“Sara’ la versione italiana dell’Otello di Orson Welles, restaurata dalla Cineteca Nazionale, il film di pre-apertura della 72. Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. La CN presenterà inoltre altri tre restauri”
Nel settembre 1951 è in programma alla Mostra del Cinema di Venezia l'Otello di Orson Welles. Si tratta della versione italiana del film, la più lunga, con i dialoghi a cura di Gian Gaspare Napolitano supervisionati dallo stesso Welles. Sarebbe la prima proiezione mondiale. Ma non avrà mai luogo. Welles convoca una conferenza stampa e, con aria mesta, annuncia che la copia non è pronta. Il film verrà ritirato dal concorso, e una nuova versione, più corta ma in inglese, sarà presentata al Festival di Cannes nel maggio successivo, e vincera' il Grand Prix.
Oggi quella rarissima versione italiana del film arriva finalmente al Lido per il centenario della nascita di Orson Welles, in una versione restaurata dal CSC - Cineteca Nazionale, per la pre-apertura della 72. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, martedì 1 settembre.
In occasione del centenario, il CSC - Cineteca Nazionale ha pubblicato anche il volume L'Otello senz'acca. Orson Welles nel fondo Oberdan Troiani di Alberto Anile, che racconta le vicende della versione italiana dell'Otello e le vicissitudini di uno dei set più avventurosi della storia del cinema.
Ricordiamo inoltre i tre restauri che la Cineteca Nazionale presenterà nella sezione Venezia Classici:
- La lupa di Alberto Lattuada (1952), unico titolo italiano nella "carta bianca" del Leone d'oro alla carriera Bertrand Tavernier (restauro promosso da CSC - Cineteca Nazionale in collaborazione con Lucana Film Commission).
- Vogliamo i colonnelli (1973), nel centenario della nascita di Mario Monicelli (restauro promosso da CSC - Cineteca Nazionale in collaborazione con Dean film).
- Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975), nel quarantesimo anniversario della morte diPier Paolo Pasolini (restauro promosso dalla Cineteca di Bologna e da CSC - Cineteca Nazionale, in collaborazione con Alberto Grimaldi.
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