Maurizio Merli, il poliziotto ribelle
10 Marzo 2015 - 10 Marzo 2015
«Diciamolo subito: evviva il Callaghan di casa nostra. Alla faccia dei critici militanti di un tempo. Quelli che liquidarono il poliziottesco come un genere rozzo, brutale, reazionario, senza nemmeno andare a vedere i film. Perché un libro su Maurizio Merli può suonare come uno sberleffo ai figliocci e ai “nipotini” del viscontiano Guido Aristarco, quegli intellettuali della celluloide per i quali il cinema da “celebrare” deve essere sempre e solo di “serie A”. […] E ogni volta, bersaglio principale della critica era proprio lui, Maurizio Merli, il poliziotto più poliziotto che c’era sul grande schermo: il più popolare, quello che noi “guai chi ce lo tocca”, che si chiamasse di volta in volta Betti, Tanzi, Olmi, Palma, Murri, Spada, Ferro o Berni: tutti nomi brevi, rapidi come un colpo di pistola… L’attore romano è stato un simbolo degli anni ’70» (dall’introduzione del libro di Fulvio Fulvi Maurizio Merli il poliziotto ribelle, Bloodbuster, Milano, 2014).
ore 17.00 Da Corleone a Brooklyn di Umberto Lenzi (1979, 96′)
«Mafia-movie e, nello stesso tempo, tardo-poliziottesco che comincia con le plumbee immagini di una invernale New York. Il film si svolge su due binari raccontando quello che succede nella metropoli americana e a Palermo. Il commissario Merli, stavolta Giorgio Berni (un romano a Palermo), viene incaricato di accompagnare il superpentito Salvatore Scalia (Biagio Pelligra) da Corleone […] fino al quartiere dove vivono gli italiani a New York, la mitica Brooklyn: la polizia italiana, con la testimonianza del mafioso vuole estradare un pericoloso “padrino” implicato nel traffico internazionale della droga e nei sequestri, Michele Barresi, un Merola superlativo» (Fulvi).
ore 19.00 Catene di Silvio Amadio (1974, 91′)
«Affiancato dall’affascinante Rosemary Dexter, in questo polpettone rifatto ambientato in Sicilia, Merli interpreta Giovanni, un onesto meccanico che ammazza per gelosia Alfio, l’ex fidanzato della moglie divenuto nel frattempo un pericoloso rapinatore (nel ruolo l’ottimo Mimmo Palmara […]). Maurizio, capelli lunghi e ancora castani, è per la prima volta protagonista assoluto davanti alla cinepresa, a tratti anche intenso, urla, piange, si dispera con un certa credibilità» (Fulvi).
ore 20.45 Incontro moderato da Marco Giusti con Fulvio Fulvi, Danilo Massi, Dardano Sacchetti e Matteo Merli
Nel corso dell’incontro sarà presentato il libro di Fulvio Fulvi Maurizio Merli il poliziotto ribelle.
a seguire Poliziotto sprint di Stelvio Massi (1977, 102′)
«Lasciate le pistole nelle rispettive fondine, la sfida tra delinquenti e sbirri avviene a colpi di acceleratore. Marco Palma, soprannominato “il matto”, è un agente della Mobile di Roma fissato con le macchine e la velocità. Se ne infischia degli ordini dei superiori e provoca disastri quando fa servizio mettendosi al volante. Corre, insegue i malviventi anche quando non dovrebbe con la sua Giulia Alfa Romeo. […] Strepitosi gli stuntmen del gruppo di Remy Julienne con le loro esibizioni dentro la città: macchine che si inseguono percorrendo vicoli e scalinate (memorabile la discesa sulla scalinata di Trinità dei Monti), sorpassi mozzafiato, testacoda, crash e cappottamenti come fossero reali» (Fulvi).
Proiezione a ingresso gratuito