Si è tenuto al CSC il laboratorio interdisciplinare "Period Lab - 1580 Gesualdo da Venosa”, ispirato allo script di Heaven and Hell, film mai realizzato di Bernardo Bertolucci. Il laboratorio è parte aggiunta, a titolo complementare, di un progetto ideato dal Production Designer/Docente coordinatore del Corso di Scenografia del CSC Francesco Frigeri dal titolo Il cinema dei sogni ritrovati, per il quale gli studenti del reparto Scenografia del CSC, con la collaborazione di Carlo Rescigno e Susanna Giovannini e la supervisione dello stesso Frigeri, hanno elaborato bozzetti e disegni sulla base delle sceneggiature di otto film mai realizzati di otto grandi registi.
Il corso di costume ha contribuito alla realizzazione degli abiti indossati dagli studenti del CSC scelti come attori/modelli, con riferimenti al tardo Rinascimento, in particolare ai luoghi abitati e frequentati da Gesualdo da Venosa (Venosa 1566 - Gesualdo 1613), compositore italiano e membro della nobiltà del Regno Di Napoli. Luca Costigliolo, nell'ambito del corso di “Taglio storico”, ha collaborato con un abito. Hanno inoltre collaborato alle forniture sartorie quali Tirelli-Trappetti Costumi, Pierantoni, Un passo di stile, Pieroni e Pikkio e tante altre.
Al progetto “1580 - Gesualdo da Venosa” ha partecipato anche il corso di Scenografia integrata con la Tecnologia LED di Virtual Production coordinato dai seguenti direttori artistici: Francesco Frigeri/corso di Scenografia, Maurizio Millenotti/corso di Costume, coadiuvati da Giuseppe Lanci/corso di Fotografia, supportati per la parte Ledwall da Renato Pezzella, direttore artistico del corso VFX Supervisor & Producer.
La tecnologia utilizzata è stata fornita dalla Broadcast Digital Service Sistem Integrator dei sistemi di Virtual Production LED, Realtà Virtuale e Aumentata.
-Alfalite Modular PixPro 1.9 Pixel Pitch
- Controller NovaStar MX40-PRO
- Sistemi di Camera Tracking Mo-Sys
-Software di Produzione VP, AR, XR Pixotope
Gli allievi del corso di scenografia hanno realizzato bozzetti digitali utilizzati come background e allestito il set con arredi e oggettistica inerenti al mondo dell’epoca. Il risultato sono otto “Tableaux Vivants” che ritraggono scene di ambienti interni ed esterni.
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