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Custodi di sogni: Nanni Moretti si collega telefonicamente per accompagnare la presentazione del restauro di Ecce bombo
Centro Sperimentale di Cinematografia
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07 Aprile 2025


Nanni Moretti si è collegato da casa in viva voce con il Festival Custodi di sogni - I tesori della Cineteca Nazionale parlando con Sergio Bruno, responsabile dell'Area Preservazione e restauri CSC, di fronte alla sala piena nel giorno conclusivo del programma. La telefonata è stata una grande sorpresa visto che il regista ha subito un intervento cardiologico ed è stato appena dimesso, è stata accolta da un applauso scrosciante.

Dopo un applauso scrosciante Nanni Moretti racconta al pubblico di affezionati, al telefono nella sala Cinecittà della Casa del Cinema, strapiena:
“La prima cosa dire su Ecce bombo è che non mi aspettavo, al tempo, tutto quel successo. In questi ultimi anni ogni tanto vedo degli esordi, film di giovani, e mi dico ‘perché Ecce bombo ha avuto tutto quel successo e questi film no ?’ In quel film c’era dentro qualcosa che forse a me sfuggiva. La mia forse era una generazione considerata troppo ideologica, seriosa, incapace di ridere di se stessa. Forse fu proprio quello il motivo del successo del film. Però va detto che è anche un film doloroso. E a tal proposito ho un aneddoto. Prima dell’uscita di un film nelle sale, un regista lo vede in piccole salette private. Ricordo bene una proiezione di Ecce bombo in una saletta del quartiere Prati alla presenza del mio montatore e del produttore Mario Gallo. Usciti dalla proiezione andammo a passeggiare e il produttore mi disse di essere affezionato ad Ecce bombo perché lo considerava come quei figli più problematici, come ‘quel figlio che ti dà più pensieri degli altri’. Non mi aspettavo quel successo quindi per due ragioni: da una parte, appunto, perché era un film doloroso. Eppure notai che il pubblico del tempo continuava a ridere anche quando non ce ne era bisogno. Ad esempio, quando il personaggio di Mirko parla di una ragazza, e commenta ‘è schizofrenica’, tutto il pubblico rideva anche se non ce ne era motivo… Lo ho rivisto a fine agosto 2024 alla Mostra del cinema di Venezia e ho notato che il pubblico di ragazzi per fortuna non rideva a quella scena. Adesso viene ‘accettato’ anche il lato doloroso del film. Un’altra ragione per cui non mi aspettavo questo successo: ero cosciente di raccontare una piccola porzione di realtà (dei giovani piccolo-medio borghese romani di sinistra che formano un piccolo gruppo di auto coscienza). Una porzione di realtà minuscola (…) Eppure l’ immedesimazione può avvenire anche in spettatori e spettatrici lontani per estrazione e ceto sociale. Ecce bombo è un film con cui tutti furono generosi.
Nel mio passaggio dal Super8 artigianale - con cui avevo fatto 3 corti e Io sono un autarchico - all’industria del cinema, io sono sempre rimasto fedele ai miei valori e con le mie idee. Nel passaggio dal pubblico di élite al pubblico ‘di massa’, molti registi avrebbero snaturato il proprio lavoro, presumendo che il pubblico ha bisogno di certi ‘ingredienti’ per avere successo. In nome del pubblico sono stati commessi i ‘peggiori delitti’, ma alle volte ci sono delle sorprese: ci sono film considerati difficili che magari poi il pubblico adotta inaspettatamente. Io nel passaggio dal cinema famigliare al cinema ‘vero’ ho conservato un mio stile, una mia idea di cinema, la mia ironia e il mio modo di raccontare. Ecce bombo riesce ancora oggi a parlare e addirittura a parlare ai giovani di oggi, molto diversi rispetto a quelli di allora. Mi dispiace non essere lì con voi oggi, e buona proiezione“.

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