Omaggio a Andrzej Zulawski
21 Novembre 2013 - 22 Novembre 2013
Nell’ambito del Festival del Cinema Polacco (20-24 novembre 2013) l’Istituto Polacco di Roma, l’Associazione RIFF e la Cineteca Nazionale, sono lieti di presentare un omaggio al grande regista polacco Andrzej Zulawski. Nato da una famiglia di artisti nel 1940 a Leopoli (all’epoca Polonia, ora Ucraina), dopo aver girato l’Europa accanto al padre diplomatico, e dopo gli studi all’IDHEC nel 1957-’59, inizia la carriera cinematografica come assistente di Andrzej Wajda. Nel 1971 esordisce con La terza parte della notte, un film ambientato durante l’occupazione tedesca in Polonia, in cui già appaiono le tematiche care al regista: il tema del doppio, l’orrore della violenza, la devastazione della guerra, gli ambienti decadenti e l’amore come follia. Quando il suo secondo film, Il diavolo (1972), viene proibito in Polonia, il regista si trasferisce in Francia, dove gira L’importante è amare (1975) con protagonista Romy Schneider. Ottiene il successo commerciale con due film, Possession (1981), e L’amour braque (1985). Fin dagli anni Ottanta si dedica contemporaneamente alla scrittura, pubblicando più di venti romanzi, tra cui quelli della cosiddetta “Trilogia della follia”: Lity bór (La foresta fortezza), Był sad (C’era un frutteto) e W oczach tygrysa (Negli occhi della tigre). Nel 2013 esce presso la casa editrice Alpine Studio il suo romanzo Był sad (C’era un frutteto).
giovedì 21
Zulawski – Polonia
ore 18.00 Zulawski su Zulawski di Jakub Skoczen (2000, 50′)
La vita di Andrzej Zulawski in 50 minuti.
Versione originale con sottotitoli in italiano
ore 19.00 Incontro moderato da Marina Fabbri con Andrzej Zulawski. Interviene Mariangela Sansone
Nel corso dell’incontro sarà presentato il libro di Andrzej Zulawski C’era un frutteto (Alpine Studio, 2013)
ore 21.00 La terza parte della notte di Andrzej Zulawski (1972, 105′)
Dopo aver assistito all’uccisione della moglie Helena (Malgorzata Braunek) e di suo figlio da parte di quattro soldati tedeschi, Michal (Leszek Teleszynski) torna in città, dove incontra Marta, molto simile alla sua moglie defunta. Nel suo film Zulawski propone una nuova interpretazione del periodo dell’occupazione, radicalmente distante da quella avanzata dalla cosiddetta “scuola polacca”. La guerra presentata da Zulawski, priva della mitologia nazionale, rimane solo un incubo insensato di dimensioni quasi apocalittiche.
Versione originale con sottotitoli in italiano
Giornata a ingresso gratuito
venerdì 22
Zuławski – Francia
ore 17.00 L’importante è amare di Andrzej Zulawski (1975, 110′)
«Da un romanzo (1972) di Christopher Frank: Nadine, attrice fallita e sposata con il debole Jacques, s’innamora del fotografo Servais che, per aiutarla a montare uno spettacolo, s’indebita, ma, dopo aver rifiutato una commissione umiliante, è massacrato di botte. […] 1° film francese del polacco Zulawski: violento, aggressivo, parossistico, una vera stagione all’inferno di cui sono prigionieri esseri deboli, infelici, disillusi oppure furbi, laidi, feroci» (Morandini).
ore 19.00 Possession di Andrzej Zulawski (1981, 124′)
Marc e Anna una coppia sposata attraversa una grossa crisi. Neanche l’amore per il figlio Bob riesce a tenere assieme il loro matrimonio. Ma a metterlo a repentaglio non è l’amore di Anna per un altro uomo… «L’orrore dell’anima e quello dei corpi: lo stile di Zulawski vuole imitare la follia della protagonista, manda all’aria qualunque logica narrativa e stordisce lo spettatore a furia di carrellate vorticose. […] Non per tutti i gusti, resta il miglior film del regista» (Mereghetti).
ore 21.15 Femme publique di Andrzej Zulawski (1984, 115′)
«Ethel posa per nudi artistici, ma sogna un avvenire di attrice, cioè di “donna pubblica”. L’occasione si presenta quando un regista la scrittura per una parte in un film da I demoni di Dostoevskij, ma si trova in mezzo a un susseguirsi di avvenimenti drammatici […]. 3° film francese del polacco Zulawski, regista che ignora la linea retta e la calma: violento, sregolato, parossistico, delirante sotto il segno della dismisura e del disordine» (Morandini).