Più che una maschera, un corpo. Più che un corpo, un attore. A tutto tondo. Nato esattamente cento anni fa, il 23 marzo 1922, con Alberto Sordi, Vittorio Gassman e Nino Manfredi, Ugo Tognazzi ha costituito il quartetto dei «moschettieri», più tardi dei «colonnelli» della commedia all’italiana. Ha spesso impersonato l’italiano quarantenne-cinquantenne, accentuandone, rispetto agli altri colonnelli, il lato grottesco che sconfina volentieri nell’assurdo e nel tragico. Grazie a cineasti come Luciano Salce, Antonio Pietrangeli, Mario Monicelli, Dino Risi, Marco Ferreri, Tognazzi è riuscito a comunicare un’umanità palpabile anche e soprattutto nei personaggi più apparentemente “sgradevoli”. È sempre stato immediatamente credibile nel suo essere, dentro e fuori dal set, grazie a un corpo fisiologicamente attoriale, dai tratti volutamente eccessivi (una fame atavica di cibo e di sesso, ad esempio). Non è mai diventato marionetta stereotipata, ma è sempre rimasto uomo. Così come i suoi personaggi, interpretati con invidiabile naturalezza dall’attore Ugo Tognazzi, ci sono apparsi talmente reali e vicini nelle loro (e nostre) debolezze, ma anche improvvise allegrie, che ci trasmettevano l’illusione di averli sempre conosciuti, o di essere una parte di noi. In attesa di omaggiare i suoi cento anni, insieme al collega mattatore per eccellenza Vittorio Gassman, nato il 1° settembre 1922, in una rassegna estiva al Teatro all’aperto Ettore Scola – Casa del Cinema, si è voluto festeggiare il giorno del suo compleanno, con uno dei capolavori di Dino Risi, I mostri (1963), restaurato dalla Cineteca Nazionale nel 2008 a partire dal negativo originale. Le parti danneggiate sono state sostituite con fotogrammi recuperati in digitale da una lavanda d’epoca. In questa occasione sono stati preservati i ciak di due degli episodi – Il cerbero domestico e L’attore –, tagliati nel 1963 e ritrovati su indicazione di Giuseppe Tornatore e Marco Risi.
Pertanto risulta un’occasione imperdibile la visione uncut de I mostri, con i due episodi inediti, visti solamente in rarissime occasioni e conservati con dovizia certosina nei cellari della Cineteca Nazionale, per comprendere meglio l’arte dei due attori: Vittorio Gassman, un mattatore ottocentesco con un fisico bigger than life, capace d’ingaglioffirsi, di abbassarsi la fronte da nobile con parrucche e di trasformare il suo volto in maschere cialtronesche piene di tic, dagli sguardi ora aguzzi, furbi ora piangenti, o inebetiti, accompagnati da una phoné teatrale, sempre mutevole e auto-parodica; Ugo Tognazzi, altrettanto malleabile, pronto nel delineare dei ritratti di “ometti” né buoni, né cattivi, rassegnati ad assecondare le inerzie della burocrazia, apatici e passivi spettatori di ogni orrore, nel (vano) tentativo di “vivacchiare”.
ore 17.00
I mostri di Dino Risi (1963, 118’)
Dino Risi costruisce in 22 episodi, di durate diverse, un ritratto crudele e graffiante dell’Italia del miracolo economico, tra vecchie e nuove manie, vizi e malcostumi. Tra i bersagli alcuni dei topoi della commedia all’italiana: il consumismo, la coppia, la spiaggia, l’automobile. Tutti gli episodi sono interpretati, insieme o alternativamente, da Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman, impegnati in un tour de force di caratterizzazioni comiche. Vengono presentati i ciak di due episodi inediti con Tognazzi, tagliati al montaggio: Il Cerbero domestico e L’attore. Il restauro è stato effettuato dalla Cineteca Nazionale in collaborazione con Sky presso il laboratorio Technicolor di Roma e presentato alla 65° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.