganda fascista al cinema: l'omaggio agli eroi risorgimentali richiama infatti quel "saluto" rivolto dalla Gioventù Fascista ai vecchi garibaldini presente nella versione alternativa del film 1860 di Alessandro Blasetti. Un ciclo storico, ancora una volta, perpetua sé stesso, tra eroi del passato e propaganda nel presente.
 
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