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“Bianco e Nero” n. 569 – Attualità di Ejzenštejn”
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Nell'ambito della sessantottesima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, martedì 6 settembre, alle ore 17.30, è stato presentato al Lido, presso la Sala Tropicana 1 dell'Hotel Excelsior del Lido, l'ultimo numero di "Bianco e Nero" (n. 569 - primo della nuova annualità), lo storico quadrimestrale del Centro Sperimentale di Cinematografia diretto da Leonardo Quaresima. All'evento erano presenti, tra gli altri: Marcello Foti (Direttore Generale CSC), Gabriele Antinolfi (Direttore della Divisione editoriale), Dario Edoardo Viganò (Delegato del Consiglio di Amministrazione per l'Editoria).

Il fascicolo, curato da Alessia Cervini e Roberto De Gaetano che presenteranno il volume, esibisce questa volta un impianto interamente monografico e denomina la raccolta dei saggi Attualità di Ejzenštejn, configurandosi come una sorta di ricognizione, ampia e articolata, del valore al presente, del pensiero teorico e della pratica artistica del grande autore sovietico.
Figura tra le più alte e complesse dell'arte e della cultura del secolo XX, autore di una vasta produzione teorica che costituisce uno dei luoghi cruciali del pensiero estetico del '900 (e che è nota in Italia attraverso l'edizione curata da Montani per Marsilio, avviata nel 1981 e tuttora in corso), Ejzenštejn ha pensato il cinema misurandosi senza sosta con i più diversi ambiti e i più diversi orizzonti del sapere. Ed è proprio nella costitutiva inclinazione estatica della sua riflessione, nell'incessante perlustrazione di ciò che è fuori dal cinema volta a cogliere e a misurare l'identità e le potenzialità del cinema stesso, che questo monografico di "Bianco e Nero" riconosce i segni dell'attualità del pensiero ejzenštejniano, espressione esemplare di un "pensiero della forma, e di quella cinematografica in particolare - scrive De Gaetano nella sua Presentazione -, che si è sviluppato su un crinale che sta dimostrando tutta la sua fecondità, quello che pensa l'arte, e il cinema in particolare, in una costitutiva 'specificità a-specifica', che fa sì che per stare dentro al cinema bisogna starne continuamente fuori". In questo senso, continua De Gaetano, con Ejzenštejn "il cinema, si apre non solo alle altre arti, come è naturale, pittura e letteratura in primis, ma anche ad altre pratiche (i riti) o ad altri saperi (biologia, storia, filosofia, psicologia)", entrando "nel vivo delle questioni che hanno attraversato un intero secolo e che ritrovano oggi una loro cruciale attualità: il rapporto tra l'estetica e l'antropologia, l'immagine e la psicologia, le forme e la biologia".
Compongono il numero ben tredici testi, dovuti a studiosi italiani e internazionali, tra i quali figurano alcuni dei principali specialisti "storici" del grande cineasta sovietico, quali Pietro Montani, Yuri Tsivian e Oksana Bulgakova.
 
Martedì 6 settembre 2011, h 17.30
Sala Tropicana 1 dell'Hotel Excelsior
Lungomare Marconi, 41
Venezia Lido
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