Genere cinematografico poco frequentato dal cinema italiano, il film di ambientazione militare si ritaglia nel dopoguerra uno spazio produttivo negoziando con gli spettatori una condizione di equilibrio tra la spettacolarità intrinsecamente connessa al genere bellico (pensiamo ai film di guerra americani che già nel 1945 vengono proiettati sui nostri schermi) e la condizione di un Paese che, come Macario ne L’eroe della strada, pare chiedersi: «Ma questa guerra l’abbiamo vinta o l’abbiamo persa»? Ne risulta una proposta cinematografica che merita un approfondimento e che va dal “neorealismo eroico” di Francesco De Robertis, con film come Carica eroica, sulla campagna di Russia, al mélo popolare di Vittorio Cottafavi di La fiamma che non si spegne, sul sacrificio di Salvo D’Acquisto, al vero e proprio cinema bellico di Duilio Coletti, che utilizza sapientemente le convenzioni del genere per alternare l’epica delle gesta militari con la dimensione umana, la ricostruzione in studio con il realismo documentaristico, come in Divisione Folgore.
In parallelo, per ricordare i 90 anni dalla fine della prima guerra mondiale, verranno proiettati La grande guerra di Mario Monicelli e Gloria: apoteosi del milite ignoto, il documentario realizzato nel 1921 per descrivere il viaggio della salma del milite ignoto da Trieste a Roma, attraverso tutte le maggiori città italiane. Gloria è stato recentemente restaurato dalla Cineteca Nazionale e dalla Cineteca del Friuli.
Rassegna a ingresso gratuito
mercoledì 5
ore 17.00
Inaugurazione della retrospettiva alla presenza del Ministro della Difesa Ignazio La Russa
Incontro moderato da Maurizio Cabona con Giulio Andreotti, Franco Cangini, Marcello Foti, Nico Perrone, Gianluigi Rondi, Domenico Rossi, Sergio Toffetti, Vezio Vascotto.
a seguire
Fantasmi del mare (1948)
Regia: Francesco De Robertis; soggetto e sceneggiatura: F. De Robertis; fotografia: Carlo Bellero; musica: Mario Nascimbene; montaggio: F. De Robertis; interpreti: Anna Arena, Allegra Sander, Bianca Doria, Lucia Brusco, Raf Pindi, Nicola Morabito; origine: Italia; produzione: C.C.I.; durata: 95′
«Drammatico episodio della guerra sul mare rievocata da un vecchio guardiano che, durante l’ultimo conflitto, era marinaio su una corazzata. Nel momento del pericolo, il capitano della nave non esita a sacrificare la vita del proprio figlio – anche lui marinaio sulla stessa imbarcazione – per salvare il resto dell’equipaggio. Un lavoro corretto, come del resto tutti i film di De Robertis, specialista in storie marinare» (Farinotti). Durante la lavorazione il film aveva il titolo di RottaSud. Collaborazione tecnica alla regia: Vittorio Cottafavi.
Ingresso gratuito
ore 20.45
Divisione Folgore (1954)
Regia: Duilio Coletti; soggetto: Umberto Bruzzese; sceneggiatura: Oreste Biancoli, Marcantonio Bragadin, Aldo Barni, Angelo Pannacciò, Alfonso Vicario, Marcello Giannini, Ennio De Concini, Nino Mancini, D. Coletti; fotografia: Luciano Transatti; musica: Nino Rota; montaggio: Mario Serandrei; interpreti: Ettore Manni, Fausto Tozzi, José Jaspe, Lea Padovani, Monica Clay, Aldo Bufi Landi; origine: Italia; produzione: Esedra Compagnia Cinematografica Italiana; durata: 104′
Seconda guerra mondiale. I militari della Divisione Paracadutisti Folgore, dopo un duro addestramento, vengono inviati nel deserto libico a fronteggiare i reparti corazzati inglesi. Lo scontro è impari tra i mal equipaggiati soldati italiani e il ben armato esercito di Sua Maestà. I militari italiani, però, combattono strenuamente, resistendo contro ogni previsione per molti giorni e ritardando così l’avanzata britannica nella battaglia, divenuta ormai famosa, di El-Alamein.
ore 22.30
La grande guerra (1959)
Regia: Mario Monicelli; soggetto e sceneggiatura: Age [Agenore Incrocci] e [Furio] Scarpelli, Luciano Vicenzoni, M. Monicelli; dialoghi: Age e Scarpelli; fotografia: Giuseppe Rotunno; musica: Nino Rota; montaggio: Adriana Novelli; interpreti: Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Silvana Mangano, Folco Lulli, Bernard Blier, Romolo Valli; origine: Italia/Francia; produzione: Dino De Laurentiis Cinematografica,Gray Films; durata: 135′
«La vicenda di questo film, premiato di recente alla Mostra di Venezia con il Leone d’oro ex aequo con Il generale Della Rovere, è quasi tutta imperniata sulle gesta di due soldati paurosi che, durante la guerra 1915-18, cercano di riportare a casa la pelle in tutti i modi, ma poi, pur di non tradire, finiscono per farsi fucilare dagli austriaci. Mario Monicelli, svolgendola, si è forse lasciato andare un po’ troppo a situazioni e a battute antieroiche, ma si è riscattato con quel clima umano e dimesso, equilibrato e sereno cui è riuscito ad affidare le pagine più vive del suo racconto. È questo clima, anzi, che dà un tono ed un valore al film soprattutto quando interviene a precisare i caratteri dei protagonisti e la loro graduale evoluzione psicologica. L’azione, infatti, procede di pari passo cori i due personaggi, ne sottolinea i mutamenti, ne cadenza le imprese e la sua atmosfera, anche quella corale, finisce quasi sempre per scaturire proprio da questi piccoli fatti che restano umani e concreti anche se hanno al centro quelle due figure così poco stimabili. La regia, però, si è rivelata altrettanto sensibile anche nella rievocazione della cornice e del coro che sono, spesso, tutt’uno con la vicenda. Quanta forza, ad esempio, in quelle immagini in bianco e nero tanto simili a certe fotografie che ancora affettuosamente si conservano nelle nostre case, quanta colorita disinvoltura in quell’ambientazione delle scene di guerra, della vita in trincea, nei campi, nelle cittadine a due passi dal fronte, e quanta asciuttezza – ma nello stesso tempo quanto intimo ardore – in quell’impegno con cui è svolta di fronte ai nostri occhi, con lineare sobrietà, la sequenza finale della fucilazione e dell’avanzata sul Piave, o vengono dispiegate sullo schermo, con felicissimo impeto, quelle scene collettive di assalti alle trincee, sostenuti e ritmati dall’antico, caro grido di “Savoia!”. Si potrà obiettare che lo svolgimento dell’intero racconto denuncia un po’ il bozzettismo, che quel dividere i vari episodi con didascalie ispirate alle più note canzoni di guerra, anziché rendere più compatta l’azione, ne mette in risalto la frammentarietà e, soprattutto, si potrà discutere su quell’indulgenza, il più delle volte eccessiva, per la nota comica, la battuta farsesca, le caratterizzazioni che sfiorano la caricatura, ma, anche con queste riserve, non si potrà non riconoscere egualmente al film un respiro drammatico, aperto e disteso, che gli conquista l’attenzione non di rado commossa degli spettatori. Per merito, anche, di una interpretazione forse tra le più accurate che ci abbia fatto apprezzare di recente un film italiano: i protagonisti sono Vittorio Gassman e Alberto Sordi, entrambi tenuti su linee di chiara quanto studiata spontaneità» (Rondi).
giovedì 6
ore 17.00
Uomini ombra (1954)
Regia: Francesco De Robertis; soggetto e sceneggiatura: F. De Robertis; fotografia: Carlo Bellero; musica: Annibale Bizzelli; montaggio: Eraldo Da Roma; interpreti: Mara Lane, Giorgio Albertazzi, Paolo Stoppa, Vic Dane, Eduardo Ciannelli, Hans Hinrich; origine: Italia; produzione: Film Costellazione; durata: 86′
La Marina italiana entra in possesso di un cifrario segreto inglese. Le modalità di acquisizione dello stesso però sono sospette, così il controspionaggio italiano si mette sulle tracce degli agenti che, lavorando sotto copertura in Italia, forniscono informazioni false.
ore 19.00
I sette dell’Orsa maggiore (1953)
Regia: Duilio Coletti; soggetto: Marcantonio Bragadin; sceneggiatura: M. Bragadin, Giuseppe Berto, Francesco De Robertis, Ennio De Concini; fotografia: Aldo Tonti; musica: Nino Rota; montaggio: Gisa Radicchi Levi; interpreti: Pierre Cressoy, Eleonora Rossi Drago, Tino Carraro, Paul Müller, Giovanni De Fazio, Riccardo Garrone; origine: Italia; produzione: Valentia Film, Carlo Ponti, Luigi De Laurentiis; durata: 100′
Durante la seconda guerra mondiale, alcuni sommozzatori della Marina italiana sono riuniti a creare una squadriglia speciale, l’Orsa Maggiore, che utilizza i siluri pilotabili, detti “maiali”, per compiere azioni di sabotaggio. La prima missione viene compiuta a Gibilterra contro alcune navi inglesi. L’Orsa Maggiore ne esce vittoriosa, ma vi perdono la vita un sommozzatore e la bella agente segreta che li supporta da terra. La seconda missione, ancora più pericolosa, si svolge ad Alessandria d’Egitto. Qui il comandante Silvani e i suoi devono sabotare una flotta britannica.
venerdì 7
ore 19.00
Carica eroica (1952)
Regia: Francesco De Robertis; collaboratore alla regia: Marcello Andrei; soggetto e sceneggiatura: F. De Robertis; fotografia: Carlo Bellero; musica: Enzo Masetti; montaggio: Franco Fraticelli; interpreti: Antonio Caprice, Giuseppe Carignani, Ludovico Ceriana-Mayneri, Giovanni Del Balzo, Egisto Del Panta, Franco Fabrizi; origine: Italia; produzione: Lux Film, Produzione Cinematografica Mambretti; durata: 95′
Durante la seconda guerra mondiale un reggimento di cavalleria, il “Savoia Cavalleria”, viene inviato in Russia. Dopo un lungo viaggio attraverso il paese, il reggimento si ferma in un villaggio e, dopo un’iniziale opposizione, i militari italiani riescono a istaurare un buon rapporto con gli abitanti. Ricevuto improvvisamente l’ordine di partire, il reggimento viene inviato in prima linea. La cavalleria italiana dimostrerà per l’ultima volta sul campo il suo valore.
ore 21.00
Mizar (1954)
Regia: Francesco De Robertis; soggetto e sceneggiatura: F. De Robertis; fotografia: Carlo Bellero; musica: Annibale Bizzelli; montaggio: Eraldo Da Roma; interpreti: Antonio Centa, Franco Silva, Dawn Addams, Paolo Stoppa, Lia Di Leo, Silvana Jachino; origine: Italia; produzione: Film Costellazione; durata: 96′
Il comandante della Marina Luigi Ferri è un sommozzatore, a cui vengono affidati gli incarichi più pericolosi. Prima riesce a recuperare un cifrario segreto della Marina Britannica da una nave inglese, affondata dall’aviazione italiana, poi viene inviato in missione segreta in un porto neutrale della Turchia. Qui deve affondare con degli ordigni delle navi che trasportano armi per gli eserciti nemici. Il capitano Ferri non è solo nelle sue missioni, è sempre coadiuvato da un’esperta sommozzatrice, Mizar. I due dopo gli attentati alle navi sono ricercati dall’esercito britannico.
sabato 8
ore 16.00
Sotto dieci bandiere (1960)
Regia: Duilio Coletti; soggetto: dai diari originali di Bernhard Rogge pubblicati nel libro Schiff 16 di B. Rogge e Wolfgang Frank; sceneggiatura: Vittoriano Petrilli, D. Coletti, Ulrich Mohr; fotografia: Ando Tonti; musica: Nino Rota; montaggio: Renzo Lucidi; interpreti: Van Heflin, Charles Laughton, Mylène Demongeot, Folco Lulli, John Ericson, Alex Nicol; origine: Italia; produzione: Dino De Laurentiis Cinematografica; durata: 100′
La nave corsara tedesca Atlantis è l’incubo della Marina britannica: distrugge numerose navi nemiche, ma riesce a fuggire e mimetizzarsi, risultando sempre introvabile, quasi una nave fantasma. L’Atlantis è guidata dal capitano Rogge, non solo abile nel comando, ma attento a salvare il più alto numero possibile di civili. Grazie ai servizi segreti l’Alto Comando britannico entra in possesso della carta navale segreta in uso dai tedeschi e così, finalmente, intercettare l’Atlantis.
ore 18.00
La fiamma che non si spegne (1949)
Regia: Vittorio Cottafavi; soggetto e sceneggiatura: Oreste Biancoli, Giuliano Conte dal romanzo Itala gens di Franco Navarra Viaggiani; fotografia: Gabor Pogany; musica: Alessandro Cicognini; montaggio: Renzo Lucidi; interpreti: Gino Cervi, Maria Denis, Leonardo Cortese, Luigi Tosi, Carlo Campanili, Danielle Benson; origine: Italia; produzione: Orsa Film; durata: 95′
Tratto dal romanzo Itala gens, trae ispirazione dalle azioni del carabiniere Salvo D’acquisto. Il giovane Luigi vuole a tutti i costi seguire le orme paterne (morto durante la prima guerra mondiale) e diventare carabiniere. Per quanto la madre cerchi di dissuaderlo, preoccupata dei rischi della professione, Luigi si arruola. Durante la seconda guerra mondiale, prima combatte in Africa e poi, rimpatriato per motivi di salute, viene promosso brigadiere ed assegnato a una stazione vicino alla casa materna. Durante l’occupazione nazi-fascista, due tedeschi vengono uccisi e dieci compaesani di Luigi presi in ostaggio per ritorsione. Per salvarli Luigi si consegna ai tedeschi, incolpandosi dell’uccisione dei due soldati e affrontando eroicamente la fucilazione.
ore 19.45
Gloria: apoteosi del soldato ignoto (1921)
Origine: Italia; durata: 67′; didasc. it.
Gli operatori della Federazione Cinematografica Italiana e dell’Unione Fototecnici Cinematografici vengono autorizzati a riprendere tutte le fasi della cerimonia. Viene montato il film Gloria, poi proiettato in tutte le principali città italiane e anche all’estero, dove viene accolto con patriottico favore dalle comunità degli emigranti. I proventi del film sono destinati al Comitato Nazionale degli Orfani di Guerra. – Lucio Fabi. Il restauro di Gloria è stato realizzato dalla Cineteca del Friuli a partire da materiali conservati presso la Cineteca Nazionale di Roma: tre copie e due frammenti positivi su supporto nitrato, estremamente eterogenei tra loro per lunghezza e montaggio, con didascalie in italiano, spagnolo e portoghese.
Un primo intervento di restauro era stato effettuato nel 2000 a partire dall’unica copia allora disponibile. In seguito al ritrovamento di nuove copie è stato possibile integrare il primo intervento con 400 metri di inquadrature mancanti.
Il montaggio è stato ricostruito secondo un criterio cronologico e in base alle informazioni storiche sullo svolgersi dell’evento. Le didascalie in lingua straniera sono state tradotte in italiano e ricostruite rispettando il cartiglio originale dell’epoca. Il restauro è stato eseguito presso il laboratorio di Bologna L’Immagine Ritrovata nel 2006-2007.