Per la giornata dedicata a Moravia e al suo rapporto con Roma, incontro con Gianna Cimino, Maria Grazia Di Mario, Angelo Favaro, Citto Maselli, Antonella Perconte Licatese
28 Novembre 2014 - 28 Novembre 2014
ore 20.45 Incontro con Gianna Cimino, Maria Grazia Di Mario, Angelo Favaro, Citto Maselli, Antonella Perconte Licatese
Nel corso dell’incontro sarà presentato il libro di Maria Grazia Di Mario La Roma di Moravia tra narrativa e cinema (Aracne editrice, 2013)
a seguire Gli indifferenti di Francesco Maselli (1964, 115′)
«Anche quelli che non apprezzano Moravia riconoscono che nel 1929, quando si impose con Gli indifferenti, egli scrisse il suo romanzo più valido e, per quei tempi, più nuovo. Gli schemi narrativi, infatti, li aveva presi dalla vecchia letteratura – la famiglia in sfacelo, la madre anziana con l’amante ricco, il figlio orgoglioso e dolente, la figlia che, quasi per convenienza, sposa l’amante della madre – ma li aveva rivestiti di un clima esistenzialistico ante litteram, di un senso di impotenza di fronte al marcio della vita, di una nauseata indifferenza di fronte al crollo di tutti gli antichi valori, e questo aveva conferito loro una innegabile modernità, trasformando, oltre a tutto, ogni personaggio nel ritratto preciso di un’epoca e di una società. […]
Maselli, convinto nell’universalità dei temi del romanzo e credendo che potessero essere trattati anche al di fuori dell’epoca in cui erano sorti, ha volutamente sfocato attorno ad essi la cornice degli Anni Trenta (pur accettandone fogge e costumi) e ha guardato a quei personaggi, quasi sempre in primo piano, come se fossero di oggi, con angustie, nausee, angosce, noie, facilmente riferibili a quelle di cui soffrono i contemporanei; senza accorgersi, invece, che quelle sofferenze non solo erano tipiche di quegli anni, ma che il modo con cui Moravia le aveva espresse era preso in prestito dalla vecchia letteratura» (Rondi). Con Claudia Cardinale, Rod Steiger, Shelley Winters, Tomas Milian, Paulette Goddard.
Maselli, convinto nell’universalità dei temi del romanzo e credendo che potessero essere trattati anche al di fuori dell’epoca in cui erano sorti, ha volutamente sfocato attorno ad essi la cornice degli Anni Trenta (pur accettandone fogge e costumi) e ha guardato a quei personaggi, quasi sempre in primo piano, come se fossero di oggi, con angustie, nausee, angosce, noie, facilmente riferibili a quelle di cui soffrono i contemporanei; senza accorgersi, invece, che quelle sofferenze non solo erano tipiche di quegli anni, ma che il modo con cui Moravia le aveva espresse era preso in prestito dalla vecchia letteratura» (Rondi). Con Claudia Cardinale, Rod Steiger, Shelley Winters, Tomas Milian, Paulette Goddard.
Ingresso gratuito