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Il 13 febbraio, con la proiezione di Domenica d'agosto (1950) di Luciano Emmer, si è aperta la rassegna cinematografica "Peccato che sia una canaglia" organizzata presso il carcere di Rebibbia a cura del CSC - Cineteca Nazionale
La rassegna è volta a diffondere il patrimonio filmico nazionale da una parte, e dall’altra a entrare in quel processo sinergico di formazione e di riabilitazione socioeducativa dell’individuo attraverso il cinema. Un’iniziativa che ha l’ambizione di essere uno strumento di reinserimento sociale di esseri umani sottoposti a limitazione della libertà personale e, insieme ai film, ha l’obiettivo di portare oltre le sbarre anche autori, attori ed esperti del settore. Perché, come recita il terzo comma dell’articolo 27 della nostra Costituzione “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”, il cinema può essere un mezzo adeguato a ottenere una vera riabilitazione dei detenuti.
Peccato che sia una canaglia vuole raccontare, attraverso uno dei generi più popolari del cinema, la commedia italiana, il nostro Belpaese dal dopoguerra ai giorni nostri anche perché “non vi è comicità al di fuori di ciò che è propriamente umano” (Henri Bergson).
Ha raccontato il curatore Domenico Monetti: «Nel pomeriggio dell’inaugurazione, il pubblico è stato molto attento nel seguire le vicende di personaggi di diversa estrazione sociale dirigersi verso la spiaggia per sfuggire alla calura cittadina. Nel dibattito che ne è seguito, ma anche durante film, si è creata un'unione tra i meno giovani e i più giovani nel riconoscere quel determinato luogo e il mutamento che ne è conseguito nel corso degli anni. Tra un "anvedi" e un "ma che stai a dì" si è assistito a un commovente "film nel film" : la barriera tra le vicende sullo schermo e chi guardava si è improvvisamente infranta in un inaspettato quanto autentico rispecchiamento».
Gli appuntamenti proseguiranno per tutto l’arco dell’anno, fino a gennaio del 2026; saranno previsti incontri con registi, attori, critici e storici del cinema.
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