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“Sabato 14 dicembre 2013 al cinema Trevi, “Cinema e psicoanalisi: Le forme della violenza”
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La Società Psicoanalitica Italiana e il Centro Sperimentale di Cinematografia hanno avviato da alcuni anni delle iniziative comuni, tra le quali il ciclo "Cinema e psicoanalisi", articolato con delle proiezioni mensili al Cinema Trevi. Il tema della programmazione di questa stagione è quello della violenza, argomento di drammatica attualità, che verrà affrontato da diverse prospettive: intrapsichiche, interpersonali, ma anche con uno sguardo collettivo e sociale. Gli aspetti aggressivi della nostra personalità, insieme a quelli sessuali, sono stati considerati dalla psicoanalisi elementi fondanti della nostra parte istintuale e inconscia: quando e perché tali livelli possano esprimersi in maniera violenta e distruttiva è uno dei fenomeni psichici più dibattuti. Parteciperanno agli incontri, introdotti e coordinati da Fabio Castriota, Membro Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana, registi, critici e psicoanalisti della SPI.
Il tema del secondo appuntamento è "La violenza contro l'oggetto d'amore".
 
ore 17.00 Un giorno perfetto di Ferzan Ozpetek (2008, 105')
«Per la prima volta alle prese con una storia non sua, Ferzan Ozpetek vince la scommessa e fa un "film di Ozpetek". [...] È una storia estrema di gelosia e violenza con risvolti da cronaca nera, quella affrontata dal regista italo-turco. Ma il pubblico, affezionato al cantore delle emozioni, così bravo a indagare nei piccoli grandi sentimenti quotidiani, non rimane deluso e sullo schermo ritrova perfino certe coordinate familiari: il Gazometro, l'attrice turca Serra Yilmaz, la musica di Andrea Guerra. […] È efficace, mai sopra le righe Valerio Mastandrea nel ruolo di Antonio, il poliziotto che non si rassegna alla separazione e perseguita l'ex moglie Emma» (Satta). Dal romanzo omonimo di Melania Mazzucco.
 
ore 19.00 Quale amore di Maurizio Sciarra (2006, 97')
«Dalla Russia alla Svizzera, dalla nobiltà terriera all'alta finanza, dal 1889 al 2006. E dalla pagina, muta, al cinema, che di musica è invece impastato. Adattando (con Claudio Piersanti) La sonata a Kreutzer di Tolstoj, Maurizio Sciarra opera una serie di slittamenti significativi, come a dire che è cambiato tutto e non è cambiato nulla. Così la musica, che in Tolstoj veicolava passioni ineffabili e accendeva la gelosia, diventa qui il mondo di pure emozioni a cui il marito anela. [...] In questa chiave e in certi dettagli rubati, proprio in senso musicale […], sta il meglio di un film che, come in Tolstoj, raffredda a dovere la vicenda facendola raccontare dall'uxoricida a un viaggiatore sconosciuto» (Ferzetti).
 
ore 20.45 Incontro moderato da Fabio Castriota con Paola Catarci
 
a seguire Dillinger è morto di Marco Ferreri (1968, 94')
L'assurdità del quotidiano e la fuga impossibile: tornato a casa dal lavoro, Glauco trova una pistola avvolta in un vecchio giornale… «L'averci dato un'immagine così lucida della nostra infelicità quotidiana, dove i rumori dei mezzi audiovisivi riempiono lo spazio lasciato vuoto dalle parole e dagli affetti, è un merito pari soltanto a quello acquistato da Ferreri nel descrivere come sbocci […] la rivolta del suo protagonista contro gli schemi razionali che imprigionano nell'assurdo la natura» (Grazzini).
Ingresso gratuito

 

 

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