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“Conclusa la catalogazione del Fondo Michetti Ricci”
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Luciano Michetti Ricci (Castiglion Fiorentino, 1929 - Roma, 2009) è stato un giornalista, regista e storico del cinema. Dopo aver lavorato al "Giornale del mattino" di Firenze, nel 1965 si trasferisce a Roma ed entra in Rai. Nel 1969 realizza la trasmissione "I nuovi divi", in cui viene indagato il fenomeno del divismo nel mondo della canzone; nel 1972, con la collaborazione di Umberto Eco e Roberto Giammanco, firma le tre puntate di "Anche senza parole", dove viene esplorato il tema dei linguaggi non verbali. Esperto di cinema muto, cura i cicli televisivi sui film di Buster Keaton e Douglas Fairbanks, accompagnati da dibattiti e interviste con registi e scrittori del calibro di Bernardo Bertolucci, Mario Soldati, Carmelo Bene, Sergio Leone, Cesare Zavattini, Dacia Maraini, Alberto Moravia, Pietro Pintus.L'inchiesta "I giorni del Guatemala" (1973) precede un altro impegnativo lavoro sul cinema: "Cinematografo: i favolosi primi vent'anni", trasmissione in tredici puntate, frutto di ricerche negli archivi cinematografici negli Stati Uniti e in Europa, andata in onda nel 1975. Con la riforma della RAI passa a lavorare nella seconda rete, dove si dedica anche alla satira politica con "I trita eccellenze" (1976) e con il film per la televisione "Del resto, fu un'estate meravigliosa", che vede la partecipazione di Roberto Benigni, Carlo Verdone, Daniele Formica, i Giancattivi e della cooperativa "Teatro dell'Elfo" di Gabriele Salvatores, all'epoca quasi tutti esordienti. Nel 1978 realizza la rubrica pomeridiana di satira di costume "Tabù tabù"; mentre nel 1980 firma la trasmissione "Cineclub", incentrata su alcuni grandi personaggi del cinema muto come Charles Chaplin, Louise Brooks, Germaine Dulac, Renè Clair.

 
Il Fondo Luciano Michetti Ricci risulta costituito da n. 134 documenti bibliografici.
Di grande interesse alcuni soggetti e sceneggiature: il soggetto "Pazza per amore" di Domenico Paolella, dal racconto "Carmela" di Edmondo De Amicis; "Cristo di è fermato a Tombolo", soggetto originale che riporta sull'ultima pagina i nomi di Michelangelo Antonioni, Letizia Balboni (prima moglie del regista ferrarese) e Enrico Galluppi; il trattamento e la presceneggiatura di "2 agosto sentenza di morte" a firma di Pietro Germi, dal racconto "Colomba" di Prosper Mérimée; la sceneggiatura "Missione nell'Italia fascista", firmata da Franco Solinas per il film "Il sospetto" di Citto Maselli.Sono inoltre presenti libri d'epoca come "Mont là-dessus" di Harold Lloyd del 1925; "Adams" di René Clair del 1926; "En amour tout est possible" di Musidora (pseudonimo dell'attrice del cinema muto Jeanne Roques) del 1928. 
La parte più cospicua del Fondo è costituita dagli spartiti a stampa. Si tratta din. 95 composizioni musicali, quasi tutte riferibili a film, con limiti cronologici che vanno dagli anni '10 agli anni '50 del XX secolo. Ricca e variegata la tipologia sia dal punto di vista dei generi musicali (valzer, fox-trot, tango, marcia, slow fox, canzoni stornellate), sia dal punto di vista degli autori, musicisti e parolieri tra i più significativi nella storia della musica per film. Troviamo infatti i nomi di Irving Berlin, Sammy Fain, Nacio Herb Brown, Carlos Gardel, ma anche quelli di Cesare Andrea Bixio, Enzo Bonagura, Bixio Cherubini, Michele Galdieri, Nino Rota. Interessanti i titoli dei film, dai quali sono stati tratti i pezzi musicali: si va da The wedding march di E. Von Stroheim (1926-28) a Sunrise di Murnau (1927) a Ramona di E. Carewe (1928) interpretato da una sfolgorante Dolores Del Rio; da Sous les toits de Paris di R. Clair (1930), a King of jazz di J. Murray Andreson (1930) a Il caso Haller di A. Blasetti (1933). I titoli degli anni '40 e '50 annoverano, tra gli altri, Il birichino di papà di R. Matarazzo (1942), Torna a Sorrento di C.L. Bragaglia (1945), Abbasso la ricchezza di G. Righelli (1946), Gilda di C. Vidor (1946), Johnny Guitar di N. Ray (1954).
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