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Masters of Horror: Roy Ward Baker, Pete Walker, Neil Jordan, Georges Franju
08 Dicembre 2018 - 09 Dicembre 2018
Si chiude il breve omaggio al cineasta inglese Roy Ward Baker con lo psicodramma pieno di tensione La tua bocca brucia (1952), che vede per la prima volta protagonista Marilyn Monroe. Il ciclo prosegue con un cineasta inglese di culto Pete Walker. La casa delle lunghe ombre (1982), il suo ultimo film, volutamente retrò, c guarda con nostalgia all’epoca d’oro della Hammer, riprendendo il tema più volte sfruttato delle case infestate. Chiude il programma della prima giornata la favola di Cappuccetto Rosso in chiave orrorifica e psicoanalitica dello stravagante In compagnia dei lupi (1984), diretto dall’irlandese Neil Jordan. La seconda giornata è all’insegna del surrealismo. Georges Franju, cofondatore della Cinémathèque Française ed erede della tradizione del realismo poetico ed ammiratore di Feuillade e Buñuel, è un visionario alla ricerca di quello che chiama “l’insolito”, il fantastico, da non confondere con il sensazionale e l’orrido. Ado Kyrou, nome contratto di Adonis A. Kyrou, greco, si trasferisce a Parigi nel ’46, diventa amico con André Breton, collabora alla rivista «Le Surréalisme, même», per poi fondare il periodico «L’Age du Cinema». Collabora inoltre con «Positif» ed è autore del libro fondamentale Il surrealismo nel cinema. Come Franju, è un ammiratore di Feuillade e del cinema muto, oltre a essere amico e collaboratore di Luis Buñuel.
 
sabato 8
ore 17.30 La tua bocca brucia di Roy Ward Baker (1952, 76′)
Il pilota di linea Jed Towers (Richard Widmark) viene lasciato dalla sua fidanzata Lyn (Anne Bancroft), disgustata per la sua scarsa sensibilità, che rasenta il cinismo. Tuttavia, Jed è cinico solo in apparenza ed è profondamente scosso per l’abbandono subito. Rimasto solo nella sua camera d’albergo, Jed vede dalla finestra Nell (Marilyn Monroe), una giovane donna che alloggia nel suo stesso hotel. L’atteggiamento di Nell incuriosisce Jed che le telefona per ottenere un incontro. «Angoscioso e claustrofobico dramma sentimental-psicologico in bianco e nero, girato in tempo reale, quasi interamente in una camera, eppure fornito di una discreta tensione. La sfolgorante Marilyn Monroe dimostra di possedere impensabili doti di riserva oltre a quelle in evidente rilievo. Ripensando alla sua tragica fine è un personaggio che mette i brividi» (Bertarelli).
 
ore 19.00 La casa delle lunghe ombre di Pete Walker (1982, 101′)
Dopo aver scommesso con il suo editore che riuscirà a scrivere un romanzo in sole 48 ore, lo scrittore Kenneth Magee si reca nel Galles in un maniero solitario messogli a disposizione. In seguito giungono nella casa i componenti della famiglia Grisbane, che hanno deciso di liberare un parente rinchiuso nel maniero come punizione per un orribile crimine commesso quarant’anni prima. Non appena scoprono che il prigioniero è scomparso, si verificano strani omicidi che conducono a un finale imprevedibile. Il cast comprende quattro icone del cinema horror classico: Vincent Price, Christopher Lee, John Carradine e Peter Cushing.
 
ore 21.00 In compagnia dei lupi di Neil Jordan (1984, 95′)
«Radicati nella follia e nella crudeltà del mondo reale sono i personaggi e i meccanismi narrativi delle favole: l’irlandese Neil Jordan, con TheCompanyofwolves (tratto dai racconti di Angela Carter) gioca su questa consapevolezza per costruire un film tutto allusioni, sogni e visioni. La macchina da presa gira liquida, a spirale, intorno alla protagonista – come ad accerchiarla costantemente, come fanno i lupi o le tentazioni – alternata a fotografie inquietanti, fotogrammi woodoo su una miriade di oggetti in cui lo spettatore ritrova e dischiude il proprio sterminato serbatoio di immagini infantili: orsetti di peluche e bambole di cera, pupazzi a molla e personaggi di legno, biscotti a forma umana, volti riflessi negli specchi e case di bambola, vermi nella mela e nonne che raccontano, abiti bianchi e mantelli rossi, funghi enormi in boschi inquietanti. Ma è favola o incubo?» (Guidi).
 
domenica 9
ore 17.00 Occhi senza volto di Georges Franju (1960, 86′)
Un dottore sperimenta il trapianto di tessuto sul volto della figlia, sfigurata da un incidente e da tutti creduta morta, ma per farlo deve uccidere delle giovani coetanee. Franju sconfina nell’horror in questo titolo di culto che ancora sconvolge i sensi e affascina per il suo inaspettato lirismo. «Ammirevole racconto di paura, calato da Franju, qui al suo 2° film di fiction, in un’atmosfera inquietante di bizzarro lirismo cui contribuiscono il bianco e nero di Eugene Schüfftan e le musiche di Maurice Jarre» (Morandini). Con Pierre Brasseur, Alida Valli, Edith Scob.
 
ore 19.00 Judex – L’uomo in nero di Georges Franju (1963, 95′)
«Giustiziere mascherato, Judex (Channing Pollock) segrega in un sotterraneo il malvagio banchiere Favraux (Michel Vitold), della cui figlia Jacqueline (Edith Scob) è innamorato: ma una banda di criminali si intromette per sfruttare la situazione. Omaggio all’omonimo feuilleton di Louis Feuillade (1914), il film di Franju (sceneggiato da Jacques Champreux e Francis Lacassin) recupera peripezie, travestimenti e agnizioni di un cinema ingenuo, con un occhio che fa tesoro della lezione del surrealismo. Anche se non c’è nessuna intenzione sovversiva, ma solo una malinconia sotterranea e la nostalgia per un meraviglioso che non esiste più. Notevole colonna sonora di Maurice Jarre. Pollock nella vita era un illusionista» (Mereghetti).
 
ore 21.00 Il monaco di Ado Kyrou (1972, 97′)
Padre Ambrosio (Franco Nero), un monaco famoso per l’austerità dei costumi, l’intransigenza della fede e l’esaltazione della castità, cede alle tentazioni di una bella strega, Matilde (Nathalie Delon), introdottasi nel convento travestita da novizio. Dopo essere divenuto il suo amante, il frate – mentre la donna si trasferisce nel castello del duca Calembour, un’altra diabolica creatura che usa rapire le orfanelle per mangiarsele o sacrificarle al demonio – si invaghisce di una giovanetta. Secondo e ultimo lungometraggio dello studioso del cinema surrealista Ado Kyrou, Il monaco, tratto dal romanzo omonimo di M.G. Lewis, e sceneggiato da Luis Buñuel e Jean-Claude Carrière, approfondisce e sviluppa le tematiche care al surrealismo: religione, sogno, visione, eros & thanatos.
Date di programmazione