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Aldo Fabrizi, la maschera di Roma
20 Aprile 2016 - 20 Aprile 2016
«Maschera dolente e tragica per Roberto Rossellini in Roma città aperta, ma anche partner comico di Peppino De Filippo e del principe Totò… Aldo Fabrizi è stato uno dei protagonisti più versatili e più amati del cinema italiano, abilissimo – a dispetto di una fisicità fortemente caratterizzata – nel celarsi in personaggi diversi tra loro, eccellendo tanto nella commedia quanto nel dramma. Il remissivo impiegato de Il delitto di Giovanni Episcopo, l’arguto contadino di Vivere in pace, il generoso tutore dell’ordine di Guardie e ladri, il truce palazzinaro di C’eravamo tanto amati sono solo alcuni dei tanti ruoli incarnati sul grande schermo nel corso di una carriera cinquantennale che lo ha spesso visto anche nella veste di regista e produttore. Basti pensare alla fortunatissima serie della Famiglia Passaguai, tre film che agli albori degli anni Cinquanta anticiparono la nascita della Commedia all’italiana vera e propria» (dalla quarta di copertina del libro di Enrico Lancia e Fabio Melelli I film di Aldo Fabrizi, Gremese, 2015).
 
ore 17.00 Roma città aperta di Roberto Rossellini (1945, 104′)
«Città aperta è un documentario romanzato, e nella sua trama trovano ospitalità tutti quegli elementi drammatici che sono ormai legati nel ricordo al periodo dell’occupazione nazista di Roma: le razzie, le uccisioni, le torture inflitte ai patrioti, la fame e l’attesa degli abitanti, il sacrificio di molte anime nobili, la lotta clandestina. Una sceneggiatura molto abile ha dato in efficace sommario la vita di quei mesi, ricordando in uno dei protagonisti l’eroico Don Morosini e nell’altro sommando le figure dei numerosi patrioti morti per mano delle SS. La regia di Rossellini si tiene al sodo, evita le divagazioni e punta sui fatti dei quali il film abbonda, risolvendoli con una precisione e un’impassibilità che a noi ricorda lo spirito che circola nelle pitture di un altro romano, Antonio Donghi. Tutto qui è detto senza sforzo apparente e senza grandi invenzioni. Rossellini si serve di case vere, di uomini veri, di frasi vere: l’effetto è raggiunto così con mezzi quotidiani, copiando la vita con la puntigliosità di chi la vede soltanto nelle apparenze. Rossellini si vieta di proposito ogni indagine lirica. Per lui due e due fa quattro in ogni caso, mentre per noi qualche volta fa cinque e perfino tre. Sergio Amidei, come soggettista e sceneggiatore, l’ha assecondato benissimo, talvolta sonnecchiando nei punti intrigati, ma sempre con drammatica veemenza e, soprattutto, con umorismo. Il complesso degli attori ha funzionato benissimo: alcuni, come la Magnani e il Fabrizi, erano nel film per diritto naturale, combaciando la loro concezione dell’arte con quella di Rossellini; altri come Pagliero, Feist, Grandjacquet, in visita casuale ma non meno applaudita. Di due attrici, la Galletti e la Michi, il pubblico ha ammirato i volti nuovi, espressivi e la recitazione intensa ed efficace» (Flaiano).
 
ore 19.00 La famiglia Passaguai di Aldo Fabrizi (1951, 96′)
Le indimenticabili (dis)avventure della famiglia Passaguai in una domenica d’estate al mare. «Scatenata commedia di costume e degli equivoci dove Fabrizi […] ironizza sui comportamenti di una piccola borghesia che si confronta a fatica con i primi segni del benessere. Utilizzando l’esilissima trama come un vero e proprio canovaccio su cui innestare invenzioni e trovate, Fabrizi fonde gli elementi caratteristici della sua comicità (il tipo romano pacioso e un po’ tonto, bistrattato da tutti, a cominciare dall’ingombrantissima moglie) in una struttura che alterna elementi addirittura slapstick […] a situazioni più tradizionali, derivate dall’avanspettacolo o dal teatro boulevardier, ottenendo effetti comici spesso irresistibili» (Mereghetti). Con Ave Ninchi, Giovanna Ralli, Giancarlo Zarfati, Peppino De Filippo, Carlo Delle Piane.
 
ore 20.45 Incontro moderato da Adriano Aprà con Vito Annicchiarico, Alfredo Baldi, Ennio Bispuri, Enrico Lancia, Andreina Mazzotto, Fabio Melelli, Giancarlo Zarfati
Nel corso dell’incontro sarà presentato il libro di Enrico Lancia e Fabio Melelli I film di Aldo Fabrizi
 
a seguire Prima comunione di Alessandro Blasetti (1950, 90′)
Una serie incredibili di imprevisti e contrattempi travolgono il commendator Carloni nel giorno della prima comunione della figlia. «Prima comunione non è tutto ugualmente sostenuto, ma è tutto sorridente e grazioso. Pieno di piacevoli invenzioni, esso innalza un genere di per sé dimesso, il genere bozzettistico, e trasforma in personaggi le figure» (Lanocita). La voce fuori campo che commenta scherzosamente i fatti è di Alberto Sordi. Breve apparizione nel ruolo di un prete del grande Louis de Funès.
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