Oggi, mercoledì 30 ottobre, l'Università degli Studi Roma Tre ha conferito la Laurea Honoris Causa in Italianistica a Pupi Avati per la «straordinaria rielaborazione artistica dell’opera di Dante», per la capacità di tratteggiare le complessità umane nel corso del tempo e di unire le generazioni coniugando le caratteristiche di un vero artigiano del cinema alla profondità di un intellettuale in grado di cogliere le trasformazioni sociali e culturali.
Dopo i saluti del Rettore dell'Ateneo, Massimiliano Fiorucci, sono intervenuti i docenti Manfredi Merluzzi, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, Anna Pegoretti, Docente di Letteratura Italiana, e Maurizio Fiorilla, Docente di Filologia Italiana e Filologia e Critica Dantesca. Sono intervenuti Anna Maria Bernini, ministra dell'Università e della Ricerca, e di Massimiliano Smeriglio, Assessore alla Cultura del Comune di Roma. Hanno presenziato all'evento molti amici e ammiratori del regista, tra i quali, Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport e opinionista tv, Pierferdinando Casini, ex presidente del Senato, e Roberto Sergio, direttore generale della Rai.
Il regista, sceneggiatore, produttore e scrittore Pupi Avati ha svolto quindi la sua lectio magistralis dal titolo "Dante" ripercorrendo la sua vita artistica ed intellettuale (il «mio lungo viaggio sulla Terra»): dal contesto contadino che ha connotato la sua infanzia («là dove sono nato e dove ho cominciato a capire, ad ascoltare»), dove l’immaginazione faticava a farsi strada, all’adolescenza vissuta in un contesto urbano più «acculturato» dove le letture entrarono a far parte del suo universo. La lettura ha permesso a Pupi Avati di compiere un «viaggio straordinario dentro me stesso (…) Tra me e la poesia si instaurò un grado di intimità profondo (…) La poesia affinò mia capacità di commuovermi, di emozionarmi, e fu Virgilio a incoraggiarmi nel proseguire quel percorso di scoperta che si fece per me sempre più stimolante».
«La vita riserva delle opportunità nelle quali bisogna confidare: non bisogna avere paura di essere ambiziosi – seppur in una modalità socialmente apprezzabile, senza eccedere, ma dentro di te devi pensare di essere “il migliore” e che prima o poi si accorgeranno di te, e la vita cambierà di polarità» - questo l’incoraggiante messaggio di Pupi Avati agli studenti.
Pupi Avati ha ricevuto 8 nomination ai premi David di Donatello e 13 nomination ai premi Nastri d'Argento; ha vinto 3 premi David di Donatello e 5 premi Nastri d'Argento. Dall’autunno 2023 è inoltre uno dei componenti del CdA del Centro Sperimentale di Cinematografia.
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