Vittorio Taviani ci ha lasciati nella notte fra sabato e domenica. Stava male da tempo, da quando nel 2015 era rimasto coinvolto in un assurdo incidente a Roma (una macchina aveva investito lui e sua moglie mentre attraversano piazza San Marco, presso piazza Venezia, a tarda sera). Successivamente suo fratello Paolo ha girato Una questione privata, tratto dal romanzo di Beppe Fenoglio e presentato alla Festa di Roma nel 2017: Vittorio non era potuto andare sul set, ma aveva ovviamente condiviso tutto del film in fase di concezione (era un progetto che i Taviani sognavano da tempo), di scrittura, di montaggio, di pensiero. "Il cinema dei fratelli Taviani" è qualcosa di enorme, di denso, di vivo: qualcosa che speriamo continui. Avevano deciso di fare il cinema dopo aver visto, ancora ragazzi, Paisà di Roberto Rossellini. Il cerchio si era magicamente chiuso nel 1977 quando proprio Rossellini, presidente della giuria a Cannes, assegnò la Palma d'oro a un film che tecnicamente era prodotto dalla televisione: Padre padrone. Impossibile ricordare tutti i film di Paolo e Vittorio, da San Michele aveva un gallo a Sovversivi, da La notte di San Lorenzo al recente Cesare deve morire che ha vinto l'Orso d'oro a Berlino nel 2012. Tutto il Centro Sperimentale di Cinematografia e tutta la Cineteca Nazionale si stringono intorno a Paolo, che rimane il testimone di una straordinaria vicenda umana e artistica che - ne siamo sicuri - ha ancora molte cose da regalarci. E, naturalmente, a tutta la grande famiglia Taviani.
"“Centro Sperimentale di Cinematografia e Cineteca Nazionale si stringono intorno a Paolo Taviani e alla famiglia tutta”
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