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Gli allievi di montaggio e suono del CSC – Scuola Nazionale di Cinema incontrano Antonietta De Lillo
Centro Sperimentale di Cinematografia
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14 Febbraio 2025

Giovedì 13 febbraio nella sala Pietro Germi del CSC è stato proiettato e commentato il documentario L'occhio della gallina della regista, attrice, produttrice, scrittrice, sceneggiatrice e fotografa Antonietta De Lillo, presente nella shortlist dei David di Donatello 2025. Al documentario hanno partecipato diversi ex allievi del CSC – Scuola Nazionale di Cinema.

Il film racconta la storia della la regista, sia dal punto di vista della sua vita personale che della carriera, dopo circa 40 anni dal suo primo film.

Si tratta di un autoritratto cinematografico della regista, un documentario di ‘resistenza’ per superare il senso di isolamento celebrando il cinema soprattutto nel suo ruolo comunitario, culturale e politico.

L’autrice è stata presente al CSC per commentare il suo lavoro con gli allievi del corso di Montaggio e Suono del CSC. Insieme a lei la montatrice del film, Elisabetta Giannini, e a moderare l’incontro è stato il maestro Roberto Perpignani.

Antonietta De Lillo ha raccontato agli allievi: «Il cinema è l’arte collettiva per eccellenza. Tutti devono avere sensibilità, ogni figura tecnica ha il suo peso, lo dimostra oggi Roberto Perpignani che ha fatto la storia del cinema e mantiene ancora una grande sensibilità e una grande curiosità (…).Ed è bello quando i personaggi conquistano la bellezza con l’animo, con lo spirito e con l’azione. E’ su questo che dovete ragionare con il montaggio, con il suono. Da una parte bisogna lavorare con l’istinto, dall’altra con la tecnica. I montaggi devono essere fatti seguendo una traiettoria drammaturgia (…).

Questo film dimostra che bisogna cambiare un modello culturale che non funziona, scansare il deterioramento culturale. Il cinema d’autore oggi viene catalogato, diviso per generi, omologato. Si è perso purtroppo l’idea di far qualcosa per il pubblico senza comprendere che le nostre azioni sono più profonde di quello che racconta una storia, c’è sempre una grande energia e una grande motivazione ma abbiamo oggi troppi preconcetti. I rapporti umani oggi sembrano secondari, ‘ognuno lotta per sé, e invece sono fondamentali. Pretendo rapporti umani da tutti i miei collaboratori, e nei documentari mi piace incontrare ‘direttamente’ un personaggio, all’istante, senza alcuna preparazione come è successo con Alda Merini; in questo caso con Maria de Medeiros (…)

Antonietta De Lillo ha poi risposto alle domande degli allievi esortandoli sempre a studiare la società, il mondo in cui viviamo, amandolo prima di tutto impegnandosi a capire cosa c’è da rimuovere e da cambiare.

Ha commentato a fine giornata il maestro Perpignani: «Ne L’occhio della gallina c’è stata una gestione del montaggio molto intrigante: si sente che è forte e sentito».

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