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Il cinema (delle origini) è femmina: Pola Negri
14 Aprile 2013 - 14 Aprile 2013
«Pensavamo di titolare questa rassegna di cinema muto accompagnato dal vivo con Il cinema è donna, ma nel rifletterci più appassionatamente abbiamo deciso per femmina che ci è suonato più autorevole ma non retorico, più impetuoso ma non enfatico, più seducente ma non provocante. Qualcuno ha detto che la donna è come la Natura, generosissima ma spietata, e prendendo per buona questa definizione, seppur estrema, abbiamo compilato il programma includendo non solo dive ma anche registe e autrici. Perché affermiamo che Il cinema è femmina? Sebbene rispondere a una domanda con un’altra domanda cozzi violentemente contro la buona creanza, ci concediamo uno scampolo d’insolenza replicando: “Cosa vagheggeresti se anziché spiegarti il perché e il percome nominassimo semplicemente Francesca Bertini? Greta Garbo? Louise Brooks? Pina Menichelli? Mary Pickford? Leda Gys? Quali e quanti cassetti della tua memoria e della tua anima si spalancherebbero rovesciando cascate di emozioni e di immagini?”. Il cinema come arte prenderebbe immediatamente corpo nel tuo immaginario al di là di tutte le chiacchiere, troverebbe istantaneamente nitida connotazione, schiettissima identità fino alla tanto paradossale quanto legittima asserzione che per quanto volessimo disquisire sul Cinema, per quanto volessimo essere accademici, ecumenici e snob, la donna uscirebbe sempre e comunque dalla porta per rientrare dalla finestra, gettando alle ortiche tutti i possibili papiri e le possibili ciance. Per questa rassegna il Cinema Trevi sarà la nostra spalancata finestra. Buona visione e buon ascolto» (Antonio Coppola).
L’appuntamento di aprile è dedicato a Pola Negri, all’anagrafe Barbara Apolonia Chalupiec. «Nata a Janowa, nella Polonia Russa, il 31 dicembre 1894. Il padre era un violinista tzigano e la madre una polacca. Durante la rivoluzione polacca del 1905 il padre fu deportato in Siberia e non tornò più in seno alla famiglia. La futura “diva” e la madre si trasferirono a Varsavia. La ragazza entrò nell’elegante collegio della contessa Planten, la quale cominciò a chiamarla P. In seguitò frequentò la scuola del Balletto Imperiale di Pietroburgo, ma fu dimessa per motivi di salute (debolezza di cuore). Tornata a Varsavia si iscrisse alla “Filarmonia”, il conservatorio d’arte drammatica della capitale polacca, dal quale uscì munita di tutti i diplomi. Esordì in palcoscenico nella stessa Varsavia il 1° ottobre 1913 al Piccolo Teatro (Teatr Maly), con una paga mensile di cento rubli. Si presentò come P. N. (in ricordo della poetessa italiana Ada N. di cui era entusiastica ammiratrice) nel dramma di Hauptmann “L’ascensore di Hanneele Matern”. […] Il suo primo film fu Niewolnica Zmyslow da lei anche scritto (sebbene fosse firmato da Wiktor Hulewicz, il suo protettore)» (Filmlexicon degli autori e delle opere). Le sue interpretazioni più famose sono legate al nome di Ernst Lubitsch, suo regista di fiducia: Die Augen der Mumie Ma (1918), Madame Dubarry (1919), che la fece conoscere in America, Sumurun (1920), Die Bergkatze (Lo scoiattolo, 1921), Die Flamme (La fiamma dell’amore, 1922), Forbidden Paradise (La zarina, 1924). Lubitsch disse di lei: «Fu lei che importò a Hollywood il cosiddetto “temperamento straniero” che, a mio modo di vedere, altro non era se non un’abilità straordinaria nel richiamare su di sé l’attenzione, sullo schermo e fuori, che Pola possedeva al massimo grado. Donna e attrice tutta fuoco; ma fuoco di classe, per così dire».
 
ore 21.00
Vampa d’odio (Wenn das Herz in Hass erglüht, 1918)
Regia: Kurt Matull; fotografia: Otto Jäger; interpreti: Pola Negri, Tilli Bébé, Harry Hopkins, Hans Adalbert Schlettow, Magnus Stifter, Anna von Palen; origine: Germania; produzione: Saturn Film Ag; durata: 49′
La storia d’amore tra Hilka, ballerina in un circo, e Ilfingen, un barone con il vizio del gioco. Quando la ragazza decide di abbandonare il circo per seguire il suo compagno, un altro uomo innamorato di lei, Holzer, cercherà di incastrare Ilfingen come baro con l’aiuto del padrone del circo, Hopkins. Il loro piano fallirà grazie a Lydia Bébé, la moglie di Hopkins, che scagionerà Ilfingen ma allo steso tempo, per gelosia, cercherà di eliminare Hilka dandola in pasto ad un coccodrillo…
Accompagnamento musicale del M° Antonio Coppola – Didascalie in italiano

 

 

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