Andrea Maguolo
March 12, 2021
Andrea Maguolo nasce a Roma nel 1980. Già al liceo si appassiona di cinema e audiovisivo iniziando a sperimentare vari ruoli nel film making, sia nella realizzazione di cortometraggi che di documentari, avvicinandosi sempre di più al montaggio e alla post-produzione dell’immagine. Dopo il diploma classico frequenta un anno alla Facoltà di Fisica per poi dedicarsi totalmente al montaggio che si trasforma in un lavoro a tempo pieno. Viene selezionato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma dove si diploma nel 2005 in montaggio. La prima grande soddisfazione arriva nel 2005 con il David di Donatello per il miglior cortometraggio Aria di Claudio Noce di cui firma il montaggio.
Non smette mai di affiancare alla professione di montatore la passione per la post- produzione in generale e in particolare per la correzione colore che man mano diventa negli anni una vera seconda specializzazione. Così nel 2006 fonda la società di post-produzione Magui Studio, con la quale contribuisce alla realizzazione di molti film sia come montatore che come colorist collaborando con registi tra i quali: Pietro Marcello, Gabriele Mainetti, Abdellatif Kechiche, Claudio Noce, Pippo Mezzapesa e Carlo Sironi.
Nel 2012 fonda insieme ad altri soci la società di post-produzione In House dove cura la correzione colore di film tra i quali spicca Sacro Gra di Gianfranco Rosi Leone d’oro al Festival di Venezia nel 2013. Parallelamente continua a lavorare come montatore per lungometraggi sia di finzione che documentari firmando ad esempio: Good morning Aman opera prima di Claudio Noce presentato alla Settimana della Critica al Festival di Venezia nel 2009. Cloro di Lamberto Sanfelice che partecipa al Sundance Film Festival e alla Berlinale nel 2015 e Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti con il quale vince il David di Donatello per il miglior montaggio nel 2016.
Con Pietro Marcello nel 2011 inizia a collaborare come colorist condividendo una visione in cui sperimentazione e artigianalità si intrecciano e hanno portato alla realizzazione di Il silenzio di Pelesjan, Bella e Perduta e Martin Eden.
Continua a coniugare la professione di montatore a quella di colorist con l’obiettivo di sviluppare sempre di più un approccio creativo e approfondito alla post-produzione di un film fondendo gli aspetti tecnici più complessi a quelli espressivi e linguistici.
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