Pino Zac, il genio del Male
12 Marzo 2015 - 12 Marzo 2015
Nel trentennale della morte la Cineteca Nazionale rende omaggio al maestro della satira politica (e non solo) Pino Zac, la cui lezione risuona quantomai attuale. Lo ricordiamo con le parole di Oscar Cosulich sulle pagine de «La Repubblica», all’indomani della morte, avvenuta il 25 agosto 1985: «Domenica pomeriggio è morto a Fontecchio (L’Aquila) Pino Zac, uno dei protagonisti della satira politica italiana, autore prolifico di cinema d’animazione, direttore di diverse riviste, collaboratore dei più prestigiosi giornali di satira europea. Nato a Trapani nel 1930, si era trasferito a Roma per studiare architettura. Giuseppe Zaccaria (questo il suo vero nome) lasciò ben presto uno studio che sentiva stretto per dedicarsi alla satira e al fumetto. Nel 1951 crea il Gatto Filippo per Paese Sera: il personaggio incontra un notevole successo e vivrà fino al 1959. Nel frattempo Zac dimostra una sorprendente capacità creativa in più di un’attività, si dedica al cinema d’animazione e inizia a lavorare per diverse testate. In Italia collabora al Pioniere e Vie Nuove, all’estero al polacco Spillky, all’inglese Playtime, ai francesi L’Echo des Savanes e Le Canard Enchainé. Ha pubblicato quattro volumi ormai introvabili in cui attaccava il clero e l’Italietta-piccolo-borghese (“Rouge et Noir”, “Pretesti”, “La Cambiale”, “Questo popolo di…”). Insieme a Giancarlo Fusco ha fondato I Quaderni del Sale. Lo spirito irriverente e libero di Pino Zac ha procurato al disegnatore una sequela interminabile di denunce: oltraggio a capo di Stato, vilipendio alla religione, alla magistratura, denunce per oscenità. Il fatto che Zac fosse l’unico disegnatore italiano a trovarsi egualmente a suo agio su temi internazionali, come su quelli legati alla realtà del nostro paese, non ha fatto altro che renderlo, in alcuni momenti della sua tumultuosa carriera, un “ricercato internazionale”. Una sua vignetta, raffigurante George Pompidou con al posto del pene un fungo atomico, gli impedì a lungo di poter mettere piede in Francia. Per quello che riguarda il cinema d’animazione, Zac ha realizzato una ventina di cortometraggi e un lungometraggio che univa attori in carne ed ossa ai suoi disegni (“Il Cavaliere inesistente”, tratto dal racconto di Italo Calvino). Dotato di una tecnica cinematografica volutamente rozza (“Io faccio l’animazione “sui muri” – amava ripetere – se l’immagine è sfuocata non me ne preoccupo”) ha prodotto film di grande impatto, così come di sicura presa emotiva erano le sue vignette: forse volgari, provocatorie, ma sempre destinate e ferire i loro bersagli. Chi lo conosceva sa che Pino era un vulcano in continua ebollizione. Un infarto lo ha fermato a soli 55 anni».
All’incontro sarà presente Massimo Denaro, allievo della Sede Abruzzo del Centro Sperimentale di Cinematografia, il quale sta realizzando il documentario Zac – I fiori del male.
ore 17.00 Il cavaliere inesistente di Pino Zac (1971, 97′)
«Zac ripropone sullo schermo senza particolari varianti i personaggi di Calvino, mentre semplifica le loro peripezie tra Scozia, Marocco e reami immaginari, catturando in modo quanto mai convincente lo spirito fiabesco proprio del romanzo. Dal canto loro, le gag comiche sono ben rese per il piacere del pubblico infantile, cui il film è destinato secondo le intenzioni della produzione» (Vito Santoro).
ore 18.45 Gatto Filippo: licenza di incidere di Pino Zac (1966, 71′)
«Nello studio di uno psichiatra si presentano due animaletti: un gatto e un topo. Entrambi nevrotici chiedono al luminare di guarirli. La cura è semplice: sfuggire a ogni genere di “rumore” presente nella caotica vita d’oggi» (Poppi-Pecorari). Intermezzi musicali, tra gli altri, di Gigliotta Cinquetti, Peppino Gagliardi, Wilma Goich, Fausto Leali, Georgia Moll, Liana Orfei, Gino Paoli, Iva Zanicchi. Voci di Carlo Croccolo.
ore 20.45 Incontro moderato da Italo Moscati con Glauco Benigni, Drahomira Biligova, Sabrina Ciancone, Dante Matelli, Massimo Denaro, Miro Grisanti, Riccardo Mannelli, Angelo Pasquini, Vincino
a seguire L’ultimo pedone di [Pino] Zac e Miro [Grisanti] (1961, 14′)
Proiezione a ingresso gratuito
a seguire Uomo poveruomo superuomo di [Pino] Zac e Miro [Grisanti] (1962, 10′)
Proiezione a ingresso gratuito
a seguire Selezione di materiali Rai su Pino Zac (63′)
Nel 1977-78 Pino Zac fu tra i protagonisti di uno straordinario programma di Rai 2, Come mai, fatti musica e cultura dell’esperienza giovanile oggi, all’interno del quale curava due rubriche, la prima dedicata alla settimana di un noto personaggio pubblico (qui sono proposti Berlinguer, Craxi, Angelo Rizzoli, Andreotti, Moro, Cefis, Pannella), la seconda sui soldi, con i volti delle banconote, Verdi, Leonardo da Vinci, Manzoni, ecc., che dialogavano tra di loro sull’andamento della lira e dell’industria negli anni della recessione. Tutto in perfetto stile Zac: al contempo, pungente e surreale. È anche l’occasione per vederlo all’opera mentre tratteggia la caricatura del politico di turno. Completano l’omaggio un servizio da Praga sul set de Il cavaliere inesistente; la presentazione della rivista satirica «Il sale» nel programma Giorno per giorno, con ospiti in studio il direttore Enzo Aprea e Zac; un servizio sulla mostra a Forte dei Marmi dedicata a «Le Canard enchaîné con una forte presa di posizione di Zac; il necrologio in occasione della morte.
Per gentile concessione di Rai Teche – Proiezione a ingresso gratuito