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Effetti speciali: Paolo Zeccara
25 Settembre 2015 - 25 Settembre 2015
«In principio c’era Douglas Trumbull, e 2001 Odissea nello spazio di Stanley Kubrick. Era il 1968 della Contestazione generale e nessuno aveva mai visto su uno schermo cinematografico così tanti e così complessi “effetti speciali” dentro un film. Poi, circa quarant’anni dopo, nel 2009, ci avrebbe pensato il James Cameron di Titanic, in associazione con l’ILM di Lucas, a fare di un film, un solo, fantasmagorico e rutilante “effetto speciale”. Tanto che nulla, dopo, sarebbe stato mai più lo stesso. Oggi dell'”effetto speciale”, ormai divenuto digitale, non se ne può più fare a meno, sia pure nel più povero dei film e nella più povera delle cinematografie. È salutare, quindi, cercare, da parte di chi il cinema lo studia e ne scrive, Sindacati Critici e/o appassionati fruitori, di capire come funzioni la macchina.
Con Paolo Zeccara, celebre direttore degli effetti digitali, si intende quindi aprire una finestra, tecnica e culturale, sulla materia, per provare a comprendere come tutto questo abbia così profondamente segnato il volto centenario della Settima Arte» (Claver Salizzato).
L’incontro, promosso dalla Cineteca Nazionale e ideato dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, sarà moderato dal critico cinematografico Cristiana Paternò, responsabile del Gruppo regionale Lazio del SNCCI.
 
ore 17.30 Romanzo criminale di Michele Placido (2005, 152′)
Tre giovani della malavita romana, il Freddo, il Libanese e Dandi, conquistano a colpi di mitra la Roma degli anni Settanta, stringendo alleanze con la mafia e godendo della copertura dei servizi segreti. La storia della banda della Magliana, dal celebre romanzo del magistrato De Cataldo: i giovani divi del cinema italiano si dividono onori e premi (8 David di Donatello e 5 Nastri d’argento). «Giallo atipico e cinico in cui Placido (al suo miglior film) non rende romantici i banditi, anche se ciascuno pecca per le ragioni del cuore» (Porro).
 
ore 20.45 Incontro moderato da Cristiana Paternò con Paolo Zeccara
 
a seguire L’ultimo capodanno di Marco Risi (1998, 106′)
«Un film italiano, finalmente fuori dagli opposti cretinismi d’impegno e d’evasione, ne estrae il grottesco naturale, ne tira l’allegria feroce e ne fa sgorgare fiotti di pulsioni nichiliste sino all’inevitabile apocalisse “splatter”. Ovvero il colpo di reni di un regista, Marco Risi, titolare di una filmografia un po’ strattonata dalle mode, che s’impone per il colpo d’occhio compositivo, il gusto cattivista, la spigliatezza narrativa e, soprattutto, il mirabile controllo di una pletora di attori. […] Il film procede per flash concentrici, ritaglia le figure nei loro record di squallore, spreme sarcasmo da ogni poro dell’inquadratura e alla fine accende tutte le luci di un vero luna park di orrori. […] Decisamente divertente nel mantenere tipi e tipacci tra caricatura e irrealtà, ma la macchina da presa collabora incrociando i piani e i tempi, sovrapponendo entrate e uscite e perlustrando con sogghignante precisione gli spazi sul filo di una suspense tutta “reinventata”. […] Risi non “cita” con voluttà cinefila bensì ricostruisce la scheletrica pagina di Ammaniti con buona risolutezza figurativa e l’inclinazione personale a ad un certo scetticismo distaccato» (Caprara).
Date di programmazione