“Il 9 marzo al cinema Trevi, incontro con il Cinema Sardo a Roma: Antonello Grimaldi”
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È la volta del regista Antonello Grimaldi. Nato a Sassari, dopo la laurea in Giurisprudenza, si trasferisce nel 1981 a Roma, dove frequenta la scuola di cinema Gaumont, fondata da Renzo Rossellini. Ha insegnato Storia dello Spettacolo all'Accademia delle Belle Arti di Sassari e tiene corsi di regia cinematografica alla scuola Holden di Torino. Attualmente ricopre la carica di presidente della Sardegna Film Commission.
Programma a cura di Franca Farina
ore 16.30 Nulla ci può fermare di Antonello Grimaldi (1990, 94')
«Leo e Nico sono due investigatori privati dell'agenzia "Nulla ci può fermare". Leo è bello ed ha molto successo con le donne, più che con i clienti, Nico invece è tarchiato e brontolone: ma i due sono grandi amici. Viene affidata loro la vicenda di Maura, che asserisce di essere pedinata da uno sconosciuto. Il caso va avanti in maniera caotica, con la misteriosa comparsa di un sudamericano sospetto. Durante il lavoro Leo incontra la donna della sua vita, Francesca una ragazza snob di diversa condizione sociale. La corteggia insistentemente, ma alla fine sarà Nico a farla innamorare. Il caso di Maura, intanto, viene risolto con la rivelazione che lei è una ladra internazionale di gioielli e il sudamericano il suo complice, mentre l'amicizia tra Nico e Leo, apparentemente minata dall'amore per la stessa donna, diventa più matura e concreta (www.anica.it). «Ma il raccontino punta principalmente, tra il lepido e il farsesco, sull'amicizia e gli opposti caratteri dei due investigatori (magari ricordando i televisivi Starsky & Hutch), l'uno estroverso, l'altro riservato, su una relazione sentimentale dalla soluzione imprevista con una ragazza della borghesia romana (Margherita Buy) e su una serie di incontri con svariati personaggi, tra cui un eccentrico postino (Sergio Rubini). Secondaria la spiegazione del giallo data nel prefinale. Antonello Grimaldi ha fatto il film con mezzi limitati, un po' per gioco e un po' "per farsi le ossa". Una certa destrezza la dimostra, gli interpreti fanno del loro meglio e ci si può anche divertire» (Autera).
ore 18.00 Il cielo è sempre più blu di Antonello Grimaldi (1996, 106')
«A Roma, un uomo si affaccia, dalla terrazza dove fa footing, sulla città, piena di varia umanità: tre balordi che rapinano un ristorante cinese; un ricettatore sordido lasciato a terra dai banditi e da un tassista; una vigilessa sadica che sorridendo propina multe a tutti; un venditore milanese che tenta invano di piazzare i suoi compact disc o di trovare una cabina o un bar dove telefonare; un romano emigrato in Inghilterra che non riconosce la città lasciata vent'anni prima; uno sceneggiatore che incontra una prosperosa giovane in ascensore e scopre che è un travestito; un ragazzo che accoglie la madre a martellate in testa; un distinto signore che fa il killer; un portalettere innamorato di una giornalista omosessuale, in attesa di una lettera dalla sua amichetta, e che non osa scriverle il suo amore perché ha una scrittura infantile» (www.cinematografo.it ). E altri ancora… «Ne viene fuori il ritratto di un'Italia incarognita, distratta, solitaria, bugiarda, molto poco televisiva, sociologicamente attendibile. Che il film "fotografa" con aria impassibile, dolcemente amorale, lasciando che lo spettatore si impossessi del personaggio che gli è più vicino» (Anselmi).
ore 20.00 Sassari una città di Antonello Grimaldi (1990, 30')
La città che emerge dal documentario è profondamente differente, nella struttura urbana ma non in quella sociale, rispetto alla Sassari di oggi. Appare nelle immagini, compulsanti tra nuove periferie e un centro già decadente, una forte identità della città, una tempra anarchica che ha provocato il disordine urbanistico che ben conosce chi abita Sassari, disordine a cui si prova, da qualche anno, a rimediare. La città appare comunque, come ancora è, vitale e ironica, e la regia di Grimaldi asseconda quest'indole.
ore 20.30 Incontro introdotto da Antonio Maria Masia e moderato da Alessandra Peralta con Antonello Grimaldi, Vanni Fois, Daniele Luchetti, Angelo Nicolini, Maura Nuccetelli, Alessandro Pesci, Gualtiero Rosella e altri allievi della Scuola Gaumont
segue un brindisi
a seguire Un delitto impossibile di Antonello Grimaldi (2000, 100')
«Un giudice del tribunale di Sassari muore avvelenato bevendo un caffè. Ad indagare sul delitto viene chiamato Piero, un magistrato del tribunale di Palermo. Il giudice si trova di fronte ad un rompicapo inquietante, perché il defunto aveva da anni una relazione con una collega sposata ad un presidente della Corte d'Appello; era molto legato alla sorella, morta suicida; era coinvolto in un traffico di reperti archeologici... » (www.cinematografo.it ).«A parte Moretti, Olmi e Muccino, c'è un cinema italiano "sommerso" (ma valido) che meriterebbe più considerazione mediatica e distributiva. È il caso di Un delitto impossibile di Antonello Grimaldi. [...] Pregi del film: un ottimo lavoro collettivo (sceneggiatura, musica, regia), un'inquietudine ben calibrata che rielabora, con intelligenza, il poliziesco all'italiana (Petri?) dandogli una lettura esistenziale, più privata che politica, una Sardegna fotografata con commovente riservatezza, compassata morbosità e fuori da ogni cliché, un cast in grande forma nel quale primeggia il piglio blasé di Carlo Cecchi, quasi un Humphrey Bogart nazional (im)popolare, acconciatura e occhiali da sole alla Harrison Ford» (Bo). Dal romanzo di Salvatore Mannuzzu Procedura.
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