Il cinema e il Giubileo
08 Dicembre 2015 - 08 Dicembre 2015
Aprono il programma tre documentari sull’Anno Santo, realizzati in occasione dei Giubilei del 1950 e del 1975, in un momento quindi di passaggio tra l’esclusiva testimonianza diretta degli eventi e la loro riproducibilità attraverso l’occhio delle telecamere (e in questo caso della macchina da presa). Prosegue con gli intensi ritratti di due straordinarie donne e sante: Edith Stein e Teresa di Lisieux.
ore 18.00 Anno Santo di Giorgio Walter Chili (1950, 16′)
Documentario sulle celebrazioni dell’Anno Santo.
Versione in lingua tedesca
a seguire Anno Domini – Anno Santo 1975 di Luigi Scattini (1975, 10′)
Documentario sull’apertura della Anno Santo.
a seguire L’anno della riconciliazione – Anno Santo 1975 di Ettore Masina (18′)
Documentario sulla storia dei Giubilei realizzato da un celebre vaticanista.
ore 19.00 La settima stanza di Marta Meszaros (1995, 113′)
«A Breslavia nel 1922, la brillante allieva del filosofo Husserl, la docente di filosofia Edith Stein, appena battezzata con il nome di Theresia Hedwig, deve affrontare le rimostranze della madre Auguste, che l’accusa di aver tradito la religione ebraica. Agli inizi degli anni ’30, durante una conferenza a Munster, viene attaccata dal professore Franz Heller, ex collega di studi e innamorato respinto, che l’accusa di opportunismo. Intanto il nazismo dilaga ed Edith viene sospesa dall’insegnamento. Heller, entrato nelle file naziste, la consiglia di espatriare. Le sorelle Elsa ed Erna con le famiglie sono in procinto di emigrare negli Stati Uniti: a sorpresa, Edith annuncia la decisione di farsi carmelitana. La famiglia è costernata» (www.cinematografo.it).«Del film si fanno apprezzare la scelta significativa di alcuni momenti che hanno marcato la vita e la personalità della Stein, evidenziandone le doti umane di profonda ricchezza culturale (l’esperienza universitaria), di fermezza e tenacia nel perseguire un luminoso itinerario ascetico e mistico (l’esperienza religiosa nel Carmelo), e la profonda umanità (il viaggio con i bambini deportati sul treno della morte). Le scelte narrative sono rese ancora più felici da una fotografia luminosa e limpida, curata dal bravo Piotr Sobocinski e da un uso molto funzionale ed espressivo della cinepresa che collega con efficacia eventi e persone. Eccellente e ben diretto anche il gruppo di interpreti, tra i quali si fanno particolarmente apprezzare Maia Morgenstern, una Edith dalle intense vibrazioni, e Jan Novicki nel ruolo del duro Heller» (Ettore Segneri).
ore 21.00 Thérèse di Alain Cavalier (1986, 91′)
«1887: una graziosa quindicenne francese di Aleçon, nella Normandia, Thérèse Martin, orfana di madre, ma allegra, vivace, sensibile e attaccatissima alla famiglia borghese benestante e in particolare al padre, affettuoso e religiosissimo, esprime il desiderio di entrare al più presto nel Carmelo, dove l’hanno preceduta le due sorelle Pauline e Marie. Non potendo essere accettata per la troppo giovane età, ricorre dapprima al Vescovo del luogo e infine allo stesso pontefice Leone XIII, ricevendo da lui in risposta un evasivo: “Se Dio vorrà”. Superate le riserve, entra nel Carmelo di Lisieux, col consenso dell’anziano genitore» (www.cinematografo.it).