La leggenda del Derby Club: dove nacque la comicità (di fine millennio)
24 Maggio 2016 - 27 Maggio 2016
In occasione dell’uscita di un minuzioso libro sulla storia del Derby Club, scritto da Francesco Carrà e Marcello Zuccotti, la Cineteca Nazionale rende omaggio al tempio della comicità meneghina (e non solo) e ai grandi protagonisti di una stagione irripetibile, che hanno lasciato il loro segno pure nel cinema (e nella televisione) degli ultimi cinquant’anni. Da La vita agra in poi… «Il Derby Club Cabaret apre a Milano verso la fine degli anni ’60 e per alcuni lustri diventa la fucina di una comicità inedita, surreale, cinica, davvero rivoluzionaria. Tutto ha inizio con il jazz di Enrico Intra e Franco Cerri, quindi arrivano le canzoni di Enzo Jannacci e Dario Fo, e poi Walter Valdi, Bruno Lauzi, Beppe Viola, Lino Toffolo, fino alle celebri invenzioni comiche di Felice Andreasi, Cochi & Renato, I Gatti, Mauro Di Francesco, Giorgio Porcaro, Diego Abatantuono, Massimo Boldi, Teo Teocoli, Giorgio Faletti…» (Carrà- Zuccotti).
martedì 24
ore 17.00 La vita agra di Carlo Lizzani (1964, 104′)
«Tratto dal romanzo omonimo di Luciano Bianciardi, la pellicola fotografa in maniera impeccabile la Milano dell’epoca raccontando la storia di un anarchico che finisce suo malgrado integrato nel consumismo della metropoli. Lizzani racconta che una sera Ugo Tognazzi lo portò al Derby e lì, vedendo Jannacci, decise di inserirlo nel film. Il cantautore milanese canta L’ombrello di mio fratello e Ti té se no nella mitica latteria delle sorelle Pirovini, meta prediletta di artisti, scrittori e saltimbanchi che frequentavano la zona di Brera. Nel cast del film anche un giovane Pupo De Luca, uno dei principali artefici del cabaret a Milano» (Carrà-Zuccotti). Con Tognazzi e Giovanna Ralli.
ore 19.00 Sturmtruppen di Salvatore Samperi (1976, 106′)
«Dalle strisce a fumetti di Bonvi nasce un film grottesco e surreale, che riunisce il cameratismo di alcune colonne portanti del Derby e si avvale delle musiche di Enzo Jannacci, risultando spiazzante ancora oggi. Gli farà seguito Sturmtruppen 2» (Carrà-Zuccotti). «Grandissimo successo di pubblico e stroncature mostruose della critica per una delle rarissime versioni cinematografiche riuscite di un fumetto di successo. Ma erano anni di impegno per il cinema italiano e l’operazione di Samperi e Bonvi era vista come disfattista. Invece il film funzionava perfettamente con una serie di comici, soprattutto quelli legati a Pozzetto e a Cochi, che erano ancora freschi e inventivi» (Giusti), ovvero Massimo Boldi, Teo Teocoli, Lino Toffolo e Umberto Smaila.
ore 21.00 Sturmtruppen n. 2 (Tutti al fronte) di Salvatore Samperi (1982, 95′)
«Secondo e ultimo tentativo di portare i soldatini di Bonvi al cinema. Stavolta non c’è Pozzetto, ma compare lo stesso Bonvi nei panni di un pazzo ufficiale. Boldi gira sempre col pannolone e Cannavale ha il ruolo dell’alleato italo-napoletano. Rivisto oggi è di grande interesse […]. Allora non fece una lira, ma è abbastanza divertente» (Giusti). Con Teo Teocoli, Franco Oppini, Giorgio Porcaro e Francesco Salvi.
mercoledì 25
ore 17.00 Cinque furbastri, un furbacchione di Lucio De Caro (1976, 95′)
«Un giovanotto, prendendo spunto da un libro giallo [Gli ineffabili cinque di Donald E. Westlake, n.d.r.] decide di rapire il figlio di un facoltoso agente di cambio. Combinato il piano con quattro ladruncoli da strapazzo, i cinque sequestrano il ragazzino col quale, però, finiscono per fare amicizia» (Poppi-Pecorari). «Curioso piccolo giallo comico con Boldi e Teocoli alle prime armi come improvvisati rapitori di pupi» (Giusti). Con Walter Chiari, Umberto Smaila, Felice Andreasi, Franca Valeri, Stefania Casini e il biondissimo Renato Cestiè, icona degli anni Settanta. Musiche di Enzo Jannacci. Altro titolo: Come ti rapisco il pupo.
ore 18.45 Io tigro, tu tigri, egli tigra di Giorgio Capitani, Renato Pozzetto (1979, 119′)
«Film a episodi dove Pozzetto debutta alla regia dirigendo il proprio: i ritmi magari non sono perfetti, ma lo spirito della sua comicità (qui senza freni dall’alto) può esprimersi al meglio. La scena del minestrone è un piccolo capolavoro di cinema surreale milanese. All’appello gli amici di sempre: in primis Cochi, seguono Boldi, Andreasi, Porcaro, Thole e Jannacci (in sceneggiatura e alle musiche con Lo sputtanamento)» (Carrà-Zuccotti). «Sequel di non grandissimo successo di Tre tigri con gli stessi protagonisti e la stessa concezione a episodi. Se lo sketch di Montesano è abbastanza gradevole (ma niente di più) e quello di Pozzetto mette in scena una serie di amici come Boldi e Porcaro di un certo divertimento, l’unico davvero di culto è quello di Paolo Villaggio» (Giusti).
ore 21.00 Incontro moderato da Marco Giusti con Francesco Carrà e Marcello Zuccotti
Nel corso dell’incontro sarà presentato il libro di Francesco Carrà e Marcello Zuccotti Come nascono i comici. Dal Derby allo Zelig 60 anni da ridere (Haze, 2016).
a seguireSaxofone di Renato Pozzetto (1978, 97′)
Fiorenza lascia la premiazione di un torneo di tennis vinto dal marito e ha un incidente d’auto. Viene soccorsa da uno strano giovane che si fa chiamare Saxofone perché va in giro per Milano suonando il suo sax e dispensando consigli e riflessioni alle persone incontrate. Fiorenza incuriosita dal giovane lo segue dappertutto affascinata dal suo modo di vivere e dalle cose che dice. «A ripensarci è il migliore dei film che Pozzetto ha tentato di fare da regista. Almeno il più vivo, con tutti gli amici del Derby, con la musica di Jannacci, un numero straordinario di Boldi pugile e un altro fantastico di Abatantuono che spiega cosa vuole dire fare il tifoso della Juve al ristorante. Il personaggio di Pozzetto […] è un po’ surreale, ma carino» (Giusti). Con Mariangela Melato, C. Ponzoni, Teo Teocoli, Felice Andreasi, Giorgio Porcaro, Guido Nicheli, Ernst Thole. Soggetto, sceneggiatura (con Beppe Viola, Cochi e Renato) e musica di Jannacci.
giovedì 26
ore 17.00 Luna di miele in tre di Carlo Vanzina (1976, 95′)
«Tentativo non troppo riuscito di mettere insieme il cinema emergente dei Vanzina con le commedie di Pozzetto. Ne viene fuori un’operina con molti spunti curiosi e un cast comunque stranissimo che va dalla pornostar americana Harry Reems a Vincent Gardenia, ma non serve come dovrebbe al suo protagonista che non funziona nel cinema vanziniano. L’idea di partenza è divertente, con Pozzetto, pronto per la luna di miele con la moglie Stefania Casini, che vince contemporaneamente una settimana con una bellissima playgirl (Kirtsen Gille). […] Per fortuna si sono anche Boldi e Cochi» (Giusti). Con Felice Andreasi.
ore 19.00 Arrivano i Gatti di Carlo Vanzina(1980, 95′)
«Film collaterale al successo di Pozzetto al cinema: i produttori adesso pensano bene di attingere tra le nuove leve dal cabaret lombardo. Qui si racconta la sgangherata storia dei Gatti di Vicolo Miracoli; piccola parte anche per Diego Abatantuono (prima addetto alle luci e successivamente segretario dei Gatti) nel ruolo del Terrunciello Felice» (Carrà-Zuccotti). «Grande esordio dei Gatti di Vicolo Miracoli al completo nel cinema e notevole risultato dei Vanzina alle prese con il loro primo film sul cinema e decisamente comico. I quattro ragazzi di Verona vanno a Roma e finiscono a Cinecittà sul set di una commedia scollacciata con Orchidea De Santis protagonista. Molto divertente» (Giusti). Con Bruno Lauzi.
ore 21.00 Eccezzziunale…veramente di Carlo Vanzina (1982, 100′)
Film diviso in tre episodi ambientati nel mondo del calcio. Donato, capo degli ultras milanisti, si scontra con il capo degli interisti e lo manda in ospedale. Per sedurre la fidanzata dell’interista in coma, è costretto a rinnegare la sua fede. Franco, un appassionato di calcio, è convinto di aver fatto 13. Si dà alla bella vita. In realtà è uno scherzo orchestrato dai suoi amici. Tirzan, camionista juventino, per seguire la sua squadra in trasferta, si fa rubare il mezzo a Parigi. «I miei personaggi dicono “viulenza”, fanno quattro passi, vanno in discoteca, dove non si riesce a parlare, escono, vanno allo studio, urlano. Canali per sfogare repressioni. Malinconia di non avere molti interessi. Ma non è mica colpa loro. Io sono in sintonia con loro. Vedo la tv come la vedono loro. Conosco i luoghi comuni. Filtro quello che filtrano loro. Poi ci metto il mio spirito, tiro fuori da questo bombardamento di informazioni quello che penso faccia ridere» (Abatantuono). Con Diego Abatantuono, Massimo Boldi, Stefania Sandrelli, Teo Teocoli, Anna Melato, Ugo Conti.
venerdì 27
ore 17.00 Si ringrazia la Regione Puglia per averci fornito i milanesi di Mariano Laurenti (1982, 86′)
«Un Boldi proto-berlusconiano, un Teocoli marocchino e Porcaro Terrunciello sono macchiette che arrivano direttamente dal Derby e La Tappezzeria. Faletti, che interpreta una piccola parte, firma anche la sceneggiatura» (Carrà-Zuccotti). «Teocoli fa il consueto numero del marocchino, allora abbastanza popolare, mentre Baldi è grandioso nei panni di Max Bernasconi, figlio di papà (Elio Crovetto!) e piccolo Berlusconi proprietario dell’emittente Tele Bassa Padana, Canale Meno Cinque, il “Biscione Maledetto”. È bella anche l’idea di Porcaro che, proprio per darsi un’aria da nordico, abbandona il “Bar del Tacco” (che ha come barista Jimmy il fenomeno) per presentarsi come il paroliere Mogol al baretto bazzicato da Boldi e settentrionali doc» (Giusti).
ore 19.00 Chi fa da se: incontro con il Gruppo Motore (1969, 40′)
Una trasmissione curata da Enrico Vaime e dedicata al Gruppo Motore. «Al Cab ’64 Jannacci si innamora di una giovanissima coppia di comici che rispondono al nome di Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto; da Genova approda a Milano il già celebre e apprezzato cantautore Bruno Lauzi; da Torino, arriva un folle, stralunato e geniale pittore di nome Felice Andreasi, e da Venezia un allora semisconosciuto Lino Toffolo. Nasce così il prodigioso Gruppo Motore, che sotto normalmente la supervisione di Gianni Boncompagni costituirà l’ossatura artistica del Derby fino alla fine degli anni ’60» (Carrà-Zuccotti).
a seguire Come mai tappezzeria (1978, 48′)
«La tappezzeria fu uno spettacolo teatrale ideato da Beppe Viola ed Enzo Jannacci, veicolo formativo del Gruppo Repellente [Abatantuono, Porcaro, Di Francesco, Faletti, n.d.r.] e collante per una nuova generazione di comici al Derby. Non esistono tracce della versione teatrale dello spettacolo, ma per fortuna ne fu realizzata una cine-commedia televisiva. La trama, in breve, racconta la vicenda di due tappezzieri (Massimo [Boldi, n.d.r.] e Diego [Abatantuono, n.d.r.]) alle prese con un lavoro a casa di un avvocato (interpretato nella versione teatrale da Guido Nicheli e qui invece da Enrst Thole). Come da tradizione il ricco signore non vuole pagare la manodopera, la sua preoccupazione sembra piuttosto quella di organizzare una festa originale con l’aiuto del giovane tappezziere Diego, un ragazzo dalle velleità registiche abbastanza originali. Massimo, invece, già disilluso dai sogni e dallo spettacolo (una volta era un cantante) non è d’accordo. Lo scontro tra Diego e Massimo è lo stesso scontro generazionale che segna le fasi del Derby» (Carrà-Zuccotti). Porcaro è il fratello di Diego e pulisce le rotaie dei tram, Di Francesco si tuffa a pagamento nel Naviglio, Faletti, giovane laureato, lavora come raccattapalle in un campo da golf.
ore 20.45 Saltimbanchi si muore (1980, 105′)
«Una trasmissione di Enzo Jannacci che, a guardarla oggi, sembra ancora avanti di vent’anni. Ambientata in uno scantinato, dove agiscono i nuovi comici (Abatantuono, Porcaro, Faletti, Di Francesco) che si rapportano a “vecchie glorie” come Cochi, Felice Andreasi, Gianrico Tedeschi e Maurizio Micheli, nella parte dell’impresario teatrale. Parallelamente, in un’altra scenografia, vediamo Boldi e Teocoli intenti ad inscenare un provino per diventare ricchi e famosi. Gustoso intervento musicale di Pino Donaggio» (Carrà).