Sarà disponibile dal 12 dicembre 2024 - nelle migliori librerie e online - il numero 610 di «Bianco e Nero» dedicato a Gian Maria Volonté.
Alberto Crespi, direttore del numero: «(…) Gian Maria Volonté, con le sue scelte artistiche e politiche, si è fatto autore di se stesso e della propria filmografia: i suoi film raccontano la storia d’Italia. Volonté è morto trent’anni fa, il 6 dicembre 1994. L’idea del numero è nata quando abbiamo scoperto che Francesco Zippel, già autore di bellissimi documentari su William Friedkin e su Sergio Leone, stava lavorando su Volonté in vista dell’anniversario. Il suo film, Volonté - L’uomo dai mille volti, è stato presentato alla Mostra di Venezia del 2024. Con lui abbiamo condiviso parte delle interviste che compaiono nel volume: nel documentario se ne ascoltano brevi estratti, qui potete leggerle per intero. Le interviste con Giovanna Gravina, Angelica Ippolito, Mirko Capozzoli, Toni Servillo, Valeria Golino, Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Gianna Gissi, Marco Bellocchio, Daniele Vicari, Fabrizio Gifuni ed Enrico Vanzina sono state realizzate per il documentario Volonté - L’uomo dai mille volti e vengono qui pubblicate integralmente grazie a Francesco Zippel e alla produttrice Federica Paniccia, dopo un lavoro di riscrittura redazionale al quale ha contribuito lo stagista Marco Baratta. Ringraziamo Quoiat Films per aver collaborato a questo numero davvero unico. Le interviste con Massimo Ghini, Francesca Comencini e Gabriele Salvatores sono state realizzate appositamente per il numero, assieme ai saggi che analizzano tutta la carriera dell’attore e a due toccanti ricordi, che mescolano critica e rapporto personale, di Felice Laudadio e Fabio Ferzetti (…) ».
Tra le personalità intervistate in questo numero, Fabrizio Gifuni ha raccontato: «(Gian Maria Volonté) È una miniera, un manuale vivente su cosa significhi fare questo lavoro. Anche dal punto di vista sociale. Per lui fare questo lavoro significava avere anche una coscienza profonda del momento storico in cui ci si muoveva. Cosa vuol dire fare questo lavoro negli anni ’60, o poi negli anni ‘70? Che cosa posso fare io? Il mio lavoro è soltanto un atto creativo o può incidere sul sociale? Volonté ha combattuto per ottenere dei riconoscimenti a un lavoro su cui c'è sempre stato un grande equivoco in questo paese: che non fosse una vera professione. Diceva: “Non c'è cinema politico, tutto il cinema e tutto il teatro sono politici perché instaurano un rapporto con la polis”».
«Bianco e Nero» è edito da Centro Sperimentale di Cinematografia in coedizione con Edizioni Sabinae. E’ disponibile nelle migliori librerie e online.
Per info, ordini e abbonamenti: ordini@edizionisabinae.com
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