Lunedì 28 ottobre è stato ospite al Centro Sperimentale di Cinematografia il regista Francesco Costabile, ex allievo del corso di Regia, per un confronto con gli allievi sul suo film d’esordio, Una femmina, presentato nel 2022 alla Berlinale nella sezione Panorama. Accolto da subito da feedback e critiche positive, il film ha ricevuto due candidature ai David di Donatello - tra cui quella come Miglior sceneggiatura - ha vinto due Globi d’oro e un Nastro d’argento (il Premio Biraghi alla protagonista Lia Siciliano).
Dopo la proiezione, è stato Marco Danieli, tutor del corso di Regia del CSC, a moderare l’incontro discutendo del film dal punto di vista artistico ma anche analizzandone l’iter produttivo. Una femmina è tratto da libro di Lirio Abate Fimmine ribelli, un saggio sulle donne che si sono ribellate alla ‘ndrangheta. Il film è stato co-prodotto da Edoardo De Angelis – compagno di classe di Costabile al Centro Sperimentale - il quale ha creato una società di produzione insieme al produttore Pierpaolo Verga.
Francesco Costabile ha raccontato di aver ricevuto, inizialmente, la proposta di lavorare al soggetto del film, e pur essendo impegnato su un altro progetto ha accettato divenendone poi anche regista. “Una femmina” è stata per lui l’occasione di conoscere nel profondo la sua regione di origine, la Calabria, dopo aver viaggiato e conosciuto altre realtà negli anni dopo il diploma al CSC. Il film è girato a nord della Calabria ma i riferimenti sono sempre stati per lui San Luca e a Platì, centri nevralgici della ‘ndrangheta; la scelta di Costabile è ricaduta sul paese di Verbicaro in quanto richiamava per lui la pittura di Escher offrendo allo spettatore, con la sua struttura labirintica, una visione quasi surreale della realtà.
Tutti gli allievi presenti sono rimasti colpiti dal lavoro svolto con la protagonista del film, Lina Siciliano. Riguardo alla scelta del ruolo di protagonista Francesco Costabile ha raccontato di aver effettuato, parallelamente alla ricerca classica tramite agenzie, uno street casting prendendo contatti con piccoli teatri, associazioni di quartiere - soprattutto quartieri popolari - per riuscire a trovare un’interprete che trasmettesse forza, autenticità e verità; è entrato quindi in contatto con Lina Siciliano e con le sue due sorelle in una casa famiglia di Cosenza.
Non essendo Lina Siciliano un’attrice professionista, la produzione ha accordato a Costabile quattro settimane di preparazione; la giovane interprete è stata seguita da una acting coach e ha realizzato con il regista un lavoro interiore estremamente complesso ed interessante, un percorso emotivo nel quale per ogni scena ha ricercato degli elementi che la collegassero al suo reale vissuto.
E’ stato illuminante anche l’intervento del costumista del film, Luca Costigliolo, il quale ha raccontato di aver cercato delle soluzioni che facessero “confondere” la protagonista con il paesaggio, rendendola grigia come i muri e dunque parte della vita monotona a cui il personaggio era costretto.
Si segnala, infine, che è ancora in sala il secondo lungometraggio di Francesco Costabile presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2024 nella Selezione Ufficiale – Orizzonti, “Familia”.
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