La Borsalino è tra le primissime aziende italiane ad affiancare il cinema agli altri mezzi di "réclame". La fabbricazione dei cappelli Borsalino dimostra infatti un'articolata strategia mediatica. Il film, girato nel 1912 e distribuito il 1 dicembre 1913, viene prodotto dalla Milano Films, come tappa conclusiva del lancio del cappello "Zenit", iniziata nel 1910 con l'affidamento a Marcello Dudovich del manifesto pubblicitario che ritorna nel film. Il filmato si apre su una drammatica scena di naufragio: una nave affonda e un unico superstite trova riparo su un isola deserta.

Il pelo di un coniglio ucciso per sfamarsi, gli darà l'idea di realizzare un nuovo tessuto dalle grandi potenzialità (il cappello Zenit era in effetti realizzato infeltrendo il pelo di coniglio).

Un'ellissi ardita ci porta poi direttamente nella fabbrica Borsalino dove, introdotti dall'ex naufrago, ripercorriamo tutte le fasi di lavorazione dei cappelli, mentre il finale, con unna scelta socialmente innovativa per l'epoca, ci mostra le attività di dopolavoro per i dipendenti.

La versione presentata nasce dalla collazione di due copie, una ritrovata nella Cineteca Nazionale, l'altra conservata dalla Fondazione Micheletti di Brescia. Si tratta di una versione per pubblicizzare la Borsalino sui mercati esteri, con didascalie in spagnolo e inglese.