Per la presentazione del documentario “Presentazione di Cinema Komunisto”, incontro con Gianni Amelio, Gordana Miletic De Santis, Paolo Minuto, Mila Turajilic
04 Giugno 2015 - 04 Giugno 2015
ore 18.00 Cesta duga godine dana di Giuseppe De Santis (La strada lunga un anno, 1958, 143′)
«Gli abitanti di un piccolo centro di montagna sembrano condannati a una eterna disoccupazione. Una mattina Guglielmo, stanco di aspettare un lavoro che non arriva mai, decide di costruire una strada per collegare il paese al mare. Fa credere ai suoi compaesani di aver ricevuto l’incarico dalle autorità pubbliche allo scopo di coinvolgere i tanti disoccupati nell’iniziativa e costringere poi gli amministratori a retribuire tutti i lavoratori per l’impresa portata a compimento» (Marco Grossi). «Io avrei voluto fare grandi romanzi, film d’impatto sociale, e invece, nella migliore delle ipotesi, le condizioni produttive del cinema italiano mi consentivano commedie come Giorni d’amore. In Jugoslavia ho girato La strada lunga un anno, tutto il film l’ho ambientato in Dalmazia scegliendo posti che assomigliassero alla mia Ciociaria il più possibile, le pietruzze, le montagne, le case, il mare, le strade; l’edizione italiana, poi, è parlata tutta in dialetto del basso Lazio. Per il film ho goduto di libertà assoluta, gli jugoslavi mi chiesero soltanto, per ragioni diplomatiche, di mettere una didascalia iniziale, dove si spiegava che la storia si svolgeva in un paese immaginario, per non evitare noie con lo Stato italiano. La scelta di girare in Jugoslavia, comunque, mi fu fatta pagare. Venezia rifiutò il film perché “troppo lungo”, e in Italia praticamente non lo vide nessuno» (De Santis). Nomination all’Oscar per il miglior film straniero (1958). Con Silvana Pampanini, Eleonora Rossi Drago, Massimo Girotti, Gordana Miletic.
ore 20.45 Incontro moderato da Emiliano Morreale con Gianni Amelio, Gordana Miletic De Santis, Paolo Minuto, Mila Turajilic
a seguire Cinema Komunisto di Mila Turajilic (2010, 101′)
Cinema Komunisto ci fa viaggiare attraverso i resti dell’industria cinematografica di Tito, esplorando l’ascesa e la caduta dell’illusione cinematografica chiamata Jugoslavia. Utilizzando rare riprese tratte da decine di film jugoslavi dimenticati, così come inediti materiali d’archivio provenienti da set di film e proiezioni private di Tito, il documentario ricostruisce la narrazione di un Paese, le storie raccontate sullo schermo e quelle nascoste dietro di esso. Stelle come Richard Burton, Sofia Loren e Orson Welles aggiungono un tocco di glamour allo sforzo nazionale, apparendo in super-produzioni finanziate dallo Stato. «Un collage documentario di 60 anni di cinema jugoslavo sotto il regime comunista» (Wall Street Journal). «Una sfida che avrebbe potuto mettere in difficoltà anche il regista più esperto: creare un film su un Paese che non esiste più» (New York Times).
Versione originale con sottotitoli in italiano – Ingresso gratuito