“Oggi, 18 marzo, alla Casa del Cinema di Roma, in collaborazione con CSC – Cineteca Nazionale, grande incontro per ricordare Carlo Mazzacurati”
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Si conclude con un grande incontro la retrospettiva congiunta tra cinema Trevi (fiction) e Casa del Cinema (documentari) dedicata a Carlo Mazzacurati. Interventi di Angelo Barbagallo, Doriana Leondeff, Marina Mazzacurati, Silvio Orlando, Sandro Petraglia, Marco Pettenello, Isabella Ragonese, Stefano Rulli, Gabriele Salvatores, Giorgio Tirabassi, Cecilia Zanuso. Moderano l'incontro Franco Bernini, Alberto Crespi ed Enzo Monteleone.
Alla Casa del Cinema, prima e dopo l'incontro delle 18.30:
Sala Deluxe ore 17.00
RITRATTI. ANDREA ZANZOTTO
Italia, 2000, 50′
Un film di Carlo Mazzacurati e Marco Paolini
Con Andrea Zanzotto e Marco Paolini
Sala Deluxe ore 21.00
SEI VENEZIA
2010, 95'
Al cinema Trevi:
ore 17.00 La giusta distanza di Carlo Mazzacurati (2007, 111')
«Il fascino del film sta altrove. Nei paesaggi, in primis: Mazzacurati torna sui luoghi del suo brillantissimo esordio, Notte italiana (1987), e li racconta col senno di poi. È un nord-est abbagliante, magnificamente fotografato da Luca Bigazzi, nel quale si nascondono solitudini, rancori, violenze inespresse. Si parla anche di immigrazione, di lavoro in nero, della voglia di fuggire da un delta inquinato come il fiume che lo forma. La giusta distanzaè il ritratto di un paese malato, in cui forse è inutile cercare colpevoli perché nessuno è innocente. Molto bravi i due protagonisti (Valentina Lodovini e Ahmed Hafiene), brillanti cammei di tre talenti quali Fabrizio Bentivoglio, Giuseppe Battiston e Ivano Marescotti» (Crespi).
ore 19.00 La passione di Carlo Mazzacurati (2010, 106')
Le tragicomiche vicende del regista Gianni Dubois (Silvio Orlando), ex promessa del cinema che finalmente, dopo anni di faticosi contatti con agenti e produttori senza scrupoli, riesce a ottenere la sua grande occasione: dovrà infatti scrivere e girare un film la cui protagonista assoluta sarà una giovane e popolarissima attrice televisiva. « Sì, si ride senza sforzo e, per una volta, senza chiedersi se sia peccato: Mazzacurati mantiene ciò che promette e la giusta distanza dal sacro ha tutte le virtù del profano. In concorso a Venezia non c'entrava quasi nulla, ora in sala entrateci voi: ne vale la pena» (Pontiggia).
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