Cinema espanso
22 Febbraio 2013 - 22 Febbraio 2013
Riproponiamo al Cinema Trevi alcune opere della retrospettiva del Festival Internazionale del Film di Roma 2012 Cinema espanso, curata da Enrico Magrelli, Domenico Monetti, Luca Pallanch, in collaborazione con Annamaria Licciardello, che analizza e approfondisce i legami tra cinema e arte negli anni Sessanta e Settanta.
Jonas Mekas sostiene che il cinema ha raggiunto la piena maturità tra il ’60 e il ’65 e che successivamente il cinema è diventato “un’arte della dualità”: «C’erano due tipi di film: il tipo astratto e visuale e il tipo narrativo». A partire dagli inizi degli anni Sessanta anche nel cinema italiano il dogma della narratività, caro al cinema industriale, viene messo in discussione ed emergono una serie di opere astratte e visuali che contribuiscono a ridefinire gli spazi e i modi della visione: «Quelli [della controcultura] che non erano interessati al successo commerciale, facevano cose radicali e le presentavano in maniera radicale, e se il pubblico non comprendeva il contenuto o la forma, tutto finiva lì» (Andy Warhol). Senza più regole e imposizioni, vincoli temporali e produttivi, un cinema libero e vitale sintonizzato sui furori creativi dell’epoca, dal teatro all’arte, dalla musica alla danza, dalla perfomance all’animazione, in una molteplicità di sguardi che si specchiano e di linguaggi che si inseguono.
I giochi artistici di Giosetta Fioroni, le poesie fonetiche di Mimmo Rotella, i punti sparsi nello spazio di Tancredi, le mappe di Alighiero Boetti riviste da Emidio Greco, le perfomance immortalate da Mario Carbone, i montaggi pop di Tinto Brass e Kim Arcalli, gli assemblaggi di Fiorella Mariani, le immagini rimosse di Claudio Caligari e quelle perdute di Gino De Dominicis, le esperienze non teatrali di Marcello Grottesi, Paolo Matteucci e Gianfranco Notargiacomo, il “non-film” di Gianni Toti, l’identikit di Liz Taylor e il cameo di Andy Warhol, la babele terzomondista di Glauber Rocha, le danze macabre di Gustavo Dahl, i viaggi nell’inconscio di Alfredo Leonardi, le affabulazioni di Franco Brocani, le maschere di Carlo Rambaldi, le animazioni espressioniste di Manfredo Manfredi, le provocazioni di Pino Zac, il poema a fumetti di Dino Buzzati, sono alcune delle voci di questo multiforme laboratorio linguistico.
ore 17.00
Collage di Sarenco, 1984 (83′)
Autobiografia poetica dell’artista Isaia Mabellini in arte Sarenco: «Ho copiato dai situazionisti che hanno copiato dalle avanguardie storiche (futurismo, dadaismo, surrealismo) che hanno copiato da Mallarmé che ha copiato da Rimbaud che ha copiato da Rabelais che ha copiato dagli alessandrini che hanno copiato da Dio. Sono poeta sono figlio di Dio. Amen». Collage di immagini strappate alla cultura di massa, incollate insieme alla ricerca di nuovi sensi, o nonsense, lettere dell’alfabeto che incombono sulla nostra esistenza, placate dalla poesia visiva di un agitatore dell’arte, eccentriche e infuocate performance volte a bruciare ogni forma di conformismo. A un passo dalla fine. Apocalittico (e poetico).
ore 19.00
Perfomance I di Mario Carbone (1977, 7′)
a seguire
Esperienze in uno spazio non teatrale di Marcello Grottesi, Paolo Matteucci (1968, 12′)
a seguire
La maschera e l’attore di Marcello Grottesi (1973, 11′)
a seguire
The Box of Life di Federica Marangoni (1979, 12′)
a seguire
Screck! di Franco Brocani, Luca Patella, Claudio Capotondi, (1966, 12′)
a seguire
Flashback di Franco Brocani (10′)
a seguire
Errore di gruppo n. 1 di Karma Film (Patrizia Vicinelli, Mario Gianni e Elio Rumma) (1972, 12′)
ore 20.45
Incontro con Paolo Breccia, Mario Carbone, M. Deborah Farina, Marcello Grottesi
a seguire
Anarchitaly. Cinema espanso e underground italiano 1960-1978 (2012)
Regia, sceneggiatura, fotografia, montaggio: M. Deborah Farina; con Paolo Breccia, Mario Carbone, Pilar Castel, Fabio Garriba, Mario Garriba, Marcello Grottesi, Maria Monti, Romano Scavolini, Marco Müller, Enrico Magrelli, Domenico Monetti, Luca Pallanch, Gianluca Farinelli, Enrico Ghezzi, Nanni Moretti, Ermanno Olmi, Tatti Sanguineti, Monica Schifano, Milena Vukotic, Maurizio Zaccaro; origine: Italia; durata: 94′
Ripartendo dalla retrospettiva Orizzonti 1960-1978 della Mostra del Cinema di Venezia 2011, M. Deborah Farina ridefinisce i confini del sogno-cinema espanso anni Sessanta e Settanta. Sulle tracce anarchiche, e poco autarchiche, del (contro)cinema di Carmelo Bene, Alberto Grifi, Massimo Sarchielli, Paolo Brunatto, Mario Schifano, Nato Frascà, Marcello Grottesi, Romano Scavolini, Mario Carbone, Axel Rupp, Augusto Tretti, Paolo Breccia, Fabio e Mario Garriba.
Ingresso gratuito
Ingresso gratuito