Gianni Garko, celebre attore italiano, ha recentemente donato alla Biblioteca Luigi Chiarini del CSC le sceneggiature originali di alcuni dei suoi film più significativi. Nato Giovanni Garkovic il 15 luglio 1935 a Zara, Garko è diventato uno dei volti iconici del cinema di genere, in particolare degli spaghetti western.
La sua carriera ha avuto inizio alla fine degli anni '50, con il debutto in Pezzo, capopezzo e capitano (Kannonenserenade,1958) di Wolfgang Staudte, e ha proseguito con interpretazioni in importanti film come Morte di un amico (1959) di Franco Rossi, Kapò (1960) di Gillo Pontecorvo e Maciste l'uomo più forte del mondo (1961) di Antonio Leonviola. Negli anni '60, ha consolidato la sua fama partecipando a produzioni come Ponzio Pilato (1962) di Irving Rapper e il celebre film di Luciano Salce La voglia matta (1962).
Ma è con i western all’italiana che Garko ha raggiunto l'apice della sua carriera, incarnando il pistolero Sartana in film come ...Se incontri Sartana prega per la tua morte (1968) di Gianfranco Parolini, Buon funerale amigos!... paga Sartana (1970), Una nuvola di polvere... un grido di morte... arriva Sartana (1970) e Gli fumavano le Colt... lo chiamavano Camposanto (1971) di Giuliano Carnimeo. Questo personaggio, enigmatico e carismatico, h reso Garko un volto riconoscibile non solo in Italia, ma anche all'estero. Alcuni dei suoi film più rappresentativi sono stati restaurati e riproposti in festival cinematografici e retrospettive in tutto il mondo.
La sua versatilità gli ha permesso di spaziare tra diversi generi cinematografici, apparendo in film storici come Lucrezia (1968) di Osvaldo Civirani e Waterloo (1970) di Sergej Bondarčuk. Ha anche preso parte a opere d’autore, come I tulipani di Haarlem (1970) di Franco Brusati, e a thriller come Gli occhi freddi della paura (1971) di Enzo G. Castellari. In ambito noir, ha interpretato il commissario ne Il boss (1973) di Fernando Di Leo, mentre nel genere horror gotico si è distinto ne La notte dei diavoli (1972) di Giorgio Ferroni. Inoltre, ha affrontato anche ruoli in film di fantascienza, come Sette uomini d'oro nello spazio (1979) di Alfonso Brescia.
Negli anni '70 e '80, Garko ha lavorato intensamente, partecipando a produzioni televisive, tra cui Donnarumma all'assalto (1972) di Marco Leto, Diario di un giudice (1978) di Marcello Baldi, Il segreto di Cristina (1979) di Ruggero Deodato e Le due madri (1989) di Tonino Valerii.
Dagli anni '90 a oggi, Gianni Garko ha continuato a lavorare collaborando con diversi registi di spicco. Al cinema, ha preso parte a pellicole come In nome del popolo sovrano (1990) di Luigi Magni e Body Puzzle (1992) di Lamberto Bava. In televisione, ha recitato in numerose produzioni, tra cui la soap opera Vivere, diretta da Daniele Carnacina e Massimo Del Frate, nel periodo 1999-2004, e nelle serie Sospetti 2 (2003) di Gianni Lepre e Sospetti 3 (2005) di Luigi Perelli. Parallelamente, si è dedicato al teatro, distinguendosi in interpretazioni significative come quella in Non aver paura di Eduardo Aldán, con la regia di Ricard Reguant, spettacolo rappresentato per la prima volta al Teatro Ghione di Roma il 20 aprile 2017.
Con oltre cento titoli tra cinema, televisione e teatro, Gianni Garko resta un punto di riferimento per gli appassionati di cinema e un'ispirazione per le nuove generazioni di attori. Ha partecipato a numerosi eventi pubblici e interviste, condividendo aneddoti della sua carriera e riflettendo sull'eredità del genere western all'italiana.
La donazione delle sceneggiature dei suoi film alla Biblioteca Luigi Chiarini rappresenta un prezioso contributo al patrimonio cinematografico italiano.
Si rimanda all'allegato per la lista completa dei materiali.
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