Note di cinema: Guido e Maurizio De Angelis
05 Giugno 2018 - 05 Giugno 2018
«Per circa trent’anni, nel mezzo del meglio e del peggio, delle discese ardite e delle risalite di battistiana memoria, del cinema italiano nazional-popolare, “loro” hanno scritto colonne sonore per E.B. Clucher, alias Enzo Barboni, Sergio Martino, Sergio e Bruno Corbucci, Enzo G. Castellari, Steno, Duccio Tessari, Anthony M. Dawson/Antonio Margheriti, Damiano Damiani, Sergio Sollima, Ruggero Deodato e anche Nino Manfredi, Dino Risi, Valentino Orsini, Vittorio Cottafavi. Hanno firmato gli spartiti degli ultimi western italici, che si sono portati via, con la pratica degli “sganassoni” e delle “comiche finali”, anche l’estrema frontiera, ancora di nobili lombi, del genere-filone con la targa di Roma: da Continuavano a chiamarlo Trinità, a …E poi lo chiamarono il Magnifico, fino all’improbabile Cipolla Colt. Hanno distribuito partiture a ogni prodotto della rutilante e multicolore cineteca dell’allora, davvero, Bel Paese, a cominciare dalle commedie, attraverso i “poliziotteschi”, tipo Il cittadino si ribella o Roma violenta, gli erotici alla Joe D’Amato, gli avventurosi cappa e spada come Zorro, Il corsaro nero e l’ultimativo Sandokan. E hanno seguito e segnato con i loro accordi, fino all’estremo saluto, la fortunata carriera di fenomeni da botteghino quali Terence Hill e Bud Spencer. A propria volta fenomeni per l’imponenza della filmografia raccolta in qualcosa come tre e più decenni di carriera. “Loro” sono Maurizio e Guido De Angelis, gli “Oliver Onions” di Dune Buggy (e non solo) e si meritano certo un posto d’onore nel salotto buono del cinema di casa. E della sua memoria» (Salizzato).
Si ringrazia per la collaborazione Enrico Mangini
ore 16.30 Per grazia ricevuta di Nino Manfredi (1971, 119′)
«Ragazzo miracolato si chiude in convento in attesa di un sogno che confermi la sua vocazione. Quando il sesso lo tenta, va in tilt. Cerca di uccidersi. Lo salvano. È un nuovo miracolo? 1° film lungo di Manfredi regista: insolito, intelligente, bene accolto dappertutto. Il tema dei tabù religiosi (o superstiziosi?) è svolto con pittoresca abilità. Dialogo arguto, caratteristi calibrati, ritmo. Premio Opera Prima a Cannes 1971» (Morandini).
ore 18.30 Keoma di Enzo G. Castellari (1976, 102′)
«”Il film più bello che ho fatto in assoluto e l’ultimo grande film della stagione western italiana” (Enzo G. Castellari). Forse l’ultimo western all’italiana veramente di culto. Per Enzo G. Castellari e Bolognini il loro western preferito. E così l’abbiamo visto tutti, anche perché era proprio il canto del cigno del genere. […] Woody Stroode tira con l’arco come nel capolavoro di Richard Brooks Iprofessionisti. Secondo Bolognini fu proprio Woody Stroode, che aveva incontrato sul set di Ciakmull, a regalargli un libro dal titolo Keoma, storia di una prostituta nel West, chiamata appunto Keoma, che darà così il titolo al film. L’aria è quella del tardo western barocco, con sangue e dolore per tutti. Keoma è un sangue-misto reduce dalla Guerra di Secessione che si trova a dover fare i conti, al ritorno al suo paese fetente, con la banda di Caldwell, cioè Donald O’Brien, ma anche con i suoi tre fratellastri che lavorano proprio per il cattivo. […] Alla sua uscita ebbe un’ottima recensione in Inghilterra da Colin Pahlow sul “Monthly Film Bulletin”, che conclude il suo articolo precisando che forse “il film non potrà resuscitare il genere, ma ricorda effettivamente che il western italiano era formalmente più intrigante di quanto i critici pensassero”» (Giusti).
ore 20.30 Lo strano hobby del colonnello di Carmelo Milone (2017, 21′)
Un uomo di 50 anni viene assassinato: si tratta dell’ingegner Antonio Elìa, radiato dall’albo e condannato ad un anno di reclusione per frode fiscale e correità per la morte di un operaio. Il commissario Di Stefano, incaricato delle indagini, scoprirà una polizza-vita di 100.000 euro intestata alla vittima, che la moglie dovrebbe intascare. Il defunto però, disoccupato, alcolizzato, che sopravviveva grazie alla moglie, una maestra elementare, non poteva aver pagato una simile somma. Verrà a galla che la vittima, in cambio della polizza-vita, si era prestata ad un folle “gioco” organizzato da un facoltoso colonnello dell’esercito, congedato dall’arma per squilibri mentali… Musica di Maurizio De Angelis, sceneggiatura di Carmelo Milone e Oreste De Fornari, che si (e ci) regalano anche due sorprendenti interpretazioni.
a seguire Incontro moderato da Oreste De Fornari con Guido e Maurizio De Angelis, Enzo G. Castellari, Sergio Martino, Sir Douglas Meakin, Nora Orlandi, Claver Salizzato
a seguire Chissà perché… capitano tutte a me di Michele Lupo (1980, 103′)
«Charly, ovvero il piccolo extraterrestre giunto per caso sulla terra, vive con lo sceriffo Bud, che cerca di trattarlo come tutti i bambini di… questo mondo, sia per sviare le indagini di Robinson che per impedirgli di combinare guai utilizzando i suoi poteri. Rifugiatisi a Monroe, i due scoprono che la città è in mano alla malavita, grazie anche all’incapacità dello sceriffo in carica. Bud si propone come tutore della legge al sindaco Haward che accetta di buon grado» (Poppi).