Prosegue la serie di pubblicazioni di perle d'archivio del Centro Sperimentale.
Si pensa a Gillo Pontecorvo e ci si aspetta che, in una masterclass, parli di politica: i lager e l'Olocausto ("Kapò"), la rivoluzione ("La battaglia di Algeri"), il terzo mondo e la lotta contro il colonialismo ("Queimada")... invece lui, che era una delle persone più simpatiche che il cinema italiano abbia espresso, ti spiazza subito: propone agli studenti del CSC due temi, il rapporto immagine/suono (e cita Eisenstein, Chaplin, Pirandello...) e il lavoro con gli attori non professionisti. E quando parla di Evaristo Marquez, il co-protagonista (accanto a Marlon Brando!) di "Queimada", lo chiama "negro". Non solo una lezione di cinema, ma un viaggio nel tempo: quando il politicamente corretto non esisteva e i registi italiani pensavano in grande. Dopo Marcello Mastroianni, Monica Vitti, Sergio Leone, Ennio Morricone e Nino Baragli, il Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale ripropone un altro incontro con un grande del cinema italiano. Guarda il video
Gillo Pontecorvo incontra gli allievi del CSC, masterclass 1988
24 Marzo 2020
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