ore 20.45 Incontro moderato da Marco Giusti con Roberto Levi
a seguire Il ventre dell’architetto di Peter Greenaway (1987, 118′)
«Un architetto americano cinquantenne, Stourley Kracklite, più teorico che realizzatore, viene a Roma, accompagnato dalla giovane moglie Louisa per allestire la mostra celebrativa di Etienne-Louis Boullée, uno degli architetti utopisti dell’illuminismo francese del ‘700, verso il quale nutre un’enorme ammirazione. Tra le persone che lo aiuteranno nel lavoro c’è Casparian Speckler, un bel giovane, pure lui architetto, ma di scarso talento. Mentre i preparativi hanno inizio e l’entusiasmo di Kracklite è grande, questi incomincia a soffrire di forti dolori al ventre. Nel frattempo, Roma, così ricca di architetture splendide, lo ha affascinato profondamente: egli, come il suo maestro Boullée, predilige le forme sferiche, in particolare le cupole; nell’Urbe, quindi, ha di che esaltarsi. Fra l’altro, sembra che l’artista francese si fosse ispirato alla cupola del Pantheon per il monumento funebre a Isacco Newton. Ma l’architetto americano trova interessante anche il Vittoriano (tanto vituperato dai romani), anzi è proprio nel suo interno che la famosa mostra viene allestita, con i sorprendenti disegni in cui Boullée eccelleva, e i plastici delle poche opere che era riuscito a realizzare» (www.cinematografo.it). «Quarto film di Greenaway, cineasta anomalo e sperimentale: il più semplice e sanguigno. Una Roma come non s’era mai vista al cinema e un protagonista truculento alla Welles» (Morandini).