«Blue Desk, in collaborazione con Cineteca Nazionale e Ambasciata di Svezia, porta a Roma la prima retrospettiva italiana sul regista Erik Gandini. Nove lavori che testimoniano impegno e linguaggi di uno dei più apprezzati documentaristi europei, che dialoga con il pubblico attraverso una personale elaborazione della realtà. Gandini, classe 1967, nato e cresciuto in Italia e poi naturalizzato svedese, dal 1994 indaga con il suo cinema la realtà mondiale: con Sacrificio s’interroga sulla morte del Che, con Raja Sarajevo racconta l’impossibile normalità della vita in tempo di guerra, con Videocracy punta il dito sul morboso berlusconismo italiano, con La teoria svedese dell’amore mostra la devastante freddezza della libertà svedese e con il pirotecnico Surplus, schiacciante pamphlet sul capitalismo americano, dà anche una sferzata all’immagine stantia che la società ha del documentario» (Pinto).
Erik Gandini. La creazione della realtà. Tre incontri con il regista
27 Aprile 2018 - 29 Aprile 2018
Rassegna a cura di Floriana Pinto
venerdì 27
ore 18.30 Sacrificio di Erik Gandini (2001, 59′)
Dopo un anno di guerriglia in Bolivia, con un piccolo gruppo di cinquantadue compagni, il Che viene ucciso, e con lui finisce il sogno di unire l’America Latina con la rivoluzione. Responsabile della sua morte, la persona che più di ogni altra è indicata nei libri di storia, è il suo aiutante, Ciro Bustos, che quando venne catturato disegnò un ritratto del Che per l’esercito boliviano. È stato veramente lui? Ciro Bustos appare per la prima volta in un documentario, dopo essere vissuto per anni nel silenzio. La sua versione dei fatti fa emergere nuovi interrogativi su come la storia sia stata scritta.
Versione originale con sottotitoli italiani
ore 19.30 Incontro moderato da Simone Amendola con Erik Gandini
ore 20.30 La teoria svedese dell’amore di Erik Gandini (2015, 76′)
Il film mette in relazione la realtà della Svezia di oggi con il manifesto proposto dal parlamento svedese nel 1972: “La famiglia del futuro”. Il concetto era che ogni relazione umana autentica si basa sull’indipendenza: una donna dal marito, gli adolescenti dai genitori, gli anziani dai figli. Alla luce della condizione presente, tra morti in solitudine e inseminazioni artificiali di madri single, quell’indipendenza teorizzata ha fondamentalmente freddato i contatti e le interazioni umane. Il noto sociologo anticonformista Zygmunt Bauman ci racconta perché una vita priva di problemi non è necessariamente una vita felice.
Versione originale con sottotitoli italiani
sabato 28
ore 17.40 Cosmopolitanism di Erik Gandini (2015, 17′)
In un’epoca in cui la xenofobia, il nazionalismo e l’intolleranza sono pane quotidiano, ci siamo abituati a pensare al mondo come diviso tra religioni e culture in guerra. Il cosmopolitismo ci apre la possibilità di pensare un’appartenenza universale, che non si limita a una città, una regione, un confine nazionale.
Versione inglese
ore 18.00 Raja Sarajevo di Erik Gandini (1994, 48′)
Nel Capodanno del 1994, Gandini e la fotografa Martina Iverus si recano a Sarajevo con una piccola videocamera Hi-8. Nelle terribili condizioni della guerra in corso, tra granate e cecchini, riescono a trovare Enes, Asja, Faris e Soba, quattro ragazzi su cui decidono di girare un documentario. Sono quattro amici che cercano di contrastare la guerra provando a vivere una vita “normale” organizzando concerti, sciando, dipingendo, o semplicemente stando insieme. Un documento di grande valore, memoria di un conflitto recente ma già dimenticato.
Versione originale con sottotitoli italiani
ore 19.00 Surplus di Erik Gandini (2003, 54′)
Un’intensa odissea visiva che ha richiesto più di tre anni di lavoro. Mettendo in relazione gli estremi della società contemporanea, dalla Cuba del comunismo all’America del capitalismo sfrenato, Surplus esplora e definisce la natura distruttiva della cultura del consumo. Contro le consuete argomentazioni di cinici capi di stato, interessati unicamente al profitto, il film si interroga sulle idee del controverso filosofo anti-globalizzazione John Zerzan. Un montaggio geniale ed immagini intense trasformano la realtà in una fortissima esperienza.
Versione originale con sottotitoli italiani
ore 20.00 Incontro moderato da Luca Franco con Erik Gandini
ore 21.00 Gitmo di Erik Gandini (2005, 87′)
Un film inchiesta sul centro di detenzione di Guantanamo, prodotto da Gandini ed il co-regista Tarik Saleh in collaborazione con la Zentropa di Lars Von Trier.L’arresto di un cittadino svedese di origine araba, finito lì nonostante le proteste svedesi, accese i riflettori su quanto stava accadendo. La ricerca della verità conduce i due registi da Guantanamo a Washington, da Stoccolma ad Abu Ghraib: un nuovo terrificante mondo viene alla luce. Ai visitatori viene mostrato come vivono e si divertono i soldati, ma non è permesso incontrare o parlare con i prigionieri. Il documentario dà la parola ai due detenuti svedesi che sono riusciti a tornare a casa, uno ancora capace di ironia, l’altro completamente spezzato dall’esperienza.
Versione originale con sottotitoli italiani
domenica 29
ore 18.00 Amerasians di Erik Gandini (1998, 52′)
Circa diecimila figli di soldati americani della guerra del Vietnam sono vissuti senza padre. Dopo essere cresciuti in un Vietnam ostile, derisi e maltrattati perché “figli del nemico”, solo nel 1988 gli è stata data l’opportunità di migrare negli Stati Uniti. Dieci anni più tardi, nel 1998, Gandini si è recato a Phoenix, Arizona, dove molti bambini avevano già una nuova vita, mentre altri continuavano ad arrivare dal Vietnam. Se non per trovare i loro papà, almeno per trovare se stessi.
Versione originale con sottotitoli italiani
ore 19.00 Chirurgo ribelle di Erik Gandini (2017, 52′)
Il chirurgo svedese Erik Erichsen, stanco della realtà del suo paese, ha deciso di trasferirsi in un posto dove c’è urgenza del suo lavoro: operare, salvare vite. In Etiopia, dove ci sono solo tre medici ogni centomila abitanti, il dottor Erichsen e sua moglie lavorano in un piccolo ospedale da campo. I risultati sono commoventi, ma le risorse sono estremamente limitate, tanto che è costretto a eseguire gli interventi utilizzando un trapano acquistato al supermercato e raggi di biciclette al posto del filo da sutura. Del resto, dice lui: «La miseria intellettuale in Svezia è più grande della miseria materiale in Etiopia».
Versione originale con sottotitoli italiani
ore 20.00 Incontro moderato da Steve Della Casa con Erik Gandini
ore 21.00 Videocracy di Erik Gandini (2009, 88′)
L’Italia berlusconiana con le sue involuzioni e i suoi fenomeni, da Lele Mora a Fabrizio Corona, dal Grande Fratello alle veline. Videocracy è il backstage di un’Italia morbosa, ossessionata dall’esibizionismo sessuale, un affresco spietato che ritrae gli ultimi trent’anni della televisione (e della politica) dall’avvento delle tv private ad oggi.«Non una pellicola su Berlusconi, ma sull’Italia berlusconiana», tiene a sottolineare il regista, «è l’Italia di gente smaniosa solo di apparire, dove la televisione ha preso il posto della democrazia».