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CSC – Cineteca Nazionale collabora con la Biennale di Venezia per Classici fuori Mostra. Festival permanente del cinema restaurato
Centro Sperimentale di Cinematografia
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10 Marzo 2023

Il CSC – Cineteca Nazionale sarà presente alla rassegna cinematografica Classici fuori Mostra. Festival permanente del cinema restaurato, organizzata dalla Biennale di Venezia in collaborazione col Circuito Cinema del Comune di Venezia e i docenti delle classi di cinema dell'Università Ca’ Foscari e dell’Università IUAV di Venezia.

La quarta edizione si terrà a Venezia dal2 marzo al 17 maggio, settimanalmente, alle ore 19 al Cinema Rossini (Salizzada de la Chiesa o del Teatro, 3997).

Saranno presentati dieci Classici recentemente restaurati dalle principali cineteche di tutto il mondo, in versione originale con sottotitoli in italiano. Ogni film sarà preceduto dalla presentazione di un esperto e seguito da una sessione di domande e risposte col pubblico. Particolari facilitazioni riguardano gli studenti (biglietto ridotto 3 euro, abbonamento ridotto 20 euro, biglietto intero 6 euro).

Il 15 marzo sarà in programma Nostalghia di Andrej Tarkovskij, restauro a cura di CSC – Cineteca Nazionale in collaborazione con Rai Cinema. L’introduzione sarà affidata al giornalista e critico cinematografico Adriano De Grandis.

Venezia Classici è la sezione che dal 2012 presenta alla Mostra in anteprima mondiale, con crescente successo, una selezione dei migliori restauri di film classici realizzati nel corso dell’ultimo anno da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo. E’ curata da Alberto Barbera con la collaborazione di Federico Gironi.

NOSTALGHIA
di Andrej Tarkovskij
con Oleg Jankovskij, Erland Josephson, Domiziana Giordano
125’, Italia/URSS, 1983

Restauro a cura di CSC – Cineteca Nazionale in collaborazione con Rai Cinema
Introduce Adriano De Grandis

«Lento e denso come una preghiera, il penultimo film di Andrej Tarkovskij è il poema della lontananza e della fede, l’addio del regista a una patria difficile e ingrata, il suo personale elogio della follia, e un incantevole manifesto contro la dittatura della bellezza, scolpito su location mesmerizzanti: la chiesa sommersa di Santa Maria in Vittorino, le rovine dell’Abbazia di San Galgano, la cripta di San Pietro a Tuscania, la città arroccata di Calcata, la vasca termale di Bagno Vignoni. Inquadrature geometriche, sguardi in macchina, colonna sonora intrisa di canti, gocciolii, latrati, mentre la scena è continuamente allagata di pioggia, neve, acque termali, pozzanghere, ora in bianco e nero, ora a colori, ora con mezze tinte». (Alberto Anile)

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