“Intrecciata” alla retrospettiva sul cinema di Frederick Wiseman, è in programma al cinema Trevi la rassegna Ascoltare lo schermo, frutto di una collaborazione il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale e la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Curata da Sergio Bassetti, Riccardo Giagni, Giulio Latini, Gabrielle Lucantonio, Sergio Miceli, la rassegna si svolge in concomitanza dell’omonimo convegno internazionale di studi sulle componenti sonore nel cinema e negli audiovisivi presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata (10-12 novembre 2008). Il Convegno, curato da Giulio Latini e Sergio Miceli (Comitato scientifico: Presidente Onorario Ennio Morricone, Giorgio Adamo, Sergio Bassetti, Riccardo Giagni, Giulio Latini, Sergio Miceli, Giovanni Spagnoletti, Agostino Ziino), è in collaborazione con Centenaire dela Musiquesde Film– 100 Ans: 1908-1909 – 2008-2009.
Ricorre infatti quest’anno il centenario della nascita della musica da film: il 17 novembre 1908, nella sala Charras di Parigi, un ensemble orchestrale posto ai piedi dello schermo eseguì dal vivo le musiche scritte da Camille Saint-Saëns per L´Assassinat du Duc de Guise di André Calmettes e Charles Le Bargy: quello che è comunemente considerato il primo film a valersi di una partitura originale (per archi, pianoforte e armonium, poi pubblicata come op. 128) composta appositamente da un musicista, e per di più di area colta. Fino ad allora la norma era stata di utilizzare pagine musicali preesistenti. A distanza di anni è d’obbligo rileggere la storia del cinema nella prospettiva delle musiche che hanno accompagnato la visione delle immagini.
Programma 1-16 novembre:
sabato 1
ore 16.30
Piccolo mondo antico (1941)
Regia: Mario Soldati; soggetto: dal romanzo omonimo di Antonio Fogazzaro; sceneggiatura: Mario Bonfantini, Emilio Cecchi, Alberto Lattuada, M. Soldati; fotografia: Arturo Gallea, Carlo Montuori; musica: Enzo Masetti diretta da Fernando Previtali; montaggio: Gisa Radicchi Levi; interpreti: Alida Valli, Massimo Serato, Mariù Pascoli, Annibale Betrone, Ada Dondini, Giacinto Molteni; origine: Italia; produzione: A.T.A.; durata: 107′.
Tratto dal celebre romanzo di Antonio Fogazzaro Piccolo mondo antico, il film di Soldati racconta di Franco, il quale, nella Lombardia austriaca, sposa la figlia di un modesto funzionario senza il consenso della nonna. Inizia così una persecuzione nei loro confronti. Enzo Masetti ha scritto musiche per film dei generi più diversi, collaborando con i registi più noti ed importanti, con risultati a volte notevolissimi e sempre frutto di uno studio severo. Tra le sue migliori produzioni vanno ricordate le colonne sonore di Piccolo mondo antico di Mario Soldati (1941), Fabiola di Alessandro Blasetti (1949), Processo alla città di Luigi Zampa (1952) e di molti film storici-mitologici.
domenica 2
ore 20.30
Rocco e i suoi fratelli (1960)
Regia: Luchino Visconti; soggetto: L. Visconti, Vasco Pratolini, Suso Cecchi D’Amico ispirato a Il ponte della Ghisolfa di Giovanni Testori; sceneggiatura: L. Visconti, S. Cecchi D’Amico, Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa, Enrico Medioli; fotografia: Giuseppe Rotunno; musica: Nino Rota da Franco Ferrara; montaggio: Mario Serandrei; interpreti: Alain Delon, Annie Girardot, Renato Salvatori, Katina Paxinou, Roger Hanin, Paolo Stoppa; origine: Italia/Francia; produzione: Titanus, Les Films Marceau Cocinor; durata: 175′.
Rocco è un meridionale che insieme ai fratelli e alla madre decide di emigrare a Milano per cambiare vita. In città la famiglia ritrova Vincenzo, in procinto di sposarsi, che introduce Simone nel mondo della pugilato. Rocco lavora in una lavanderia, mentre Ciro entra in fabbrica e Luca, che è ancora un bambino, rimane a casa con la madre…
Nino Rota è sicuramente uno dei compositori italiani più celebri e stimati. Ha compiuto gli studi musicali con Ildebrando Pizzetti e Alfredo Casella. Anche se è più noto per la sua collaborazione con Federico Fellini, Rota ha avuto anche un significativo e fruttuoso sodalizio con Luchino Visconti, di natura completamente differente, per Senso (1954), Le notti bianche (1957), Rocco e i suoi fratelli (1960) e Il Gattopardo (1963). Ha vinto il premio Oscar nel 1974 per le musiche de Il Padrino-Parte II di Francis Ford Coppola.
lunedì 3
ore 17.00
Roma, ore 11 (1952)
Regia: Giuseppe De Santis; soggetto e sceneggiatura: Cesare Zavattini, Basilio Franchina, G. De Santis, Rodoldo Sonego, Gianni Puccini; fotografia: Otello Martelli; musica: Mario Nascimbene diretta da Ugo Giacomozzi; montaggio: Gabriele Varriale; interpreti: Lucia Bosé, Carla Del Poggio, Maria Grazia Francia, Delia Scala, Elena Varzi, Lea Padovani; origine: Italia/Francia; produzione: Transcontinental Film, Titanus; durata: 108′.
In seguito ad un annuncio di lavoro su un giornale, duecento ragazze si presentano per ottenere un posto di lavoro di dattilografa presso lo studio di un ragioniere. Accalcatesi sulle rampe delle scale del piccolo palazzo, la ringhiera della scala cede, distruggendo ad uno ad uno i gradini, facendo precipitare le donne…
A partire del 1952, con il film di Giuseppe De Santis Roma, ore 11, Mario Nascimbene entra in una riflessione sull’utilizzo dei suoni reali della vita quotidiana inseriti in un contesto strumentale particolare, per permettere di sviluppare meglio l’aspetto psicologico del tema. È celebre il suo Concerto per quattro macchine da scrivere e orchestra, dove utilizza in termini espressivi le caratteristiche timbriche e ritmiche dei “tasti, carrello, spaziatore e campanello” delle macchine da scrivere per trasformarle in musica.
ore 21.00
Incontro moderato da Gabrielle Lucantonio con Luis Bacalov, Pasquale Catalano, Andrea Guerra, Franco Micalizzi, Gianfranco Plenizio
a seguire
Squadrone bianco (1936)
Regia: Augusto Genina; soggetto: dal romanzo di Joseph Peyré L’Escadron Blanc, adattato da J. Peyré, Augusto Genina; sceneggiatura: A. Genina, Gino Valori; fotografia: Anchise Brizzi, Massimo Terzano; musica: Antonio Veretti diretta da Mario Rossi; montaggio: Fernando Tropea; interpreti: Fosco Giachetti, Antonio Centa, Fulvia Lanzi, Francesca Dalpe, Guido Celano, Olinto Cristina; origine: Italia; produzione: Roma Film; durata: 98′.
Una delusione d’amore spinge il tenente di cavalleria Mario Ludovici in Libia. Deve allontanarsi dal suo paese per dimenticare Cristina. Con il suo squadrone, guidato dall’intrepido capitano Santelia, si spingerà tra le insidie del deserto per inseguire una banda di ribelli…
Antonio Veretti si è accostato al cinema nel 1935 con il film Scarpe al sole di M. Elter, l’anno dopo incontra il regista Augusto Genina del quale diventa abituale collaboratore da Lo squadrone bianco nel 1936 fino a Maddalena nel 1954. Le sue colonne sonore sono spesso ispirate alla musica popolare, sia religiosa che profana. I canti eroici di Lo squadrone bianco sono indimenticabili.
Ingresso gratuito
martedì 4
ore 17.00
Ulisse (1954)
Regia: Mario Camerini; soggetto: dall’Odissea di Omero; sceneggiatura: Franco Brusati, M. Camerini, Ennio De Concini, Hugh Gray, Ben Hecht, Ivo Perilli, Irwin Shaw; fotografia: Harold Rosson; musica: Alessandro Cicognini diretta da Franco Ferrara; montaggio: Leo Catozzo; interpreti: Kirk Douglas, Silvana Mangano, Anthony Quinn, Franco Interlenghi, Elena Zareschi, Rossana Podestà; origine: Italia; produzione: Lux Film; durata: 104′.
Mentre ad Itaca Penelope tiene a bada i Proci, attendendo col figlio Telemaco il ritorno del marito, Ulisse si sveglia sulla spiaggia dell’isola dei Feaci, incontra Nausicaa e, ritrovata la memoria, rievoca le sue peripezie. Il re Alcinoo gli dà una nave per tornare ad Itaca…
Alessandro Cicognini aveva uno stile che ereditava le marche espressive dell’operismo pucciniano e verdiano che si ibridava spesso con le note delle canzoni popolare italiane. Sono soprattutto celebre le sue collaborazioni con Alessandro Blasetti (Ettore Fieramosca, 1938, La corona di ferro, 1941, Quattro passi tra le nuvole, 1942), Vittorio De Sica (Sciuscià, 1946, Ladri di biciclette, 1948, Umberto D., 1951) e per Ulisse di Mario Camerini.
ore 19.00
A cavallo della tigre (1961)
Regia: Luigi Comencini; soggetto e sceneggiatura: Age & Scarpelli, L. Comencini, Mario Monicelli; fotografia: Aldo Scavarda; musica: Piero Umiliani; montaggio: Nino Baragli; interpreti: Nino Manfredi, Mario Adorf, Valeria Moriconi, Gian Maria Volonté, Raymond Bussières, Ferruccio De Ceresa; origine: Italia; produzione: Film 5, Titanus; durata: 110′.
L’ingenuo Giacinto, finito in prigione per una truffa, viene coinvolto, suo malgrado, in un’evasione con tre loschi figuri, ma ben presto si rende conto che è più conveniente per tutti se ritorna in cella.
Piero Umiliani si esibisce sin dagli anni quaranta con Pippo Barzizza e Francesco Ferrari, diventando ben presto un’importante figura del jazz italiano. Si avvicina al cinema negli anni cinquanta. Sono famose le sue musiche per I soliti ignoti di Monicelli con la collaborazione di Chet Baker (dove appare Blues for Gassman diventato quasi uno standard jazzistico in Italia) e di commedie all’italiana, come A cavallo della tigre di Luigi Comencini. Ha lasciato il suo segno inconfondibile anche nel cinema di genere, dal western allo spionistico, dal thriller alla commedia erotica.
domenica 9
ore 19.00
Dillinger è morto (1968)
Regia: Marco Ferreri; soggetto: M. Ferreri; sceneggiatura: M. Ferreri, Sergio Bazzini; fotografia: Mario Vulpiani; musica: Teo Usuelli; montaggio: Mirella Mencio; interpreti: Michel Piccoli, Anita Pallemberg, Annie Girardot, Gino Lavagetto, Mario Jannilli, Carole André; origine: Italia; produzione: Pegaso Film; durata: 94′.
L’assurdità del quotidiano e la fuga impossibile visti con l’ironia di Marco Ferreri; un ingegnere torna a casa, proietta vecchi film, fa giochi erotici con la cameriera, mima il suicidio, spara alla moglie dormiente e si imbarca come cuoco su una nave.
Teo Usuelli ha svolto una intensa attività nel campo della musica per il cinema, il teatro e la televisione. È soprattutto interessante il suo lungo sodalizio con Marco Ferreri. «Teo Usuelli è autore ec-centrico, nell’accezione di chi si muove consapevolmente ai margini dei generi di consumo per trarne vitalità e creatività stimolanti. […] Un dialogo costante tra gli elementi della sperimentazione colta e un’attenzione ossessiva all’irregolarità del tessuto popolare, sia esso in ambito strettamente etnico e con i colori del folk locale, sia in quel territorio di possibilità che era rappresentato dalla discografia di supporto al cinema di genere Italiano degli anni ’70» (Michele Faggi). Fondamentali in tale direzione le musiche per il misconosciuto Alla ricerca del piacere di Silvio Amadio.
ore 21.00
Il grido (1957)
Regia: Michelangelo Antonioni; soggetto: M. Antonioni; sceneggiatura: M. Antonioni, Elio Bartolini, Ennio De Concini; fotografia: Gianni Di Venanzo; musica: Giovanni Fusco (al pianoforte Lya De Barberis); montaggio: Eraldo De Roma; interpreti: Alida Valli, Steve Cochran, Betsy Blair, Dorian Gray, Lyn Shaw, Gabriella Pallotta; origine: Italia; produzione: S.P.A. Cinematografica; durata: 115′.
Abbandonato dalla compagna, l’operaio Aldo si mette in viaggio con la figlia per cercare un lavoro che non riesce a trovare. Avrà diverse breve avventure sentimentali e proverà a tornare con la compagna che lo respinge di nuovo…
La carriera di compositore cinematografico di Giovanni Fusco inizia negli anni ’30. L’incontro più importante però sarà quello con Michelangelo Antonioni che incontra nel 1948 per N.U. (Nettezza urbana) ed è proseguito con Cronaca di un amore (1950), I vinti (1952), La signora senza camelie (1953), Il grido (1957), L’avventura (1960), L’eclisse (1962), Il deserto rosso (1964), realizzando per lui una scrittura musicale di sapiente scarnificazione, perfetta per l’estetica antonioniana.
lunedì 10
chiuso
martedì 11
ore 17.00
Buone notizie (1979)
Regia: Elio Petri; soggetto e sceneggiatura: E. Petri; fotografia: Tonino Nardi; musica: Ennio Morricone; montaggio: Ruggero Mastroianni; interpreti: Giancarlo Giannini, Paolo Bonacelli, Angela Molina, Aurore Clément, Ombretta Colli, Ninetto Davoli; origine: Italia; produzione: Medusa Distribuzione; durata: 107′.
Buone notizie, film raro di Elio Petri, manifesta un pessimismo ormai inguaribile, saturo di spinte metafisiche. Racconta di un funzionario della televisione che incontra un vecchio amico ossessionato dalla paura di venire ucciso…
C’è un prima e un dopo le musiche di Ennio Morricone per i film western, dove ha giocato con una ironia iconoclasta e ha realizzato una serie di invenzioni musicali, ormai entrate nel repertorio di base di qualsiasi compositore che si voglia cimentare col genere. Ma non esiste un genere o un regista italiano importante per il quale non abbia lavorato, da Mauro Bolognini a Carlo Lizzani, da Luciano Emmer a Luigi Comencini, da Pier Paolo Pasolini a Gillo Pontecorvo, da Bernardo Bertolucci a Marco Bellocchio, Giuseppe Tornatore, da Dario Argento a Sergio Sollima, da Liliana Cavani a Elio Petri, per i quali ha scritto musiche indimenticabili… Nel 2007 gli è stato conferito un premio Oscar alla carriera.
mercoledì 12
ore 17.00
Le quattro giornate di Napoli (1962)
Regia: Nanni Loy; soggetto: Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa, N. Loy; sceneggiatura: Carlo Bernari, P. Festa Campanile, M. Franciosa, N. Loy; fotografia: Marcello Gatti; musica: Carlo Rustichelli diretta da Pier Luigi Urbini; montaggio: Ruggero Mastroianni; interpreti: Lea Massari, Aldo Giuffré, Gian Maria Volonté, Georges Wilson, Regina Bianchi, Domenico Formato; origine: Italia; produzione: Titanus, Metro; durata: 123′.
Il film descrive la rivolta popolare scoppiata a Napoli spontaneamente a seguito della fucilazione di alcuni marinai italiani il 28 settembre 1943, che in quattro giorni sconfisse e mise in fuga i tedeschi dalla città prima dell’arrivo degli alleati.
Carlo Rustichelli esordì nella musica applicata al cinema negli anni quaranta, dimostrando una facile vena melodica ed evocando atmosfere e stati d’animo che ben si adattavano sia a film drammatici, sia a commedie e a film comici. La sua tecnica compositiva si basava sulla ricerca di temi popolari, che poi adattava alle scene da commentare, associandoli di solito con un altro tema di carattere drammatico, di maggior effetto spettacolare.
giovedì 13
ore 21.00
Cristo si è fermato a Eboli (1979)
Regia: Francesco Rosi; soggetto: F. Rosi, Tonino Guerra dal romanzo omonimo di Carlo Levi; sceneggiatura: F. Rosi, T. Guerra, Raffaele La Capria; fotografia: Pasqualino De Santis; musica: Piero Piccioni; montaggio: Ruggero Mastroianni; interpreti: Gian Maria Volonté, Paolo Bonacelli, Alain Cuny, Lea Massari, Irene Papas, François Simon; origine: Italia/Francia; produzione: Vides Cinematografica, Fides Cinematografica, Action Film; durata: 150′.
Tratto dal bel romanzo autobiografico di Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli racconta di Carlo, un intellettuale anti-fascista mandato al confino in un paese della Lucania, che scopre il mondo arcaico e miserabile della gente che ci vive.
Piero Piccioni, jazzista, compositore di oltre 300 colonne sonore per film e per sceneggiati televisivi, di musiche per la radio, il balletto e l’orchestra, ha iniziato a lavorare nel cinema negli anni cinquanta. Ha composto le musiche di tredici dei diciassette film di Francesco Rosi e ha lavorato molto con Alberto Sordi, per il quale ha creato musiche per caratterizzare maggiormente il suo personaggio, stringendo con entrambi un sodalizio umano e professionale.
venerdì 14
ore 17.00
La notte di San Lorenzo (1982)
Regia: Paolo e Vittorio Taviani; soggetto e sceneggiatura: P. e V. Taviani, Tonino Guerra, Giuliani [Gaetano De Negri]; fotografia: Franco Di Giacomo; musica: Nicola Piovani; montaggio: Roberto Perpignani; interpreti: Omero Antonutti, Margarita Lozano, Claudio Bigagli, Massimo Bonetti, Sabina Vannucchi, Dario Cantarelli; origine: Italia; produzione: Ager Cinematografica, Rai; durata: 106′.
Il film rievoca un episodio della seconda guerra mondiale: il 10 agosto 1944, la popolazione di San Miniato cerco di raggiungere le postazioni americane e di sottrarsi alle rappresaglie naziste. La notte di San Lorenzo ha vinto il Premio della Giuria al Festival di Cannes.
Nicola Piovani inizia negli anni settanta una carriera che lo porta a incontrare quasi tutti i maggiori autori del cinema italiano del periodo, dai fratelli Taviani a Nanni Moretti, da Mario Monicelli a Giuseppe Tornatore, da Roberto Benigni a Federico Fellini, per il quale scrive le colonne sonore degli ultimi tre film, prendendo di fatto il posto dello scomparso Nino Rota. Ha vinto il premio Oscar nel 2003 per la colonna sonora de La vita è bella di Benigni.
ore 19.00
Confessione di un commissario di polizia al Procuratore della Repubblica (1971)
Regia: Damiano Damiani; soggetto: D. Damiani, Fulvio Gicca Palli; sceneggiatura: D. Damiani, Salvatore Laurani; fotografia: Claudio Ragona; musica: Riz Ortolani; montaggio: Antonio Siciliano; interpreti: Franco Nero, Martin Balsam, Marilù Tolo, Claudio Gora, Arturo Dominici, Michele Gammino; origine: Italia; produzione: Euro International Film, Explorer Film ’58; durata: 101′.
Tipico film impegnato degli anni ’70, Confessione di un commissario di polizia al Procuratore della Repubblica racconta di un commissario siciliano deciso a farsi giustizia da sé che scontra con un procuratore rispettoso alla lettera della legge…
Riz Ortolani ha scritto la sua prima colonna sonora nel 1962 per il film di Gualtiero Jacopetti Mondo cane, la cui canzone dei titoli di testa More vinse un Grammy e fu candidata all’Oscar per la migliore canzone originale. Ortolani ha composto oltre 200 colonne sonore, instaurando fertili collaborazioni soprattutto con Pupi Avati e Damiano Damiani. Ha fondato un’orchestra che porta il suo nome e con essa ha girato il mondo intero proponendo musica propria e di altri compositori.
sabato 15
ore 19.00
Lo chiamavano Trinità (1970)
Regia: E. B. Clucher [Enzo Barboni]; soggetto e sceneggiatura: E. B. Clucher; fotografia: Aldo Giordani; musica: Franco Micalizzi diretta da Gianfranco Plenizio; montaggio: Giampiero Giunti; interpreti: Terence Hill [Mario Girotti], Bud Spencer [Carlo Pedersoli], Farley Granger, Steffen Zacharias, Dan Sturkie, Gisela Hahn; origine: Italia; produzione: West Film; 111′.
Trinità è un pistolero convince il fratello Bambino ad aiutare una comunità di mormoni a difendersi del maggiore Harrison che vuole impadronirsi delle loro terre…
Franco Micalizzi si è imposto subito all’attenzione con il cult Lo chiamavamo Trinità…, per poi lasciare un segno inconfondibile con le musiche dei “poliziotteschi”, come La banda del Gobbo, Roma a mano armata, Napoli violenta di Umberto Lenzi, Italia a mano armata di Marino Girolami. Ha collaborato ad altri film di successo della coppia Bud Spencer-Terence Hill (Nati con la camicia e Non c’è due senza quattro). Micalizzi da alcuni anni esegue dal vivo le sue colonne sonore con la Big Bubbling Band riscuotendo ovunque grandi consensi.
Gianfranco Plenizio è stato direttore d’orchestra delle musiche di Lo chiamavano Trinità e de La città delle donne e per tanti altri film, fra i quali Che cosa è successo tra mio padre e tua madre? di Billy Wilder. Ha anche composte numerose colonne sonore, fra le quali quelle per E la nave va di Federico Fellini, Temporale Rosy di Monicelli, Milano violenta di Mario Caiano. Ha scritto Musica per film. Profilo di un mestiere.
ore 21.15
La famiglia (1987)
Regia: Ettore Scola; soggetto e sceneggiatura: Ruggero Maccari, Furio Scarpelli, E. Scola, con la collaborazione di Graziano Diana; fotografia: Ricardo Aranovich; musica: Armando Trovajoli; montaggio: Franco Malvestito; interpreti: Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli, Fanny Ardant, Jo Champa, Carlo Dapporto, Massimo Dapporto; origine: Italia/Francia; produzione: Massfilm, Cinecittà, Rai, Cinémax France, Les Films Ariane; durata: 128′.
I ricordi di Carlo, anziano professore d’italiano in pensione, si sviluppano a partire da una foto scattata nel 1906 e scorrono sullo schermo in nove flash-back di un decennio ciascuno, nei quali rivivono – sempre all’interno di una casa romana del quartiere Prati – i personaggi di una famiglia borghese fino al 1986.
Armando Trovajoli, allievo di Lavagnino, è un pianista d’eccezione e uno dei più importanti ed eclettici compositori italiani. Jazzista, è soprattutto compositore di musica applicata al cinema, con oltre 350 film (tra i quali Ieri, oggi e domani, La ciociara, Matrimonio all’italiana di Vittorio De Sica, trenta film con Dino Risi, quasi tutti i film di Ettore Scola, tra i quali La famiglia) e di musical per Garinei e Giovannini. E proprio per Rugantino ha creato Roma nun fa la stupida stasera, una delle canzoni simbolo della città di Roma.
domenica 16
ore 21.00
La città delle donne (1980)
Regia: Federico Fellini; soggetto e sceneggiatura: F. Fellini, Bernardino Zapponi, con la collaborazione di Brunello Rondi; fotografia: Giuseppe Rotunno; musica: Luis Enríquez Bacalov diretta da Gianfranco Plenizio; montaggio: Ruggero Mastroianni; interpreti: Marcello Mastroianni, Ana Prucnal, Bernice Stegers, Jole Silvani, Donatella Damiani, Ettore Manni; origine: Italia/Francia; produzione: Opera Film, Gaumont; durata: 148′.
Snaporaz segue una donna incontrata in treno e capita nella “Città delle donne”. Insieme a Sante Katzone, un maschilista convinto, ripercorre la storia dei propri rapporti con l’altro sesso in toni da incubo tipicamente felliniani.
Luis Enríquez Bacalov è un compositore argentino, trasferitosi in Italia. Nel 1960 comincia anche l’attività di compositore di musica applicata al cinema. Tra gli innumerevoli film per i quali ha composto la colonna sonora ricordiamo Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini (1964) e Milano calibro 9 di Fernando Di Leo (1972). Collabora con Federico Fellini per le musiche del film La città delle donne dopo la morte improvvisa di Nino Rota. Ha vinto il premio Oscar nel 1995 per le musiche di Il postino di Michael Redford.