La magnifica stagione degli Sperimentali Rai. Così la ricorda Italo Moscati, uno dei curatori (l'altro era Mario Raimondo): «Gli sperimentali andarono in onda a partire dal 17 gennaio 1970 sul primo canale in orario prestigioso se confrontato con gli appuntamenti culturali nei palinsesti di oggi: alle 21,30. Erano undici telefilm della durata di un'ora circa; poi negli anni successivi, appunto, fino al 1975, vennero trasmessi altri tre cicli di lavori, tutti a basso costo (da un minimo di cinque milioni a un massimo di dieci-dodici) realizzati da registi in grandissima parte esordienti. La scommessa degli sperimentali era quella di portare in tv le qualità più significative del cinema non commerciale, e cioè la voglia d'inventare e la capacità di usare l'immaginazione di un cinema giovane in bilico tra vero e falso, fra realtà e illusione. Del resto, fra gli anni Sessanta e Settanta, si giocava la grande partita in cui era impegnato il cinema indipendente, giovane, alternativo o comunque "diverso", nel tentativo di esistere e di mostrare una sua verità falsificata ma più autentica di quella del cinema commerciale, che imbottiva le sale dando con il pane e il companatico dello spettacolo il senso del falso di marca industriale. […] C'erano produttori, come Enzo Doria - quello de I pugni in tasca di Marco Bellocchio -, che erano disposti a fare dei film per la televisione a un costo così basso che nessun altro nel nostro cinema avrebbe accettato. Non mancavano, anzi, sceneggiatori, autori, registi, attori capaci di sopportare ogni sacrificio di carattere economico. Fu abbastanza facile metterli d'accordo e procedere. […] Così nacquero i primi telefilm sperimentali. Mai una censura, se non la raccomandazione di non suscitare troppo scandalo onde evitare negativi interventi dall'alto. […] Fra i primi aspiranti autori c'erano Gianni Amelio, che aveva fatto fino a quel momento l'aiuto regista e aveva diretto alcuni documentari; Maurizio Ponzi, che aveva esordito con una pellicola passata pressoché inosservata (I visionari, titolo espressivo di quelle circostanze); Alessandro Cane, che veniva dal teatro di avanguardia, il più estremista e solitario - era il periodo di Carmelo Bene, del Living Theatre, di Jerzy Grotowski, e di altri teatranti "diversi". C'era Peter Del Monte, appena uscito dal Centro Sperimentale, che cercava l'occasione per il debutto. A poco a poco, si unirono a loro altri aspiranti registi, talenti curiosi e appartati, che in viale Mazzini non venivano fatti entrare dalla porta principale perché arrivavano con i capelli lunghi e accompagnati da ragazze in minigonna. […] Ai giovani si aggiunsero registi desiderosi di avere uno spazio nuovo: Marco Ferreri con Perché pagare per essere felici, sui raduni giovanili in America; Jean-Luc Godard con Lotte in Italia […]; Glauber Rocha con Cancer, sulla contestazione a Rio de Janeiro, e con Tatu Bola, una favola ambientata nella foresta brasiliana».
“Al cinema Trevi è in corso la rassegna dedicata ai celebri “sperimentali Rai”
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La rassegna C'erano una volta gli sperimentali Rai è curata dalla Cineteca Nazionale e da Rai Teche. Si ringrazia per la collaborazione Francesco Netto.
Copie provenienti da Rai Teche - Rassegna a ingresso gratuito
martedì 16
ore 17.00 La stretta di Alessandro Cane (1968, 43')
ore 17.45 A.A.A. bella presenza offresi di Gianluigi Calderone (1969, 41')
ore 18.30 Niente meno di più di Luigi Faccini (1971, 75')
ore 20.00 Medea. Un maggio di Pietro Frediani di Paolo Benvenuti (1971, 46')
ore 21.00 Incontro moderato da Italo Moscaticon Sergio Bazzini, Paolo Benvenuti, Tommaso Dazzi, Enzo Doria,Luigi Faccini, Fabrizio Lori, Marina Piperno, Maurizio Ponzi, Titti Rinaldi, Nino Russo, Barbara Scaramucci
a seguire Lapsus. Storie di viandanti e di poeti di Italo Moscati (1979, 79')
mercoledì 17
ore 17.00 Il vostro amore è come il mare di Gianni Amico (1972, 48')
ore 18.00 Il visitatore di Sergio Bazzini (1971, 48')
ore 19.00 Memoriale delle rovine di Andrea Frezza (1973, 77')
ore 20.30 Da lontano di Nino Russo (1971, 55')
ore 21.30 Stefano Junior di Maurizio Ponzi (1969, 35')
ore 22.10 Lotte in Italia di Jean-Luc Godard (1970, 57')
giovedì 18
ore 17.00 Cronaca di un gruppo di Ennio Lorenzini (1968, 52')
ore 18.00 Dalla parte del manico di Giorgio Turi (1968, 49')
ore 19.00 Utopia utopia di Maurizio Cascavilla (1969, 56')
ore 20.00 Woyzeck di Giancarlo Cobelli (1973, 83')
ore 21.30 Perché pagare per essere felici di Marco Ferreri (1971, 46')
venerdì 19
ore 17.00 Abramo in Africa di Gianni Barcelloni (1976, 81')
ore 18.30 Andare e venire di Giuseppe Bertolucci (1972, 59')
ore 19.40 Le parole a venire di Peter Del Monte (1970, 55')
ore 20.30 Cancer di Glauber Rocha (1972, 84')
ore 22.00 Tatu Bola di Glauber Rocha (1972, 77')
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