Incontro con Roberto Perpignani, Roberto Silvestri, Luca Verdone
17 Marzo 2018 - 17 Marzo 2018
In memoriam: Fernando Birri. Un signore molto vecchio con delle ali enormi
«Lo scorso 27 dicembre 2017, il signore molto vecchio con le sue ali enormi è volato verso le nuvole, penso, in cerca di nuovi punti di vista. D’altronde fu sempre un suo sogno ricorrente dal giorno che vide, insieme al suo amico Gabo (García Márquez), la prima di Miracolo a Milano di Vittorio De Sica al Cinema Barberini di Roma. Condivido e faccio mie le parole di Doriano Fasoli: “L’opera tutta di Fernando Birri ha resistito e resisterà al logorio de tempo perché non impregnata da moralismo, perché non dà giudizi, perché il solo obiettivo a porsi è di fotografare la realtà colla quale convive, di oggettivizzarla, tentando di evidenziarne le storture, partecipandovi attivamente e non mancando di far partecipi noi pure del suo mondo fino alla commozione. Ora il Sud America, attraverso di lui, non ci appare più così distante… […]. Incontrare tali persone lungo il nostro cammino vuol dire ricongiungersi con la parte migliore di se stessi. Sono rare ed è per questo che rimane difficile parlarne. […] Può insegnare solo chi non cessa d’imparare. Birri non smette di farlo né noi d’imparare da lui” (Fernando Birri, il nuovo cinema latinoamericano, Edizioni Associate, 1988).
Ah!! Non posso che aggiungere “Viva Fer!!”» (Juan F. Del Valle Goríbar).
Si ringrazia per la collaborazione l’Archivio del Movimento Operaio e Democratico. Programma a cura di Juan F. Del Valle Goríbar
sabato 17
ore 17.00 Un señor muy viejo con unas alas enormes di Fernando Birri(Un signore molto vecchio con delle ali enormi, 1988, 96′)
In un piccolo villaggio dei Caraibi compare all’improvviso uno strano essere: un signore molto vecchio con delle ali enormi. Così, in uno straordinario racconto scritto nel 1968, García Márquez dava l’avvio a una girandola di situazioni surreali e carnevalesche, giocate tra il comico e il poetico, intorno alla figura del misterioso protagonista. Il film affronta spavaldamente la sfida di trasferire sullo schermo il mondo reale e fantastico del racconto, regalando allo spettatore un affascinante affresco sul sincretismo culturale e sul carattere spettacolare della realtà caraibica.
ore 19.00 Incontro con Roberto Perpignani, Roberto Silvestri, Luca Verdone
ore 20.00 Immagini popolari siciliane sacre e profane di Fernando Birri e Mario Verdone (1954, 20′)
Documentario, con la co-regia del suo maestro e amico Mario Verdone, sulle tradizioni popolari siciliane.
aseguire Tire diè di Fernando Birri (1960, 35′)
La prima inchiesta sociale realizzata in America Latina sul sottosviluppo. Il tema affrontato nel documentario è la pratica quotidiana di alcuni bambini che, a Santa Fe, al passaggio dei treni, chiedono un “soldino” (“tiraci dieci centesimi” è la traduzione letterale del titolo) ai viaggiatori affacciati ai finestrini, correndo pericolosamente vicinissimi alle rotaie. Attraverso una serie di interviste, viene denunciata la situazione sociale ed economica di un sobborgo povero, alla periferia di Santa Fe, con la sua cruda realtà e le sue aspettative, viste attraverso la lotta quotidiana per la sopravvivenza.
a seguire Castagnino, diario romano di Fernando Birri (1967, 12′)
Attraverso l’opera del pittore argentino Juan Carlos Castagnino, durante la sua permanenza a Roma, Birri ci offre una riflessione sul significato dell’artista nel mondo contemporaneo: la sua contraddizione tra l’universale a cui deve aspirare tutta l’arte e l’impegno nell’affermazione nazionale.
ore 21.15 Los inundados di Fernando Birri (Gli alluvionati, 1961, 87′)
È la storia tragicomica di alcune famiglie che (soprav)vivono nella provincia settentrionale di Santa Fe in Argentina, colpite da cicliche inondazioni, conciliando umorismo e parodia per raccontare i conflitti e l’umanità di persone che vivono in condizioni di marginalità. Racconta Birri che «il film vinse il Leone d’oro a Venezia come miglior opera prima, il premio più importante che abbia vinto l’Argentina in un concorso internazionale. Si dà l’ironia, il paradosso che, dato che nessuno di noi poté assistere, l’individuo che salì a ritirare il premio risultò essere un funzionario dello stesso Istituto Nazionale di cinematografia argentino che aveva proibito la presenza del film a Cannes per la sua “inferiorità morale ed artistica”».