Titanus. Cronaca familiare del cinema italiano
18 Settembre 2014 - 26 Settembre 2014
Dopo la retrospettiva che il Festival di Locarno dedica alla Titanus dal 6 al 16 agosto, a cura di Sergio M. Germani e Roberto Turigliatto, con la collaborazione della Cineteca Nazionale e della Cineteca Bologna e con la pubblicazione di una monografia edita dal CSC e da Edizioni Sabinae, il discorso sulla casa di produzione più longeva del cinema italiano resta più che mai aperto. Perciò in questa selezione ulteriore per il Trevi, comprendente sia alcuni film proiettati a Locarno che altri, i curatori rinunciano a qualsiasi scelta ipotizzante un sistema Titanus o a una proposta delle sue serie canoniche, ma cercano piuttosto i fili nascosti che rendono la vicenda Titanus un viaggio dentro l’organismo del cinema italiano.
Programma a cura di Sergio M. Germani e Roberto Turigliatto. Testi di Sergio M. Germani
giovedì 18
ore 17.00 I figli di nessuno: L’inferno bianco di Ubaldo Maria Del Colle(1921, 74′)
Il soggetto fondante della casa, nella versione muta (primo episodio) interpretata da Leda Gys, la diva che diverrà moglie di Gustavo Lombardo e madre di Goffredo.
ore 18.45 L’angelo bianco di Giulio Antamoro, Federico Sinibaldi, [Ettore Giannini](1943, 85′)
Il rifacimento dello stesso soggetto in epoca bellica, film notevole di un periodo particolarmente degno di riscoperte nelle vicende della casa.
ore 20.30 Incontro con Guido Lombardo
a seguire Maria, figlia del suo figlio di Fabrizio Costa(1999, 160′)
Con un balzo a fine secolo, la realizzazione televisiva voluta da Goffredo Lombardo in omaggio a Leda Gys, notevole ricostruzione della vicenda evangelica della Passione che pone al centro la figura di Maria.
Ingresso gratuito
venerdì 19
ore 17.00 Uno tra la folla di Ennio Cerlesi, Piero Tellini(1946, 73′)
Protagonista Eduardo De Filippo, in un film girato alla Fert di Torino, una delle opere più sorprendenti dell’epoca neorealistica.
ore 19.00 Presentazione di Irela Nuñez
a seguire La carne e l’anima di Wladimiro Strichewsky([1943-]1945, 83′)
Scritto da Emanuele Caracciolo, interpretato da una malinconica Isa Miranda, uno dei film “apolidi” della Titanus (che accolse anche Volkoff e Waszynski) su cui oggi ci sembra incredibile l’indifferenza con cui vennero accolti.
ore 21.00 Incontro moderato da Emiliano Morreale con Sergio M. Germani, Simone Starace, Roberto Turigliatto
Nel corso dell’incontro verrà presentato il volume a cura di Sergio M. Germani, Simone Starace, Roberto Turigliatto, Titanus. Cronaca familiare del cinema italiano (Centro Sperimentale di Cinematografia, Edizioni Sabinae, 2014).
a seguire Maria Denis e le sue prigioni di anonimo [Giorgio Bianchi](1946, 9′)
Ingresso gratuito
a seguire Cronaca nera di Giorgio Bianchi(1947, 84′)
Il lungometraggio scritto da Aldo De Benedetti, restaurato per Locarno dalla Cineteca Nazionale con Filmferrania, si unisce al già restaurato cortometraggio che ne è il prologo di set, per un programma che rivela l’ampiezza di visione della Titanus di Gustavo Lombardo nel dopoguerra.
Ingresso gratuito
sabato 20
ore 17.00 Roma ore 11di Giuseppe De Santis (1952, 107′)
Tra i grandi autori italiani, De Santis si è incontrato con la Titanus anche per questo film, musicato da Mario Nascimbene (come poi tutti gli Zurlini) e che diventa un viaggio nella socialità urbana d’Italia.
ore 19.00 Il sole negli occhidi Antonio Pietrangeli (1953, 101′)
Il primo colpo di genio di una politica delle opere prime, è il film d’esordio di un grande regista, con protagonista Irene Galter, diva meteorica della casa che già compare tra le molteplici presenze femminili in De Santis.
ore 21.00 Rocco e i suoi fratellidi Luchino Visconti (1960, 177′)
Ben oltre quel “superspettacolo d’autore” che seppe diventare, un film di grande regia di Visconti, che unisce mirabilmente fuochi di passione e geli di sguardo.
domenica 21
ore 17.00 Viaggio in Italia di Roberto Rossellini(1954, 82′)
Come per gli incontri con Antonioni, Fellini, De Sica, Rosi, l’unico incontro della Titanus con Rossellini appare alla visione molto meno casuale di quanto non si pensasse, inserendo magnificamente uno dei capolavori del regista nell’universo melodrammatico e nelle matrici napoletane della casa.
ore 19.00L’angelo bianco di Raffaello Matarazzo(1955, 100′)
Straordinario “rimontaggio” del canovaccio di Rindi già diretto dal regista in un primo film, è tra i più spinti dei magnifici sette con Nazzari-Sanson e riprende sorprendentemente l’immagine dei “corpi ritrovati in un ultimo abbraccio” che Rossellini filmò a Pompei.
ore 21.00 Incontro moderato da Emiliano Morreale con Francesco Di Chiara
Nel corso dell’incontro verrà presentato il volume di Francesco Di Chiara Generi e industria cinematografica in Italia. Il caso Titanus (1949-1964) (Lindau, Torino, 2013).
a seguire Lazzarella di Carlo Ludovico Bragaglia(1957, 96′)
Sceneggiato da Riccardo Pazzaglia, primo tassello del trittico in cui alla fine degli anni ’50 Bragaglia ricrea la propria sregolatezza sugli universi melodrammatici della casa, fino a riprendervi gli scavi archeologici rosselliniani.
Ingresso gratuito
martedì 23
ore 17.00Café chantantdi Camillo Mastrocinque (1954, 84′)
La vicenda della prima Ferraniacolor diventa particolarmente affascinante nell’universo Titanus: incrociatasi anche con l’opera di Lattuada e Matarazzo, trova nei film di varietà di Mastrocinque una reinvenzione molto divertita. Copia Ferraniacolor d’epoca, con qualche ferita ma dal colore intatto.
ore 19.00 Le vacanze del sor Clemente di Camillo Mastrocinque(1954, 85′)
Secondo tassello del fantasioso dittico sul varietà (ma anche sulla televisione) del regista, in copia Ferraniacolor d’epoca, anche qui con ferite ma in tutto lo splendore del colore.
ore 21.00 Attanasio cavallo vanesio di Camillo Mastrocinque (1953, 96′)
Preceduto dal trailer restaurato dall’odierna Ferrania, primo tassello di un dittico Ferraniacolor con Rascel da Garinei e Giovannini, film di tuttora incantevole fantasia. Il programma unisce una copia Ferraniacolor d’epoca seppur segnata e la presentazione stampata oggi dalla stessa Ferrania dal negativo conservato alla Cineteca Nazionale.
mercoledì 24
ore 17.00Scuola elementare di Alberto Lattuada(1954, 100′)
Da un regista che ebbe molti felici incontri con la casa, uno dei suoi film più misconosciuti, con Billi e Riva.
ore 19.00 La compagna di banco di Mariano Laurenti(1978, 95′)
Nei periodi in cui la Titanus è solo distributrice e non produttrice nascono film di vari generi che ne prolungano l’impronta, come quest’opera capitale della commedia bassa all’epoca apprezzata con intelligenza da Giuseppe Turroni.
ore 21.00 Una spina nel cuore di Alberto Lattuada (1986, 93′)
Uno dei film tardi di grandi registi per i quali la casa ha una particolare sensibilità.
giovedì 25
ore 17.00 W la foca di Nando Cicero(1982, 92′)
Tra le opere tarde c’è un film troppo rinchiuso (dalla casa stessa, dalle indignazioni critiche e da rivalutazioni non sempre perspicaci) nei recinti della “commediaccia”. Ce ne colpisce di più la sorprendente presa diretta, e un universo di corpi e maschere di sempre viva invenzione.
ore 19.00Non son degno di tedi Ettore Maria Fizzarotti (1965, 115′)
Secondo musicarello con Morandi-Efrikian, prodotto dalla Ultra di Vasile per la Titanus, oggi se ne scopre la libertà nel reinventare l’universo melodrammatico abbinato alla commedia, con irruzione di presa diretta e di voci naturali nel magma del doppiaggio italiano. Grande foto documentaristica di Stelvio Massi e colonna sonora di Morricone.
ore 21.00 Mi permette babbo! di Mario Bonnard(1956, 90′)
Uno dei Sordi più scatenati, il cui ruolo di cantante lirico che vuole diventare il vero protagonista della Traviata(già evocata dal film di Fizzarotti) è anche uno dei vertici della vocazione melodrammatica della Titanus.
Copia proveniente dalla Cineteca di Bologna
venerdì 26
ore 17.00 Buon Natale Buon Annodi Luigi Comencini (1989, 105′)
L’ultimo film per il cinema a cui Goffredo Lombardo (con accanto il figlio Giulio) credette appassionatamente, ma che nonostante la grande regia non incontrò subito un pubblico.
ore 19.00 La prima notte di quiete di Valerio Zurlini(1972, 131′)
Incontro ai livelli più alti tra un regista e un produttore, al punto da condividere la dedica finale ai genitori. Film di cui ritroviamo a ogni visione la vulnerabile, incancellabile passione.
ore 21.30Amore mio di Raffaello Matarazzo(1964, 95′)
Ultimo film del regista, mal distribuito, pressoché non visto, mai riscoperto, ci si rivela oggi come uno dei vertici di cinema, film di lancinante bellezza e verità.
Copia proveniente dalla Cineteca di Bologna