Animazione italiana: Aeternamente Leonardo Carrano
20 Aprile 2013 - 20 Aprile 2013
Noiselevel è un film sul silenzio «espresso attraverso momenti esemplari che cercano di presentare, in forma semplice e diretta, il tema dell’opera. Realizzando questo film ho scoperto l’importanza del silenzio non solo come pausa che evolve e rafforza, ma anche come vuoto di immagini e di suoni che, secondo l’uso che se ne può fare, diventano in realtà un linguaggio gravido di parole e saturo di sentimenti. Il tema del film è filtrato attraverso l’immagine di un bambino che comunica l’emozione del silenzio con il percorso dei suoi disegni» (Carrano). Aeterna, progetto monumentale che ha richiesto anni per la progettazione e realizzazione, è «un’opera straordinaria, unica, eccezionale. Il Requiem di Mozart è esaltato dalle invenzioni di immagini dove appare un mondo più in alto di noi. Ma anche la musica dà al film il contributo emozionale che ci colpisce. I volti sofferenti, i corpi martoriati intrecciati nelle immagini astratte ma chiaramente disegnate e conseguenti (dal bianco al nero) consegnano all’ascoltatore che ‘vede’ delle emozioni altissime» (Ennio Morricone).
Leonardo Carrano, dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Roma, inizia l’attività di pittore e grafico e ottiene il primo riconoscimento prestigioso nel 1980 con il premio Lubian, assegnato da Renato Guttuso. Dal 1992 si occupa di cinema d’animazione sperimentale; i suoi lavori, frutto della combinazione di tecniche e linguaggi diversi, tutti sperimentali e a metà strada fra astratto e referenziale, sono presto notati dalla critica e selezionati in importanti festival in Italia e all’estero (Festival di Venezia, Roma, Locarno, Montreal, Parigi, Zagabria, Casablanca, Shangai, Pechino, Milano, Napoli, Palermo). Le sue animazioni sono state mandate in onda più volte a Blob. Nel 1994 realizza per la Fininvest le scenografie virtuali del programma L’angelo. Nelle sue realizzazioni Carrano si è avvalso della collaborazione di compositori come Sylvano Bussotti, Giorgio Bastianelli, Ennio e Andrea Morricone.
In apertura di programmaverranno presentate le opere dei maestri dell’animazione Giulio Gianini e Emanuele Luzzati, che saranno commentate dallo stesso Carrano in un ideale ponte tra passato e presente.
ore 17.30
La gazza ladra (1964)
Regia: Giulio Gianini e Emanuele Luzzati; soggetto e sceneggiatura: G. Gianini e E. Luzzati; fotografia, montaggio e animazione: G. Gianini; disegno e scenografia: E. Luzzati; musica: sinfonia de La gazza ladra di Gioacchino Rossini; origine: Italia; produzione: Gianini-Luzzati; durata: 10′
«Con La gazza ladra Gianini e Luzzati iniziano un lungo e felice sodalizio con Rossini. Il ritmo vivace e irruente dell’overture dell’omonima opera del musicista pesarese scatena l’estro creativo dei due autori che si ispirano liberante ad essa per narrare la storia di tre re che, non avendo niente di meglio da fare, decidono di muovere guerra contro gli uccelli. Ben presto colombi, fringuelli, e mille altre specie di variopinti uccelli si trovano a dover scappare a dover scappare dalla foresta. Solo una gazza decide di resistere e prendersi la rivincita sui tre impostori. […]Il sincronismo fra musica e immagine, in La gazza ladra, tocca la perfezione del mondo dei tre re e la superba caratterizzazione della furba e scaltra gazza, fanno del film di Gianini e Luzzati un manifesto esemplare di creatività e fantasia» (Cortellazzo).
a seguire
L’italiana in Algeri (1968)
Regia: Giulio Gianini e Emanuele Luzzati; soggetto e sceneggiatura: G. Gianini e E. Luzzati; fotografia, montaggio e animazione: G. Gianini; disegno e scenografia: E. Luzzati; musica: sinfonia de L’italiana in Algeri e Temporale de Il Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini; origine: Italia; produzione: Gianini-Luzzati; durata: 10′
«L’Italiana in Algeri è stata realizzata in occasione del centenario della morte di Rossini. Insieme all’overture dell’omonima opera è stata utilizzato anche il brano Temporale de Il Barbiere di Siviglia. Tale scelta è stata in qualche modo obbligata in quanto per ottenere il premio di qualità previsto per i cortometraggi, era necessario raggiungere i 10 minuti di durata. Il film narra la storia di “Isabella e Lindoro che partiti da Venezia in viaggio di piacere, a causa di una tempesta naufragarono sulle coste di Algeri”. I soldati di Mustafà vedono la coppia in riva al mare e rapiscono la bella Isabella per portarla nell’harem del sultano. Ma Lindoro non si fa sfuggire la sua amata e le sta sempre accanto, da lei protetto e nascosto. Mustafà, una volta vista la bella fanciulla se ne invaghisce follemente. […] Il film ben dipinge la vanitosa figura di Isabella e del suo cavalier servente ritraendo con gustosa ironia il clima dell’harem del sultano. La fuga dei due protagonisti diviene una sorta di delirio coloristico scandito dal ritmo travolgente della musica: ambiente e personaggi si fondono totalmente in un “crescendo” perfettamente rossiniano» (Cortellazzo).
a seguire
Pulcinella (1973)
Regia: Giulio Gianini, Emanule Luzzati; soggetto e sceneggiatura: G. Gianini, E. Luzzati; fotografia, montaggio, animazione: G. Gianini; disegno e scenografia: E. Luzzati; musica: sinfonia de Il Turco in Italia di Gioachino Rossini; origine: Italia; produzione: Gianini-Luzzati; durata: 11′
«Con Pulcinella Gianini e Luzzati “calano il sipario” sull’opera di Rossini. Si conclude infatti con questo film la trilogia rossiniana iniziata con La gazza ladra e L’Italiana in Algeri, L’overture de Il Turco in Italia è la base musicale prescelta su cui intessere le funambolesche avventure di un personaggio popolare caro ai due autori: Pulcinella. La storia narrata vive di gaiezza, gioco, divertimento, umorismo ma anche di infinita malinconia, descrivendo la vita del personaggio Pulcinella nello spazio reale e in quello immaginario, nel mondo del quotidiano e in quello fantastico. Pulcinella desidera ardentemente, almeno per un giorno, abbandonare la sua squallida vita, smettere i suoi panni (anche se per lui sono ormai una seconda pelle). Non è che voglia raggiungere chimere impossibili, semplicemente pensa di liberarsi, anche per un lasso di tempo breve, dagli intoppi della quotidianità: la moglie che lo butta giù dal letto e lo manda a lavorare, oppure i carabinieri che controllano ogni suo gesto (carabinieri intesi come autorità costituita che pone divieti). La strada più sicura per entrare in un mondo dove nulla impedisce nulla, è quella di dormire. […]Il film è considerato da molti un piccolo capolavoro, l’opera più completa di Gianini e Luzzati. Lo spettatore viene coinvolto in un mondo di immaginazione e fantasia allo stato puro, in un fluire ritmico, coloristico, musicale che comunica un turbinio caledeiscopico di libere associazioni» (Cortellazzo).
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Il flauto magico (1978)
Regia: Giulio Gianini e Emanuele Luzzati; adattamento: Tonino Conte e E. Luzzati; fotografia, montaggio e animazione: G. Gianini; disegno e scenografia: E. Luzzati; musica: brani da Il flauto magico di Mozart; montaggio musicale: Michael Rose; collaboratori per le animazioni: Manfredo Manfredi, Jan Trmal; fotografia “dal vero”: Mario Bernardo; interprete: Marcello Bartoli; origine: Austria; produzione: Thalia Film; durata: 48′
Lo straordinario film di Gianini e Luzzati ovvero Il flauto magico secondo Papageno: un’opera per bambini e per adulti, in cui il personaggio più simpatico compare nell’animazione, ma anche in carne e ossa per spiegare la storia del rapimento della bella Pamina, figlia della Regina della Notte, e delle prove che il principe Tamino dovrà superare per liberarla da Sarastro e raggiungere il Regno della Luce. L’uccellatore Papageno è l’alter ego di Gianini e Luzzati, l’interprete perfetto – come Pulcinella – della loro arte fondata su una visione del mondo popolare, ingenua e allegra: Per me si tratta di un bel racconto – dice Papageno – con una morale, ma so che molti maestri e professori hanno trovato negli eventi e nei personaggi significati più profondi… Per me tutto è molto più semplice.
Al termine delle proiezioni seminario di Leonardo Carrano su Gianini e Luzzati
ore 20.00
Noiselevel (2002)
Regia: Leonardo Carrano; soggetto: L. Carrano; realizzazione 3D: Roberto Carluccio; modelli 3D: Achille Ippoliti; disegni animati: Simone Massi; pittura su silicio e foto: Leonardo Carrano; sculture: Cristiano Romano, Leonardo Carrano; musica: Maurizio Martusciello; origine: Italia; produzione: River Film; durata: 15′
Un bambino disegna, prepara il suo viaggio onirico all’interno del reale. Il suo sguardo infantile ci accompagnerà, attraverso preziosi archetipi, nell’attualità, dentro la vita. Il film esprime un grido sommesso, che richiama a tutte le tematiche del mondo animale, vegetale e umano, per denunciare le cadute ecologiche e per esprimere il rapporto problematico e dialettico che esiste tra la minaccia della morte del pianeta e la spontanea speranza della continuità della vita. Il vero ispiratore di quest’opera è il figlio dell’autore, Andrea, un bambino di 4 anni, la cui immagine apre e chiude il film e lo percorre con i suoi disegni. Tutto il lavoro finisce con l’essere un dialogo provocatorio e commosso tra padre e figlio.
a seguire
Aeterna di Leonardo Carrano (2006-2012)
Un progetto di animazione sperimentale di Leonardo Carrano; musica: Requiem KV 626 W. A. Mozart: eseguita dal Coro dell’Università di Pisa; origine: Italia; produzione: 4K; durata: 58′
L’ambizione del progetto Requiem è quella di trasporre in video l’immaginazione scaturita dall’omonimo componimento mozartiano: per ciascuno dei quattordici movimenti della celebre Messa è stata realizzata una video-animazione sperimentale, con l’obiettivo di comporre un insieme organico ma variegato quanto a tecniche d’animazione e linguaggi espressivi. A tale proposito, ciascuno dei film è stato realizzato con la collaborazione di un co-regista (Mikulas Rachilc, Alessandro Pierattini, Ada Impallara, Renato Flenghi, Luca Zoppi, Silvio Giorcelli, Luca Romani, Alberto Antonio Dandolo, Alain Parroni), che ha arricchito la ricerca con la propria sensibilità e il proprio apporto artistico, culturale e tecnico.
ore 21.30
Noiselevel di Leonardo Carrano (2002, 15′)
a seguire
Aeterna di Leonardo Carrano (2006-2012, 58′)