Bianco e Nero – 566
Il numero 566 di “Bianco e Nero” è dedicato alla nascita del Centro Sperimentale, e intitolato: L’Università del cinema. I primi anni del CSC (1935-1945) .
Il numero nasce come naturale prosecuzione del lavoro iniziato col n. 560, quando gli stessi curatori, Alfredo Baldi e Silvio Celli, promossero una ricerca sulla Scuola Nazionale di Cinematografia (1932-1934). La possibilità di consultare la documentazione conservata nell’Archivio storico del Centro Sperimentale, ove sono reperibili i fascicoli della maggior parte dei docenti e degli allievi di quel primo decennio, ha consentito, a curatori e saggisti, di conoscere aspetti interessanti e inediti della vita del Centro. L’esame delle carte non solo ha permesso di fare luce sui meccanismi e le dinamiche interne della Scuola, ma ha offerto lo spunto per intraprendere una complessiva revisione critica sulla natura e il ruolo del CSC nel periodo fascista. A partire dalla sua nascita, il Centro Sperimentale di Cinematografia inaugura, con le Edizioni di Bianco e Nero, un vasto e coerente progetto editoriale (e formativo) fondato su alcune direttrici: «una avveduta politica di traduzioni; una consecuzione di titoli con lo scopo di coprire lo scibile in materia cinematografica; un dialogo interdisciplinare, con particolare considerazione per la coniugazione di competenze tecniche e saperi umanistici» (Pitassio). Nel 1937, la comparsa del mensile Bianco e Nero completa questo disegno. La rivista, infatti, cerca i suoi lettori fra quanti si occupano professionalmente di cinematografo e coloro che si dedicano alla «critica seria e sana che è consapevole della propria missione» (Luigi Freddi, Presentazione, in Bianco e Nero, I, 1, gennaio 1937). Di rilevante interesse storico è la trascrizione integrale dei cosiddetti “diari di guerra” (ad opera di Alfredo Baldi): è una puntuale registrazione degli avvenimenti accaduti al CSC, effettuata dai alcuni funzionari del Centro, nel periodo compreso fra il 22 settembre 1943 e il 31 maggio 1944. In questo arco di tempo (esattamente nel novembre 1943) le autorità tedesche operano la requisizione di tutti i film della Cineteca del CSC. Scritti di: Silvio Celli, Alfredo Baldi, Igino Carbonari, Francesco Pitassio, Giulio Bursi, Sergio Bruno, Francesca Angelucci, Stefania Carpiceci, Ernesto G. Laura.