A partire dai primi anni del nuovo millennio il documentario di creazione è il genere che più di ogni altro ha permesso ai cineasti delle nuove generazioni di sperimentare pratiche e modalità differenti senza aver paura di confrontarsi con le commistioni dei generi e l’ibridazione dei linguaggi e dei formati.
La Sede Sicilia, nata nel 2008 da un accordo tra il Centro Sperimentale di Cinematografia, la Regione Sicilia e il Comune di Palermo, si trova all’interno dei Cantieri Culturali alla Zisa. Restituito alla città grazie a un progetto di archeologia industriale, il padiglione 4 ha una superficie coperta di 1.800 mq.
Il triennio formativo del corso di Documentario è un laboratorio permanente durante il quale gli allievi sono chiamati a un lavoro continuativo secondo moduli didattici che sviluppano percorsi di apprendimento “orizzontali” e “verticali”. “Orizzontali” sono i percorsi finalizzati all’acquisizione di consapevolezza e di padronanza di ogni fase di sviluppo, realizzazione e produzione di un film documentario. Il percorso “verticale” è lo scavo in profondità, alla ricerca del senso e delle necessità espressive. Attraverso una continua sperimentazione di approcci e di linguaggi e l’analisi critica dei diversi immaginari – oltre allo studio della storia del cinema – gli allievi definiscono una propria autonomia creativa, imparando che autodisciplina e senso di responsabilità sono qualità costitutive di ogni cineasta.
Obiettivo del corso è quindi l’acquisizione di competenze immediatamente spendibili nel mondo del lavoro. Durante il primo anno, attraverso un’esercitazione di corto o medio metraggio, gli allievi mettono in pratica quanto appreso durante le lezioni di regia, di drammaturgia, di produzione, di fotografia, di montaggio, di presa diretta del suono. Nel secondo anno approfondiscono la conoscenza della narrazione transmediale e dei new media, così come parte del programma è dedicata allo studio delle modalità di riutilizzo delle immagini di repertorio custodite negli archivi audiovisivi. A tale scopo, vi sono accordi di collaborazione con i più importanti archivi sul territorio nazionale. L’esercitazione di secondo anno può avere la durata del lungometraggio.
Il terzo anno è interamente dedicato alla realizzazione dei film di diploma. Nella fase di sviluppo dei film annuali e dei saggi di diploma, gli allievi sono affiancati da un team composto dai docenti di regia e di produzione.
La presenza dei grandi maestri e dei più riconosciuti o giovani talenti del cinema del reale internazionale garantisce agli allievi una pluralità di insegnamenti. All’interno del programma, infatti, rilevanti sono i workshop intensivi a cura di professionisti: lezioni frontali e laboratori per condurre i futuri cineasti nella sperimentazione di differenti generi e metodi di lavoro.
Oltre ai workshop, il Corso di Documentario ospita ogni anno diverse master class: personalità del cinema, ma anche del mondo della letteratura, del giornalismo, della fotografia, delle arti, delle scienze sociali e filosofiche che si confrontano ogni giorno con il difficile compito di interpretare e narrare la realtà.
Alla fine del triennio e al conseguimento degli obiettivi di fine corso, la Scuola rilascia lo storico diploma del CSC, che ha inoltre validità equipollente alla laurea triennale (L03 DAMS) ai sensi del DM n. 378 del 24 aprile 2019.
Tra i docenti degli ultimi anni: Tarek Ben Abdallah (direttore della fotografia), Marco Alessi (produttore), Roberto Andò (regista), Simone Arcagni e Serafino Murri (new media), Benni Atria (montatore), Marco Bertozzi (storico del cinema e regista), Maurizio Braucci (sceneggiatore e scrittore), Letizia Caudullo (montatrice), Alessia Cervini (storica del cinema), Gianluca e Massimiliano De Serio (registi), Leonardo Di Costanzo (regista), Angelo Ferracuti (scrittore), Sara Fgaier (montatrice), Michelangelo Frammartino (regista), Aline Hervé (montatrice), Mike Hoolboom (regista), Helena Janeczek (scrittrice), Cedrick Kahn (regista), Carlo Lo Giudice (regista), Cecilia Mangini (regista), Francesca Manieri (sceneggiatrice), Alina Marazzi (regista), Pietro Marcello (regista), Serena Marcenò (docente di Filosofia della narrazione), Pietro Montani (filofoso), Edoardo Morabito (montatore), Maura Morales Bergmann (direttrice della fotografia), Emiliano Morreale (storico e critico del cinema), Joshua Oppenheimer (regista), Gianfranco Pannone (regista), Valentina Pedicini (regista), Gianfilippo Pedote (produttore), Paolo Pisanelli (regista), Nicolas Philibert (regista), Andrea Pomella (scrittore), Luca Ricciardi (produttore), Laura Romano (produttrice), Domenico Scarpa (scrittore e critico letterario), Claire Simon (regista), Walter Siti (scrittore), Riccardo Spagnol (montatore del suono), Carola Susani (scrittrice), , Benedetta Tobagi (scrittrice), Margarethe von Trotta (regista).
Costanza Quatriglio
Direttrice artistica
Regista e sceneggiatrice, dopo la laurea in Giurisprudenza all’Università di Palermo nel 1997, frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia, diplomandosi in Regia nel 2000.
Esordisce con L’isola, presentato al 56° Festival di Cannes alla Quinzaine des Réalisateurs nel 2003, vincitore di numerosi premi (tra cui il premio Cicae, il premio Fipresci, il Nastro d’Argento per le musiche di Paolo Fresu) e distribuito in oltre 20 paesi. Nello stesso anno, alla 60° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia presenta il making of Racconti per L’isola nella sezione Nuovi Territori. Nel 2023 L’isola è restaurato in 4K da Cinecittà. La copia in 4K presentata nello stesso anno alla 21° edizione di Alice nella città della Festa del Cinema di Roma.
Prima della realizzazione de L’isola, Quatriglio firma cortometraggi e documentari: come Anna!, esercitazione del secondo anno di corso al CSC, presentato al Festival di Cannes nella sezione Universelle e in competizione internazionale al Torino Film Festival; Ècosaimale?, il suo primo documentario, vincitore del Premio della Giuria al Torino Film Festival nel 2000, Il bambino Gioacchino, in competizione al Festival dei Popoli nel 2001 e, sempre del 2001, L’insonnia di Devi, documentario sulle adozioni internazionali coprodotto da Tele+.
Dopo il successo de L’isola, Quatriglio sceglie la strada del cinema del reale, diventando immediatamente esponente di rilievo di quella generazione di autori e autrici che dai primi anni duemila realizza opere dal linguaggio fortemente influenzato dalla realtà.
Nel 2004 firma Raìz, miniserie di 3 puntate da 50’ per Rai Tre; nel 2006 alla Festa del Cinema di Roma presenta Il mondo addosso; nel 2009 al Festival di Locarno porta l’Evento Speciale Il mio cuore umano. Con Terramatta; Quatriglio inizia a sperimentare il riuso del materiale d’archivio, realizzando l’opera oggi considerata una delle pietre miliari del recente cinema documentario italiano che utilizza il found footage. Terramatta; viene presentato alle Giornate degli Autori alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2012, Film della Critica del SNCC, vince il Nastro d’Argento per il Miglior Documentario 2013 e diversi premi nei festival internazionali. Nel 2013, alla 70° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in Selezione Ufficiale Fuori Concorso, presenta Con il fiato sospeso, un film fuori formato di 35’ con Alba Rohrwacher, vincitore del Premio Gillo Pontecorvo per il Miglior Film in lingua latina e Premio Speciale ai Nastri d’Argento per la forte commistione tra finzione e documentario. Nel 2014 al 32° Torino Film Festival presenta Triangle, vincitore del Premio Cipputi come Miglior Film e Nastro d’Argento per il Miglior Documentario nel 2015, ed è presente alle Giornate degli Autori della Mostra di Venezia con il film collettivo 9×10 Novanta prodotto da Cinecittà per i novant’anni dell’Istituto Luce. Nel 2016, con 87 ore sperimenta l’uso radicale delle immagini di videosorveglianza, ricevendo il Premio Speciale 2016 ai Nastri d’Argento nella categoria Documentari.
Quatriglio ha lavorato anche in televisione come regista e nel 2007 come Produttrice Creativa della nota serie tv Un posto al sole.
Nel 2018 torna al film di finzione: al Festival di Locarno presenta fuori concorso Sembra mio figlio, con cui vince il Ciak d’Oro “Bello e invisibile” e il Nastro d’Argento della Legalità. Nel 2018 ha ricevuto il Premio Visioni Dal Mondo, il Premio Amnesty International e il Premio CIR.
Nel 2019 assume l’incarico di direttrice artistica del Corso di Documentario della sede siciliana del Centro Sperimentale di Cinematografia, dopo diversi anni di insegnamento della regia cinematografica e della drammaturgia della realtà (Master Ideazione e Produzione Cinematografica dell’Università Cattolica di Milano; Istituto Europeo del Design; Master in Cinema del reale dell’Università Roma Tre; Centro Sperimentale di Cinematografia, sia nella sede di Roma che nella sede di Palermo dove insegna dal 2010; Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volonté). Nel 2019 è Presidente di Giuria della sezione Venezia Classici alla 76° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Nel 2020 firma il documentario musicale Palermo Sospesa, disponibile su Rai Play.
Nel 2021 realizza due film: il Tv Movie La bambina che non voleva cantare, trasmesso da Rai Uno il 10 marzo, con il quale vince la prima serata con oltre cinque milioni e mezzo di spettatori e il 23,2% di share, e Trafficante di virus distribuito da Amazon Prime. Nel 2024, nella sezione Forum della 74° Berlinale presenta il suo film documentario più recente Il cassetto segreto e il Taormina Film Festival programma una retrospettiva dedicata ai suoi film ambientati in Sicilia.
Docenti
Leonardo Di Costanzo
Nato a Ischia nel 1958. Si laurea all'Istituto Orientale di Napoli e si trasferisce a Parigi dove fr...
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Nato a Ischia nel 1958. Si laurea all’Istituto Orientale di Napoli e si trasferisce a Parigi dove frequenta i seminari di regia degli Ateliers Varan. Lavora per la Televisione francese e realizza vari documentari. Nel 1991 partecipa all’opera collettiva “Premières Vues” con il corto “In nome del Papa”. Entrato a far parte dell’equipe pedagogica degli Ateliers, nel 1994 insieme al regista cambogiano Rithy Panh fonda a Phnom Penh, in Cambogia, un centro di formazione per documentaristi. Nel 2000 crea un Atelier Varan all’Università di Bogotà. Ha diretto “Prove di Stato” (1998), sulla determinazione di Luisa Bossa, ex-preside di liceo, eletta sindaco di Ercolano nel 1995, dopo Mani Pulite. Nel 2003 con una troupe minima riprende un intero anno scolastico in una scuola di un rione periferico a Napoli reqalizzando “A scuola” che è presentato alla Mostra di Venezia. Nel 2006 con “Odessa” vince insieme al corealizzatore Bruno Oliviero il premio per la miglior regia alla quinta edizione dell’Infinity Festiival di Alba nella sezione ‘Uno sguardo nuovo’. Nel 2007 su proposta di Agostino Ferrente e Mario Tronco, gli ideatori dell’Orchestra di Piazza Vittorio, il complesso multietnico nato a Roma nel quartiere Esquilino, ha realizzato uno dei documentari dedicato ai musicisti. Lui si è occupato di Houcine, seguendolo nella sua terra d’origine, la Tunisia, in “L’Orchestra di Piazza Vittorio: I diari del Ritorno”. Nel 2012 ha realizzato la sua opera prima, L’intervallo, film presentato alla 69ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nella sezione Orizzonti. Con questa pellicola vince il David di Donatello per il miglior regista esordiente, il Ciak d’oro per il miglior film e per la migliore opera prima e il Gran Premio della stampa estera ai Globi d’oro 2013. Nel 2017 il suo film L’intrusa viene presentato in concorso alla Quinzaine des realizateurs del Festival di Cannes.
Valeria Adilardi
Produttore, sviluppo progetti, formazione Laureata in Lettere Moderne. Dal 1997 al 2014 assistente e...
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Produttore, sviluppo progetti, formazione Laureata in Lettere Moderne. Dal 1997 al 2014 assistente e producer presso Paneikon, società di produzione che si è occupata principalmente di wildlife. Nel 2008/2009 frequenta il corso di ‘Documentary Production’ presso il Film and TV Department a UCLA. Dal 2014 al 2017 free-lance presso diverse società di produzione, nel 2018 fonda FilmAffair con un team con cui collabora dal 2014 al 2107 all’organizzazione del festival Visioni Fuori Raccordo. Collabora inoltre stabilmente con la società Land Comunicazioni in qualità di producer (documentari d’arte, storia, cultura).
Roberto Andò
Nato a Palermo nel 1959. Scrittore, sceneggiatore, regista teatrale e cineasta, la sua formazione ha...
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Nato a Palermo nel 1959. Scrittore, sceneggiatore, regista teatrale e cineasta, la sua formazione ha radici nella letteratura e nel cinema. Stringe rapporti professionali e d’amicizia con Leonardo Sciascia, Francesco Rosi, Federico Fellini, Michael Cimino, Harold Pinter, Francis Ford Coppola. Il suo esordio nella regia avviene a teatro nel 1986 con uno spettacolo tratto da un testo inedito di Italo Calvino, “La foresta-radice-labirinto”. Il suo primo film, “Il Manoscritto del Principe” – prodotto da Giuseppe Tornatore – dedicato agli ultimi anni di vita di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, viene presentato in vari festival internazionali e vince degli importanti riconoscimenti.
Da allora, la sua attività cinematografica si alterna a regie d’opera e teatrali, tra cui ricordiamo “Le storie del signor Keuner” di Bertold Brecht, “La notte delle lucciole” di Leonardo Sciascia, “Il Dio della carneficina” di Yazmina Reza, “Proprio come se nulla fosse avvenuto”, da Anna Maria Ortese, “Shylock, ovvero Il mercante di Venezia in prova” di William Shakespeare, ultima tra quelle realizzate in sodalizio con Moni Ovadia, e ancora le messinscene dedicate all’opera di Harold Pinter: “La stanza”, “Anniversario” e “Vecchi Tempi”. Nel 2002 il Centro Sperimentale di Cinematografia gli affida la realizzazione di un documentario su Francesco Rosi, Il cineasta e il labirinto, in occasione degli 80 anni del grande regista napoletano. Torna dietro la macchina da presa con Sotto falso nome, presentato nel 2004 come film di chiusura a Cannes alla Semaine de la Critique. Nel 2006, al Festival Internazionale del Film di Roma, presenta Viaggio segreto, tratto dal romanzo “Ricostruzioni” di Josephine Hart. Ha pubblicato nel 2008 “Diario senza date”, un romanzo-saggio dedicato a Palermo.
Il suo film Viva la libertà, che ottiene importanti riconoscimenti nazionali e internazionali, è tratto dal suo romanzo Il trono vuoto edito nel 2012 da Bompiani, vincitore del Premio Campiello Opera Prima e del Premio Vittorini Opera Prima. “Minetti. Ritratto di un artista da vecchio” di Thomas Bernhard, interpretato da Roberto Herlitzka, è il suo più recente spettacolo. Da due anni è direttore didattico a Palermo del Centro Sperimentale di Cinematografia dedicato al documentario di creazione.
Nel 2016 esce al cinema il suo nuovo film, ancora con Toni Servillo, ma anche con Pierfrancesco Favino, Moritz Bleibtreu, Daniel Auteuil: Le confessioni, film in cui indaga ancora una volta il lato oscuro del potere e della politica. Nel 2018 realizza il film con Micaela Ramazzotti e Renato Carpentieri Una storia senza nome, che riprende la storia legata al furto della Natività di Caravaggio sottratta dalla mafia nel 1969 dall’Oratorio di San Lorenzo a Palermo e mai ritrovata.
Marco Bertozzi
Fa parte di quel gruppo di autori che ha contribuito alla rinascita del documentario italiano, unend...
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Fa parte di quel gruppo di autori che ha contribuito alla rinascita del documentario italiano, unendo all’attività autoriale un forte interesse storico-teorico. Insegna “Cinema documentario e sperimentale” all’Università IUAV di Venezia e in varie scuole di cinema, in Italia e all’estero. Fra i suoi libri: L’idea documentaria (2003, a cura di), Storia del documentario italiano (2008), Recycled cinema (2012), Documentario come arte (2018). Tra i suoi film, Appunti romani (2004), Il senso degli altri (2007), Predappio in luce (2008), Cinema grattacielo (2017). Ha curato mostre ed esposizioni sul cinema italiano in Francia, Canada, Stati Uniti e, recentemente, condotto “Corto reale. Gli anni del documentario italiano”, un programma per RAI Storia sulla storia del documentario italiano.
Maurizio Braucci
È nato a Napoli nel 1966. Esordisce nel 1999 con il romanzo
Il mare guasto, storia di cam...
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Letizia Caudullo
Dopo la maturità classica si laurea a Roma in Lettere moderne nel 1995 e si diploma in montaggio ed...
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Dopo la maturità classica si laurea a Roma in Lettere moderne nel 1995 e si diploma in montaggio ed edizione presso il Centro Sperimentale di Cinematografia nel 1996. Inizia subito l’attività di montatrice per alcuni corti in betacam per la regia di Isabella Leoni, “Parole sospese”(20′) e “La comunità terapeutica R: Gledhill” (14′). A partire dal 1997 istaura una fattiva collaborazione con il regista Paolo Pisanelli di cui monta “Nella prospettiva della chiusura lampo” (58) “Il magnifico sette” (13′). Per la Presidenza del Consiglio lavora a “Le vie dell’Europa” (57′) e per Raitre “Una questione privata” (58′) di Guido Chiesa sulla vita di Beppe Fenoglio. Nel 1998 è assistente montatore di Iacopo Quadri per “L’assedio” di Bernardo Bertolucci. Nel 2000 vince il premio per il montaggio al Festival de Recife per il film “Brainstorm” di Lais Bodanski prodotto da Fabrica Cinema. Nel 2002 monta “Paz!” di Renato De Maria.
Alessia Cervini
E’ docente a contratto di “Filosofia del cinema” all'Università della Calabria, dove è stata...
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E’ docente a contratto di “Filosofia del cinema” all’Università della Calabria, dove è stata assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Filosofia. Ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in “Estetica e Teoria delle Arti” all’Università di Palermo. È autrice di: S.M. Ejzenštejn.
Antonietta De Lillo
Nasce a Napoli il 6 marzo 1960. Consegue la laurea in Spettacolo al D.A.M.S. di Bologna. Lavora come...
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Nasce a Napoli il 6 marzo 1960. Consegue la laurea in Spettacolo al D.A.M.S. di Bologna. Lavora come giornalista pubblicista e fotografa per importanti quotidiani e settimanali. Poi si trasferisce a Roma dove presta la sua attività in qualità di assistente operatore in produzioni televisive e cinematografiche. Nel 1985 dirige il suo primo lungometraggio, Una casa in bilico, vincitore del Nastro d’ Argento quale migliore opera prima; nel 1990 è al suo secondo film, Matilda, entrambi realizzati insieme a Giorgio Magliulo. Tra il 1992 e il 1999 firma numerosi documentari e video ritratti, tra i quali: Angelo Novi fotografo di scena, La notte americana del dr. Lucio Fulci, Ogni sedia ha il suo rumore, Promessi Sposi selezionati e premiati in diversi festival internazionali. Nel 1995 dirige Racconti di Vittoria (Premio Fedic e del Sindacato Critici Cinematografici alla 52° Mostra Internazionale d’ Arte Cinematografica di Venezia), nel 1997 Maruzzella, episodio del film collettivo I Vesuviani e, nel 2001, Non è giusto, presentato al 54° Festival del Cinema di Locarno. Ultimo lungometraggio diretto è Il Resto di Niente, evento speciale alla Mostra Internazionale d’ Arte Cinematografica di Venezia 2004, film che ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi, tra cui tre David di Donatello e cinque candidature ai Nastri d’Argento. Con marechiarofilm, società di produzione e distribuzione da lei fondata, prosegue idealmente l’esperienza maturata prima con la Angio Film e poi con Megaris (insieme allo stesso Magliulo, Giogiò Franchini e Paola Capodanno). Nel 2011 realizza con marechiarofilm il film partecipato in Italia, Il pranzo di Natale, in qualità di ideatore e curatore del progetto, sperimentando i valori di una nuova piattaforma produttiva in grado di miscelare linguaggi diversi, riunendo immagini amatoriali e video realizzati da professionisti. Nel 2013 realizza il film documentario La pazza della porta accanto, prodotto da marechiarofilm in collaborazione con Rai Cinema e presentato al 31° Torino Film Festival – sezione E Intanto in Italia. Nel 2014 realizza il film documentario Let’s Go presentato al 32° Torino Film Festival. Nel 2015 presenta al 33° Torino Film Festival il secondo film partecipato Oggi insieme domani anche, in occasione del quale le viene assegnato il Nastro D’argento speciale 2016 per il suo percorso nel cinema del reale. Nel 2017 realizza il suo primo ritratto fantasy, Il signor Rotpeter, presentato al 74° Festival di Venezia. Attualmente è impegnata nella preparazione del film Morta di Soap dal libro omonimo di Adele Pandolfi
Gianluca e Massimiliano De Serio
Sono due registi gemelli nati a Torino nel 1978. Lavorano insieme dal 1999. Negli anni hanno realizz...
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Sono due registi gemelli nati a Torino nel 1978. Lavorano insieme dal 1999. Negli anni hanno realizzato film, documentari e installazioni, partecipando a mostre e festival di cinema nazionali e internazionali. Protagonisti dei lavori dei De Serio sono identità sradicate, alle prese con una continua ridefinizione di sé o identità collettive, in un percorso ibrido tra messa in scena, memoria e performance. Nel febbraio 2012 hanno fondato Il Piccolo Cinema, “società di mutuo soccorso cinematografico”, nella periferia nord di Torino, dove vivono e lavorano. Nell’agosto 2011 Sette opere di misericordia, il loro primo lungometraggio per il cinema, esordisce in concorso internazionale al Festival del film Locarno. Tra i riconoscimenti si ricordano: Premio Internazionale Don Quixote al Festival del film Locarno (2011), Prix du Jury all’Festival international du film de Marrakech, Grand Prix all’Annecy Cinéma Italien, tre candidature per il Nastro d’argento con “Sette opere di misericordia”, Premio Navicella attribuito dalla Fondazione Ente dello Spettacolo, la candidatura al Globo d’Oro per l’esordio nel lungometraggio (2012). Con i cortometraggi, hanno vinto molti premi in festival di cinema internazionali tra cui: la pre-selezione all’Oscar per il Miglior cortometraggio (2005), la candidatura agli European Film Awards per il cortometraggio (2006), il Nastro d’argento per il Miglior cortometraggio (2004), il Nastro d’argento per la Miglior Sceneggiatura di cortometraggio (2005), il Nastro d’argento per la Miglior Produzione di cortometraggio (2006), due candidature al David di Donatello per il cortometraggio (2005 e 2006), l’Edinburgh International Film Festival (2006), il Festival internazionale del cortometraggio di Oberhausen (2005 e 2006), l’European Short Film Biennale Ludwigsburg (2005), Huesca (2005), Vendome (2005 e 2006), il Festival internazionale del cortometraggio di Siena, miglior film italiano in pellicola per tre anni consecutivi al Torino Film Festival. Il documentario Bakroman ha vinto il premio Miglior Documentario italiano al Torino Film Festival, (2010). Il documentario L’Esame di Xhodi ha vinto il Premio speciale della giuria al Torino Film Festival, (2007) e ha partecipato, tra gli altri, al Visions du Réel (Nyon), al Montevideo Film Festival e al Festival Internazionale del Film di Roma
Angelo Ferracuti
Nato nel 1960. Ha pubblicato le raccolte di racconti, romanzi, ma soprattutto libri di reportage com...
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Nato nel 1960. Ha pubblicato le raccolte di racconti, romanzi, ma soprattutto libri di reportage come “Le risorse umane” (Feltrinelli, 2006), Viaggi da Fermo (Laterza, 2009), “Il costo della vita” (Einaudi, 2103), “Andare, camminare, lavorare” (Feltrinelli, 2015), “Addio” (Chiarelettere, 2016), “La metà del cielo” (Mondadori, 2019). Scrive per ‘Il Manifesto’ e ‘La lettura’ del Corriere della Sera.
Sara Fgaier
Regista, montatrice e produttrice. È l’unica italiana ad aver ricevuto il Premio Rolex per le Art...
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Regista, montatrice e produttrice. È l’unica italiana ad aver ricevuto il Premio Rolex per le Arti, grazie al quale ha lavorato con W. Murch. Ha diretto alcuni cortometraggi, tra cui L’umile Italia e Gli anni, quest’ultimo ha vinto il premio come Miglior Cortometraggio Europeo 2018. Ha fondato Avventurosa collaborando, per dieci anni, alla realizzazione dei film di P. Marcello. Ha lavorato inoltre con M. Braucci, V. Capossela, Fanny & Alexander, A. Marazzi, F. Maresco, G. Rosi e A. Sokurov.
Michelangelo Frammartino
Nasce a Milano n
el 1968
da genitori calabresi. Nel 1991
si iscrive alla Facolt...
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Nasce a Milano nel 1968 da genitori calabresi. Nel 1991 si iscrive alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Tra il 1994 e il 1997 frequenta la Civica Scuola del Cinema, per la quale produce alcune installazioni di videoarte e lavora come scenografo per film e videoclip. Gira anche alcuni cortometraggi: Tracce (1995), L’occhio e lo spirito (1997), BIBIM (1999), Scappa Valentina (2001), Io non posso entrare (2002). Esordisce nel lungometraggio con il film Il dono (2003), presentato al Festival di Locarno, a cui segue “Le quattro volte”(2010). Dal 2005 insegna Istituzioni di regia all’Università degli studi di Bergamo, attualmente inoltre insegna nel Laboratorio di videoarte e installazioni audiovisive all’Università IULM.
Aline Hervé
Nata in Francia ha proseguito i suoi studi in Matematica a Parigi, poi a Firenze, continuando a colt...
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Nata in Francia ha proseguito i suoi studi in Matematica a Parigi, poi a Firenze, continuando a coltivare la sua passione per il cinema.Ha iniziato il suo percorso nel montaggio collaborando con grandi montatori e registi tra cui: Jacopo Quadri, Bernardo Bertolucci, GioGio Franchini, Paolo Sorrentino. E’ rimasta però sempre concentrata sui documentary independanti e sociali collaborando con Pietro Marcello, Giovanni Cioni, Paolo Pisanelli, Caterina Borelli, Angelo Loy, and Federica di Giacomo. Ha montato per ora 3 film, “Le Ultime Cose ” di Irene Dionisio, presentato alla Settimana della Critica a Venezia 2016, “Martin Eden” di Pietro Marcello, Coppa Volpi a Venezia 2019, Toronto Platform Prize 2019 e Easy Living di Peter e Orso Miyakawa presentato al Torino Film Festival 2019.
Helena Janeczeck
Classe 1964, è nata a Monaco di Baviera in una famiglia ebreo-polacca, vive in Italia da oltre tren...
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Classe 1964, è nata a Monaco di Baviera in una famiglia ebreo-polacca, vive in Italia da oltre trent’anni. Ha esordito con una raccolta di poesie, Ins Freie, edita da Suhrkamp nel 1989. Nel 1997 pubblica con Mondadori, Lezioni di tenebra, la sua prima opera di narrativa in italiano. Il libro, oggi disponibile in una nuova edizione per i tipi di Guanda, affronta a partire dall’esperienza autobiografica, il tema della trasmissione di madre in figlia di una memoria tabù segnata dalla deportazione della madre a Auschwitz. Vince il Premio Bagutta Opera Prima e il Premio Berto, riceve elogi importanti da scrittori come Lalla Romano e Erri de Luca. Segue Cibo (Mondadori, 2002), mosaico romanzesco di storie che indagano il rapporto, felice o problematico, di donne (e uomini) con il cibo, il corpo e i desideri e le memorie che vi si intrecciano. Nel 2012 è stato ripubblicato Bloody Cow (Il Saggiatore), pamphlet visionario sulla “Mucca Pazza” e tributo a Claire Atkinson, una ragazza inglese vegetariana tra le prime vittime del morbo. I racconti La minaccia fantasma (Sellerio) e Pochi gradi di separazione (Feltrinelli) sono disponibili in versione e-book. La ragazza con la Leica (Guanda, 2017) è il suo terzo romanzo con cui ha vinto il Premio Strega nel 2018. Helena Janeczek è cofondatrice del blog letterario Nazione Indiana. Ha collaborato con Nuovi Argomenti, Alfabeta2 e Lo Straniero e scritto per giornali come La Repubblica, L’Unità, il Sole 24Ore e Pagina 99. Ha lavorato nell’editoria come consulente per la narrativa straniera. A Gallarate, dove vive, organizza il festival letterario SI Scrittrici Insieme.
Pietro Marcello
Classe 1976, debutta su Radiotre nel 2002 con il radiodocumentario Il tempo dei magliari, cui farà...
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Classe 1976, debutta su Radiotre nel 2002 con il radiodocumentario Il tempo dei magliari, cui farà seguito il debutto alla regia con i corti Carta e Scampia. Dopo il documentario Il cantiere, vincitore dell’11esima edizione del festival Libero Bizzarri, La baracca e la docufiction girata in Costa d’Avorio Grand Bassan, partecipa alla 64esima Mostra del Cinema di Venezia nel 2007 con Il passaggio della linea, documentario realizzato interamente a bordo dei treni espressi che attraversano l’Italia (vincitore del premio Pasinetti DOC e di una menzione speciale nella sezione DOC.it). A seguito dell’incontro con Enzo Motta, il futuro protagonista del suo film, grazie alla Fondazione gesuita San Marcellino di Genova, realizza il documentario drammatico La bocca del lupo, vincitore della 27esima edizione del Torino Film Festival. Nel 2010 partecipa al film collettivo Napoli 24, dedicando il breve episodio Rettifilo all’omonimo corso napoletano. L’anno successivo presenta al Festival di Venezia due documentari sul cinema: Il silenzio di Pelešjan, sul regista d’avanguardia Artavazd Pelešjan, e Marco Bellocchio, Venezia 2011, un breve ritratto del regista piacentino. Negli anni successivi gira alcuni episodi per film collettivi, e nel 2015 presenta al Festival di Locarno il lungometraggio Bella e perduta. Nel 2019 presenta alla Mostra del Cinema di Venezia Martin Eden, liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Jack London. Luca Marinelli per questo ruolo vincerà la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile. Nel 2021 dedica il documentario Per Lucio alla figura di Lucio Dalla.
Alessandro Marotto
Inizia il suo percorso professionale nel 2004 all’interno del laboratorio di restauro L’Immagine...
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Inizia il suo percorso professionale nel 2004 all’interno del laboratorio di restauro L’Immagine Ritrovata di Bologna fino a diventare il responsabile del settore fotochimico. Ha partecipato attivamente al restauro di più di un centinaio di titoli presentati nei più importanti Festival di tutto il mondo. Nel 2014 fonda la Rodaggio, società di cui è co-titolare e che si occupa, oltre che di distribuzione, anche di restauro e, più in particolare, di salvaguardia del patrimonio filmico ed heritage marketing, sia per progetti di propria produzione che aziendali e per organizzazioni. Prosegue attualmente l’attività di consulenza sia per laboratori di restauro cinematografico che per diverse produzioni cinematografiche, Fondazioni e Aziende in ambiti che riguardano materiali e fonti d’archivio. Come docente, per due anni è stato docente in corsi inerenti alla materia del restauro cinematografico per l’Università degli Studi di Udine (Corso di restauro a Gorizia) e successivamente in percorsi di formazione per enti e Cineteche in Messico e Algeria.
Pietro Montani
Allievo di Emilio Garroni, è professore ordinario di Estetica alla Sapienza Università di Roma, è stato Directeur d’Études Associé presso all’EHESS di Parigi e ha insegnato Estetica al Centro sperimentale di cinematografia di Roma. La sua ricerca si concentra oggi principalmente sui temi di filosofia della tecnica. Per Montani l’estetica non va considerata come filosofia dell’arte, ma come una teoria della sensibilità umana, che ha la peculiarità di essere aperta agli stimoli del mondo esterno. La riflessione di Montani si snoda in diversi passaggi e attraverso il confronto con alcuni dei protagonisti della filosofia, della linguistica, della semiotica e della teoria del cinema del Novecento, avendo sempre come punto di riferimento la filosofia critica di Kant.
Joshua Oppenheimer
Si laurea con lode all'Università di Harvard e frequenta un dottorato di ricerca in Arte e Design p...
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Si laurea con lode all’Università di Harvard e frequenta un dottorato di ricerca in Arte e Design presso la University of the Arts di Londra. Nel 1997 realizza ‘The Entire History of the Louisiana Purchase’, un mediometraggio di 50 minuti con il quale vince un Gold Hugo al Chicago International Film Festival del 1998. Dal 2004 al 2012 ha prodotto una serie di film in Indonesia e il suo primo lungometraggio ‘The act of killing’ vince moltissimi premi in tutto il mondo, tra cui l’European Film Award per il miglior documentario e il Premio della Giuria Ecumenica al 63° Festival del cinema di Berlino. Inoltre riceve nel 2014 una candidatura all’Oscar per la categoria miglior documentario. Il suo lavoro del 2014 ‘The look of silence’, in concorso alla 71° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, riprende e approfondisce il tema del genocidio in Indonesia, già analizzato in ‘The act of killing’.
Valentina Pedicini
Nata a Brindisi il 6 Aprile del 1978. Si è diplomata con il massimo dei voti in Regia presso la Zel...
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Nata a Brindisi il 6 Aprile del 1978. Si è diplomata con il massimo dei voti in Regia presso la Zelig International School of documentary film. I suoi lavori durante gli anni scolastici ,“Pater Noster”, “Mio Sovversivo Amore” e “My Marlboro City” vengono selezionati in numerosi festival nazionali e internazionali. Nel 2013 il documentario Dal Profondo vince il Premio Solinas, il Festival Internazionale del Cinema di Roma 2013. Vincitore Nastri D’Argento, il film è nella cinquina dei David di Donatello come Miglior Documentario. Nel 2015 gira il suo primo cortometraggio di finzione Era Ieri. Il film è presentato al Festival Internazionale del cinema di Venezia 2015, Settimana Internazionale della Critica. Nel 2016 gira il suo primo lungometraggio di finzione: “Dove Cadono Le Ombre” produzione Fandango e Rai Cinema in Concorso al Festival del Cinema di Venezia 2017, nella sezione Giornate degli Autori. Vincitore del Premio NuovoImaie Talent Award (Federica Rosellini) il film gira nel mondo per raccontare una tragedia sconosciuta. Faith è il suo ultimo documentario (2019) presentato all’ultimo Festival Internazionale del Cinema di Berlino.
Nicolas Philibert
Inizia nel cinema nel 1973 come assistente alla regia e scenografo per
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Inizia nel cinema nel 1973 come assistente alla regia e scenografo per Alain Tanner, Claude Goretta e altri. Nel 1978 ha realizzato con Gérard Mortillat il lungo documentario ‘La voix de son maitre’, ma bisogna aspettare gli anni Novanta perché il lavoro di Philibert venga notato e apprezzato dalla critica. Nel 1989 ha girato ‘La ville Louvre’, mentre ‘Nel paese dei sordi’ (1992) impone il regista come uno dei più originali del nuovo cinema francese. Successivamente ha diretto ‘Un animal, des animaux’ (1994), ‘Le moindre des choses’ (1996), ‘Qui sait?’ (1998). Nel 2002 ha presentato ‘Essere e avere’, fenomeno di incassi in Francia e vincitore del Festival “France Cinema” di Firenze.
Andrea Pomella
(Roma, 1973). Dopo aver pubblicato monografie d’arte ha esordito nella narrativa con “Il soldato...
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(Roma, 1973). Dopo aver pubblicato monografie d’arte ha esordito nella narrativa con “Il soldato bianco” (Aracne Editrice, 2008) a cui ha fatto seguito “La misura del danno” (Fernandel, 2013). Nel 2012 ha pubblicato il saggio narrativo “10 modi per imparare a essere poveri ma felici” (Laurana). Nel 2018 il suo romanzo “Anni luce” (add Editore) è stato finalista al Premio Strega. Sempre nel 2018 per Einaudi è uscito “L’uomo che trema”, vincitore l’anno successivo del Premio Napoli. Nel 2020 ha pubblicato “I colpevoli” (Einaudi). Ha collaborato con Il Fatto Quotidiano e scrive per varie riviste culturali online, tra cui doppiozero e minima&moralia.
Luca Ricciardi
Dal 2007 al 2016 è autore e producer per la DocLab, dove realizza numerosi documentari e programmi ...
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Dal 2007 al 2016 è autore e producer per la DocLab, dove realizza numerosi documentari e programmi televisivi per il mercato italiano e internazionale. Dal 2016 è responsabile delle produzioni per la Fondazione AAMOD. Nel 2018 fonda con altri FilmAffair, rivolta alle nuove forme espressive del documentario. Ha diretto 10 edizioni del festival “Visioni Fuori Raccordo”. È saltuariamente docente o tutor in corsi dedicati al cinema documentario.
Domenico Scarpa
E' nato a Salerno il 27 giugno 1965. Critico letterario, traduttore, docente di lettura creativa, in...
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E’ nato a Salerno il 27 giugno 1965. Critico letterario, traduttore, docente di lettura creativa, insegna Letteratura italiana all’Università di Napoli “L’Orientale”. Traduttore e critico letterario, ha organizzato e partecipato come docente a corsi di lettura e scrittura creativa. Ha curato il Manuale involontario di scrittura di Fruttero e Lucentini. Nell’originale testo dedicato a Italo Calvino, “a Scarpa si devono un racconto biografico esauriente ed acuto, e una assai oculata scelta di voci di dizionario [ed] è davvero il lettore, come in ogni ipertesto, a potersi scegliere il percorso”.
Carola Susani
Nasce a Marostica, in provincia di Vicenza nel 1965[1]; poco dopo la sua famiglia si trasferisce in Sicilia. Dal 1985 è a Roma. Esordirà a trent’anni con il romanzo Il libro di Teresa vincendo il Premio Bagutta nella “Sezione Opera Prima”[2]. Tra i suoi libri, La terra dei dinosauri, Il licantropo, Eravamo bambini abbastanza. Ha vissuto a lungo in Sicilia, attualmente vive a Roma. Redattrice di “Nuovi argomenti”. Ha collaborato a “Perap” Palermo, “Lo Straniero”, “Gli asini”, “accattone-cronache romane”, “gli altri”, “Osservatore romano”, “Donne chiesa mondo”. Ha pubblicato romanzi e raccolte di racconti sia per adulti (La terra dei dinosauri) che per ragazzi (Il licantropo).
Alli Traina
Alessandra Traina è nata a Palermo nel 1978. È giornalista e collabora con il Centro Tau di Palerm...
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Alessandra Traina è nata a Palermo nel 1978. È giornalista e collabora con il Centro Tau di Palermo. Sono le città a ispirarla: strade, piazze, mercati in cui si accumulano ricordi e storie che lasciano un segno in chi li percorre. Ha pubblicato Vicoli Vicoli Palermo. Guida intima ai monumenti umani (Dario Flaccovio Editore), Hotel Metropole (Gioia Gange Editore), 101 storie su Palermo che non ti hanno mai raccontato (Newton Compton Editore), Strada che spunta (Dario Flaccovio Editore), Palermo ai tuoi occhi (Dario Flaccovio Editore). Ha partecipato con i suoi racconti alla raccolta Brucerò la Vucciria con il mio piano in fiamme (Dario Flaccovio Editore) e Sizilien fürs Handgepäck (Unionsverlag), Palermo dietro i vetri (Torri del vento).
Margarethe Von Trotta
Nata nel 1942 a Berlino. Alla fine della guerra, andò ad abitare insieme alla madre a Düsseldorf. ...
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Nata nel 1942 a Berlino. Alla fine della guerra, andò ad abitare insieme alla madre a Düsseldorf. Dopo aver frequentato per due anni una scuola commerciale, lavorò un paio di mesi in un ufficio. Durante un suo soggiorno parigino, ebbe contatti con il mondo del cinema, partecipando a delle riprese. Cominciò a studiare arte e, dopo essersi trasferita a Monaco proseguì gli studi universitari, frequentando nel contempo una scuola di recitazione. Si laureò presso l’Università Ludwig Maximilian di Monaco discutendo una tesi in filologia romanza. Esponente del nuovo cinema tedesco, iniziò la carriera a Parigi nel 1960 come attrice per Rainer Werner Fassbinder e per Volker Schlöndorff, cominciando successivamente a collaborare alla regia di vari cortometraggi cinematografici. Esordisce con Il caso Katharina Blum, tratto da un romanzo di Heinrich Böll. Nel 1981 esce Anni di piombo, Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia. Il film la consacra a essere una regista di culto. Negli anni successive firma importanti successi cinematografici a livello mondiale, tra cui Rosa L. e Hannah Arendt. I suoi film si occupano principalmente di donne e delle problematiche relative al genere, delle relazioni che hanno tra di loro e con gli uomini in un contesto politico. Insegna Cinema all’ European Graduate School in Saas-Fee ed è considerata una delle maggiori esponenti del cinema tedesco.