Il desiderio del cinema. Ferdinando Maria Poggioli
08 Marzo 2018 - 11 Marzo 2018
Lo sguardo di ieri ha infatti fortemente influenzato l’analisi di film come La bisbetica domata, Sorelle Materassi, Il cappello da prete. Oggi un nuovo sguardo percorre gli stessi fotogrammi, inevitabilmente adeguato alle istanze della fruizione contemporanea. Il volume e la rassegna che l’accompagna si propongono di ricollegare questo autore nel quadro più generale della storia del cinema italiano e nei meccanismi dello spettacolo tra la fine degli anni Trenta e l’inizio degli anni Quaranta. La rassegna include, oltre ai film da regista, anche a quelli in cui Poggioli ha lavorato come aiuto regista e montatore.
giovedì 8
ore 18.00 Stasera alle 11 di Oreste Biancoli (1937, 67′)
Appassionata di libri gialli, divorzia dal marito ambasciatore e conosce un giovane che lo insospettisce… Film all’americana che segna l’esordio alla regia dell’autore teatrale e sceneggiatore Oreste Biancoli. Sceneggiatura di Soldati e Camerini, montaggio di Poggioli. Con John Lodge, Francesca Braggiotti, Enrico Glori, Piero Pastore, Memo Benassi e Sergio Tofano.
ore 19.15 Il presepe di Ferdinando Maria Poggioli (1931, 11′)
La storia del presepe narrata per immagini d’arte. Dalle origini medievali al presepe napoletano del Seicento e Settecento costruito da raffinati artigiani. Una tradizione che continua. Negli archivi della Cineteca Nazionale sono conservate due diverse edizioni: una, più lunga, con voce speaker femminile e commento parlato solo per metà del film; l’altra, leggermente più corta, con speaker maschile, commento parlato più lungo, e, in alcuni tratti, senza musica di sottofondo. La copia corrente corrisponde alla versione lunga.
a seguire Paestum di Ferdinando Maria Poggioli (1932, 10′)
L’agro campano e immagini attuali dei resti dell’antica Poseidonia. Descrizione dei templi, con alcuni dettagli architettonici.
a seguire Impressione siciliane di Ferdinando Maria Poggioli (1933, 13′)
Il documentario tratta gli aspetti più belli e interessanti della Sicilia: da Taormina a Fonte Ciane, le latomie siracusane, i templi di Agrigento e Palermo con la sua conca d’oro. «In questi primi anni di oscuro lavoro […] ha modo di farsi notare come regista di alcuni cortometraggi (Paestum, Presepi, Impressioni siciliane) ancora oggi apprezzati. Anzi, è proprio sulla scorta di queste prime prove nel campo della regia, che noi possiamo intravedere quali saranno gli intendimenti, le aspirazioni, le suggestioni che lo guideranno più tardi, quando affronterà l’arduo compito del regista di film a soggetto. In questi documentari […] è possibile scorgere, oltre una notevole capacità tecnica, il desiderio di ritrarre la realtà al di fuori di ogni schema convenzionale, uscendo dai limiti dell’oleografia e della cartolina illustrata, entro cui è racchiusa ancora oggi la maggior parte dei nostri documentari a carattere “turistico”» (Scaglione).
ore 20.00 La principessa Tarakanova di Fedor Ozep e Mario Soldati (1938, 88′)
«A Venezia, dove ha la sua corte la principessa Tarakanova – che vanta presunti diritti al trono di Russia -, arriva il conte Orloff, emissario dell’imperatrice Caterina. Dovrebbe catturarla, ma s’innamora di lei. […] C’è A. Magnani che fa la camerista e s’intravede Alberto Sordi al suo esordio [in realtà, era già apparso in Scipione l’africano e ne Il feroce Saladino]. […] Il vero nome di Ozep è Fjodor Otsep: fu uno dei pionieri del cinema sovietico, trasferitosi poi nel 1928 in Germania; cacciato dai nazisti si rifugiò in Francia dove diede il meglio di sé finché la guerra lo costrinse a emigrare prima in Canada, poi negli USA dove morì nel ’49» (Morandini). Montaggio di Poggioli, aiuto regia di Franciolini.
venerdì 9
ore 16.30 Due cuori felici di Baldassarre Negroni (1932, 79′)
Mr. Brown (Vittorio De Sica) è un italoamericano, titolare di un’industria automobilistica newyorkese, che si reca in viaggio d’affari in Italia per controllare la filiale gestita da Carlo Fabbri (Umberto Melnati). Dopo un susseguirsi di scambi di persona (con Anna Rosi e Clara Fabbri, interpretate da Rina Franchetti e Mimì Aylmer, rispettivamente segretaria e consorte dell’ingegnere italiano), la trasferta avrà risvolti sentimentali equivoci e vicissitudini tipici di una commedia musicale. Aiuto regia: Ferdinando Maria Poggioli.
ore 18.00 Arma bianca di Ferdinando Maria Poggioli (1936, 70′)
«Nel ducato di Parma Giacomo Casanova, falsamente accusato come autore di un furto, dipana con l’aiuto di una ballerinetta innamorata di lui la matassa di un complotto diretto ad attentare alla vita del Duca stesso. […] Ad ogni modo, per quel misto di poliziesco e di “cappa e spada”, il film in definitiva si sostiene e corre. L’interpretazione non è male» (Sacchi). «La “direzione artistica” di Negroni (distinta dalla “regia” di Poggioli) sta a significare che Negroni ha guidato gli attori e ne ha concertato la recitazione» (Saponari).
ore 19.15 Addio giovinezza! di Ferdinando Maria Poggioli (1940, 97′)
Torino, primo decennio del secolo scorso. Mario (Adriano Rimoli), studente di medicina all’università, conosce una sartina, Dorina (Maria Denis) e se ne innamora. Per starle più vicino affitta una camera ammobiliata nell’appartamento in cui Dorina vive con sua madre. L’idillio tra i due è promettente, ma un giorno Mario incontra Elena (Clara Calamai), una signora del gran mondo, ne subisce il fascino e ha un’avventura con lei. Dorina viene a sapere dello sbandamento di Mario, cerca di salvare il suo amore. «Poggioli […] non si limita a raccontare le giornate dei due giovani innamorati nei luoghi deputati a diffondere la favola degli studenti e delle sartine torinesi d’un tempo in un impianto scenografico da cartolina (i portici di via Po, la pista di pattinaggio, i caffè liberty, i viali del Valentino, i cortili dell’Università). Recupera un profumo d’epoca che va ben oltre la ricchezza dell’apparato formale ed evita i compiacimenti decorativi» (Saponari).
ore 21.00 Incontro moderato con Ennio Bispuri, Mario Musumeci, Angela Bianca Saponari.
Nel corso dell’incontro sarà presentato il libro Il desiderio del cinema. Ferdinando Maria Poggioli (Mimesis, 2017) e verranno proiettati alcuni ciak del film incompiuto di Ferdinando Maria Poggioli, Sogno d’amore (1943) per gentile concessione della Cineteca del Friuli.
Nel corso dell’incontro sarà presentato il libro Il desiderio del cinema. Ferdinando Maria Poggioli (Mimesis, 2017) e verranno proiettati alcuni ciak del film incompiuto di Ferdinando Maria Poggioli, Sogno d’amore (1943) per gentile concessione della Cineteca del Friuli.
a seguire Sissignora di Ferdinando Maria Poggioli (1941, 90′)
«Il capolavoro di Poggioli. […] La balera di Poggioli è di una bellezza lancinante» (Buttafava). Dal romanzo omonimo di Flavia Steno, storia di una domestica in quel di Genova, con Maria Denis, Leonardo Cortese e le sorelle Gramatica «che ci han fatto pensare alle due ottime sorelle Materassi» (De Feo).
sabato 10
ore 17.00 La bisbetica domata di Ferdinando Maria Poggioli (1942, 86′)
La commedia di Shakespeare ambientata ai giorni nostri. «Poggioli, che è uno di quelli che merita credito, ha avviato la favola sui binari della farsa più smaccata, […] ha tirato ad esilarare la platea con ogni mezzo e […], infine, ha conferito a tutto il racconto un trascinante strepitìo, un ritmo motorio e un tono buffonesco che fanno centro» (Vesce). «In questo film Poggioli si concede la civetteria di un piccolo cameo alla Hitchcock, comparendo di sfuggita in un’inquadratura: è il signore alto che esce dall’osteria e se ne va fumando con le mani nelle tasche del cappotto» (Saponari). Con Amedeo Nazzari e Lilia Silvi.
ore 18.45 La morte civile di Ferdinando Maria Poggioli (1942, 86′)
Dal dramma omonimo di Paolo Giacometti. Un pittore uccide, durante un litigio, suo cognato e viene condannato all’ergastolo. Anni dopo evade… Con Carlo Ninchi, Dina Sassoli e Renato Cialente.
ore 20.30 Gelosia di Ferdinando Maria Poggioli (1942, 90′)
Dramma di casta dal romanzo Il marchese diRoccaverdina di Luigi Capuana: un nobile ama una contadina, non può sposarla, ma non vuole perderla… «Poggioli ne ha cavato un film pieno di vibrazioni, lento e suggestivo» (Patti). Con Luisa Ferida e Roldano Lupi.
domenica 11
ore 17.30 Il cappello da prete di Ferdinando Maria Poggioli (1943, 84′)
Dal romanzo omonimo di Emilio De Marchi, un barone uccide un prete per rubargli del denaro e continuare nella sua vita dissoluta. «La regia del Poggioli […] sostanzialmente è robusta, chiara, procede per sintesi, rapide pennellate, rigorose notazioni. L’interpretazione di Roldano Lupi è intensa e sincera, contenuto il Pavese, un po’ sottolineato l’Almirante» (Meneghini).
ore 19.00 Sorelle Materassi di Ferdinando Maria Poggioli (1944, 79′)
Dal romanzo omonimo di Aldo Palazzeschi. Poggioli «ha procurato bensì di essere fedelissimo alla trama del romanzo, per quanto lo comportavano le necessità dello schermo: ma per il resto ha lasciato che le cose andassero come potevano. Nel film ritroviamo molti dei fatti del romanzo e quasi tutti i personaggi; ma salvo brevi luoghi, la realtà poetica che Palazzeschi aveva saputo creare è sfumata» (Moravia). Con le sorelle Gramatica, Massimo Serato e Clara Calamai.
a seguire Il presepe di Ferdinando Maria Poggioli (1931, 10′)
Versione corta dell’omonimo documentario.
ore 21.00 La signora di tutti di Max Ophüls (1934, 89′)
«I conoscitori di Ophüls vi troveranno espressi compiutamente i temi dei suoi capolavori futuri: lo spettacolo come mondo illusorio e crudele, la mercificazione della diva (l’ultima immagine è quella della rotativa che ferma la stampa dei manifesti di Gaby), il gusto della perdizione. Ma anche i profani saranno colpiti da uno stile stupefacente che, a pochi anni dall’inizio del sonoro, non solo fa tesoro di tutte le risorse del muto (ombre espressioniste, deformazioni, soggettive strabilianti), ma si serve di voci, rumori e musiche in maniera antirealista, a sottolineare l’atmosfera onirica» (Mereghetti). Girato nei teatri di posa Cines a Roma, La signora di tutti è l’unico film italiano di Ophüls. Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia del 1934, vince la Coppa del Ministero delle Corporazioni quale film italiano “tecnicamente migliore”. Montaggio: Ferdinando Maria Poggioli.