La Cineteca Nazionale ha il piacere di incontrare uno dei cineasti più restii alle classificazioni della nostra cinematografia e di ripercorrere insieme a lui il suo cinema. Dopo l’appuntamento di ottobre, che ha visto sul tavolo il tema delle morti bianche – trattato nel film L’avvocato De Gregorio (2007) – questa volta l’incontro si svolge intorno a Li chiamarono… Briganti! del 1999, che tratta la sofferenza del nostro Sud.
Ore 21.00 Pasquale Squitieri incontra il pubblico
Pasquale Squitieri si avvicina al cinema verso la fine degli anni ’60 dirigendo Io e Dio (1969), melò dai connotati duri ambientato in un paese di montagna. Dopo alcuni western girati con lo pseudonimo di William Redford, inizia un suo personale percorso di ricerca che lo porta a trattare, spesso con scelte radicali e provocatorie, temi di carattere storicopolitico, come ne Il prefetto di ferro (1977), Claretta (1984), Li chiamarono… Briganti! (1999). Un altro filone persorso dal regista napoletano è quello di soggetti legati a episodi, fatti e problemi dell’Italia contemporanea come la droga in Atto di dolore (1991), il razzismo in Il colore dell’odio (1989), il terrorismo ne Gli invisibili (1988), la mafia ne Il pentito (1985), Camorra (1972), l’immigrazione in Razza selvaggia (1980). Squitieri è anche sceneggiatore dei propri film, molti dei quali sono interpretati dalla moglie Claudia Cardinale. Regista rude e diretto, amante della provocazione e di un certo estremismo (da mymovie).